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Stronghold Kingdoms, recensione

Dopo Stronghold 3 i ragazzi di Firefly riprendono in mano il primo capitolo della serie per imboccare la via dell'online

RECENSIONE di Mattia Armani   —   28/06/2012

Con Stronghold Kingdoms, il nuovo strategico in tempo reale free to play legato alla saga Stronghold, Firefly prende una nuova direzione ed è quella, oggi sempre più battuta, dell'online. La registrazione è istantanea, i check immediati e l'interconnessione sociale parte già nella homepage.

Stronghold Kingdoms, recensione

Una volta avuto l'accesso ai server di gioco non resta che decidere dove piazzare il villaggio e quali edifici costruire per primi. La gestione infatti, con tasse e risorse da distribuire, resta il fulcro della formula, e funziona. Costruire il villaggio più efficace è una vera sfida grazie alla complessità e alle possibilità di espansione che sono decisamente superiori a quelle di molti RTS gestionali freemium. Ma già in questa fase emerge la prima e maggiore pecca di Stronghold Kingdoms. Dopo il periodo di prova, che dura due soli giorni, è infatti necessario spendere un gettone premium per lanciare una coda di costruzione e non rimanere ancorati a tempistiche estenuanti e davvero poco ludiche. La moneta sonante consente inoltre di incrementare le risorse e di aumentare la produzione, creando una formula che va molto vicino al tanto odiato "pay to win".

La dura vita del signorotto medievale

Stronghold Kingdoms mette a disposizione dei giocatori enormi porzioni d'Europa, sparpagliate su diversi server, con l'invitante sagoma della Gran Bretagna che richiama da subito atmosfere medievali. La complessa componente gestionale si basa su un albero evolutivo ricco che permette di spingere la nostra comunità sia verso l'evoluzione tecnologia sia verso il dominio militare. Quest'ultimo è ovviamente fondamentale per portare o resistere agli assedi, elemento immancabile di ogni titolo medievale che si rispetti, ed è corroborato da un interessante sistema di carte strategiche. Le battaglie sono ovviamente una parte importante della componente online del titolo che comprende anche alleanze e rotte commerciali oltre ad un sistema di ranking globale decisamente intrigante.

Stronghold Kingdoms, recensione

Le possibilità di sviluppo prendono infatti in considerazione anche la politica, con monaci da infiltrare per influenzare un voto o combattimenti con giocatori di pari grado per decidere chi salirà nella gerarchia. Un piatto ricco dunque, almeno dal punto di vista gestionale, con l'opzione, una volta raggiunto un certo livello, di lanciarsi in vere e proprie guerre globali capaci di dare al vincitore fama globale. Ma per quanto lo scontro sia rilevante il fulcro resta l'evoluzione della nostra comunità, con ricerche e abilità caratteristiche che rendono ogni fazione in gioco unica e peculiare. Il fine generale insomma è quello di far crescere il proprio dominio trasformando villaggi in fiorenti città per dare vita a un'importante casata. Ma per farlo non è sufficiente accumulare risorse alla cieca ed è necessario fare i conti con gli equilibri globali, che sono sono ovviamente vincolati alla summenzionata componente politica, e con soprattutto con il morale della popolazione, spina nel fianco di ogni regnante. Tutto bene dunque, almeno sulla carta, ma sul campo le prospettive cambiano con le battaglie che risultano davvero troppo limitate anche per un titolo free to play. Si lotta in un rettangolo, al centro del quale troviamo il forte, con le forze militari che combattono in modo automatico. Gli elementi fondamentali sono le strutture difensive, da sviluppare in una sezione gestionale apposita anch'essa legata alla ricerca e allo sviluppo, e il piazzamento delle unità che devono proteggere tutti i lati della struttura. A combattere possono essere i semplici paesani, ovviamente piuttosto deboli, così come arcieri, guerreri e lancieri. Non mancano poi fossati, cavalieri e armi da assedio, necessarie per portare attacchi ai castelli più complessi e meglio difesi.

Un'esperienza diluita nel tempo

La complessa componente gestionale rende la virata online della serie decisamente interessante, ma Firefly avrebbe potuto fare di più visto che ci ripropone un motore vecchio di 10 anni. I combattimenti limitati e le tempistiche bibliche del titolo, a cui sono sottoposti soprattutto gli utenti non paganti, richiamano alla mente i primi browser game e quindi evocano una giocabilità più da posto di lavoro che da RTS hardcore.

Stronghold Kingdoms, recensione

Inoltre in cambio della componente sociale viene sacrificata gran parte dell'ottima atmosfera del primo capitolo che avrebbe potuto tranquillamente convivere con la formula online. E non sarebbe stato difficile nemmeno introdurre nuove feature di contorno dal sapore medievale. Alla mente balzano feste e tornei, in stile Defender of the Crown, che tra l'altro sarebbero decisamente adatte a uno strategico giocabile via web. Il contorno è in definitiva altalenante anche se per fortuna non è privo di chicche come la possibilità di guardare, in differita, le battaglie che coinvolgono la nostra provincia. Purtroppo l'intero titolo si basa su un'interfaccia sorpassata e macchinosa e in questo caso la mancanza di un redesign è davvero imperdonabile. Infine manca la lingua italiana mentre abbondano i crash che sono decisamente inspiegabili vista la modestia del comparto tecnico.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.8
Lettori (24)
7.2
Il tuo voto

Come anticipato, il motore grafico di Stronghold Kingdoms è quello del primo capitolo. Decisamente limitato dunque, anche se più che sufficiente a sostenere la componente gestionale che viene esaltata dall'innovativa formula online le cui potenzialità, con update regolari, potrebbero fiorire ulteriormente se non venissero ostacolate da una formula free to play invadente. Purtroppo dal punto di vista dei combattimenti e del comparto tecnico si torna innegabilmente indietro sia dal punto di vista estetico che da quello delle possibilità di gioco. In sostanza il prodotto di Firefly, allo stato attuale, è dedicato agli irriducibili della serie oppure a chi è completamente nuovo dell'universo di Stronghold, non ha paura di spendere o di sottoporsi a lunghe attese e, soprattutto, cerca un'esperienza maggiormente orientata all'online.

PRO

  • Componente gestionale complessa
  • L'online si adatta sorprendentemente bene alla serie

CONTRO

  • Motore grafico vetusto e combattimenti non proprio esaltanti
  • Crash e bug inspiegabili vista la modestia del comparto tecnico
  • L'esperienza muta radicalmente sborsando denaro reale

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo: Windows 7
  • Processore: Core i7 920
  • Memoria: 6 GB
  • Nvidia GTX 570

Requisiti minimi

  • Windows XP SP2, Windows Vista SP1 o Windows 7
  • Processore a 1 GHz o più veloce
  • 512 MB di RAM su Windows XP; 1 GB su Windows Vista e Windows 7
  • Scheda video compatibile DirectX 9