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Se la spia è un ornitorinco

I creativi Disney, dietro ai quali si cela il grande successo di Dov'è la mia acqua, pescano dal regno animale il più improbabile dei mammiferi e lo trasformano niente meno che in una spia segreta e pericolosa

RECENSIONE di Giovanni Polito   —   09/07/2012

Dopo aver supportato con successo l'ottimo Dov'è la mia acqua, regalando numerosi livelli aggiuntivi ai possessori del titolo, Disney ha ovviamente deciso di cavalcare l'onda delle grandi vendite preparando una sorta di sequel atipico. Il simpatico e super pulito alligatore Swampy lascia infatti il posto all'improbabile agente Perry, un ornitorinco antropomorfo in missione super segreta proveniente direttamente dalla serie di Disney Channel Phineas e Ferb. Pur mutando completamente sia lo scenario sia il protagonista, in Dov'è il mio Perry tutte le divertenti meccaniche che hanno fatto affezionare i numerosi giocatori su iOS e Android vengono riproposte al completo; tuttavia, come si vedrà, non mancano alcune piccole ma divertenti novità, in grado di ravvivare il gameplay e di affrontare alcuni livelli con un pizzico di varietà in più.

Giù per il tubo

Laddove nel precedente capitolo la scusa per convogliare l'acqua a destinazione era quella di permettere il bagno a Swampy, l'alligatore delle fogne, in Dov'è il mio Perry l'indispensabile elemento serve invece ad uno scopo molto più nobile, ossia salvare la vita all'agente Perry. Il giovane ornitorinco è infatti una spia, convocata dal suo diretto superiore, il maggiore Monogram, per ricevere un delicatissimo incarico; per il bene del Paese è quindi fondamentale che raggiunga la sua destinazione nel più breve tempo possibile. Il malvagio e impronunciabile dottor Doofenshmirtz però intende bloccare l'azione del coraggioso agente e decide quindi di sabotare l'intricato ma rapido sistema di trasporto usato dall'agenzia, cioè i tubi dell'acqua.

Se la spia è un ornitorinco

Da questo momento in poi tutte le meccaniche già viste in Dov'è la mia acqua tornano attuali: il sistema di controllo e il comportamento del terreno e dei fluidi è infatti completamente mutuato da questo grande successo, facendo riprovare al giocatore le solite piacevoli sensazioni. Ci sono però, come spiegato in premessa, alcune differenze e novità rilevanti, a cominciare proprio dalla destinazione finale dell'acqua che, in questo caso, va ad attivare i contatori elettrici posti sotto una sorta di ascensore in modo da far proseguire la corsa di Perry lungo i tubi di comunicazione.

Se la spia è un ornitorinco

Oltre alla fisica dei fluidi, basata sui movimenti di acqua e melme di diverso genere, questa volta si gioca moltissimo anche con i cambiamenti di stato che inevitabilmente il prezioso liquido assume in base alle temperature. Per risolvere gli enigmi non basterà dunque disporre di acqua allo stato liquido ma in certi casi potrebbe servire vapore acqueo o ghiaccio. Disseminati nei livelli si trovano dei macchinari utili proprio ad intervenire sulla temperatura d'esercizio, come i laser "caldo-inatori", che trasformano acqua in vapore ma anche ghiaccio in acqua e quelli "freddo-inatori" che come facilmente intuibile svolgono il compito opposto mutanto il vapore in acqua e quest'ultima in ghiaccio. Oltre ai due tipi di laser appena elencati, in qualche schema è presente un beffardo macchinario detto "festegg-inatore" che da una parte aspira il liquido e dall'altra lo trasforma, non si sa bene come, in festoni e addobbi cartacei. E' chiaramente un elemento di fastidio, che può essere aggirato con interventi adatti sul terriccio circostante o, meglio ancora, facendolo esplodere introducendo la densa e odiosa fanghiglia nera nella bocchetta di aspirazione. Tale composto svolge in parte il ruolo che il liquido velenoso faceva in Dov'è la mia acqua; come in quella occasione però a volte può rivelarsi utile, quando ad esempio c'è da tappare le feritorie di una grata per poter accumulare acqua. Da segnalare che, proseguendo con Dov'è il mio Perry, i rubinetti e i laser potranno essere attivati manualmente; compariranno poi anche altri composti dotati di particolari proprietà, come una sorta di "lava" che a contatto con l'acqua la rende istantaneamente vapore. Il sistema di punteggio è anch'esso già visto ed è basato sulla velocità di risoluzione dei puzzle e sul numero di nani da giardino salvati facendoli attraversare da acqua o vapore (un po' come le paperelle per Swampy). Dispersi nel terriccio ci sono infine numerosi dossier segreti e oggetti bonus da collezionare. Niente di nuovo infine dal punto di vista tecnico: lo stile, sempre piacevole, è lo stesso del precedente titolo e non c'è assolutamente nient'altro da chiedere in più. Come al solito gli sviluppatori hanno promesso il massimo supporto e, visti i precedenti, siamo sicuri che tali promesse verranno sicuramente mantenute.

Conclusioni

Versione testata: iPad (1.0.2)
Prezzo: 0,79€ (iOS e Android)
Multiplayer.it
8.7
Lettori (14)
7.2
Il tuo voto

Dov'è il mio Perry sfrutta inevitabilmente il grande successo del precedente titolo sempre ispirato alla fisica dei fluidi ma, pur non elogiando solitamente i "falsi sequel" che nascondono mere riproposizioni, questa volta il giudizio non può che essere positivo. Le poche ma significative novità introdotte infatti funzionano benissimo, il titolo soffre chiaramente della pericolosa sindrome "ancora una partita e poi smetto" e si conferma divertente e dal gameplay solido. Il voto tuttavia risente dell'inevitabile senso di deja-vu che ogni appassionato di Dov'è la mia acqua avverte non appena avvia il gioco ma, per quei pochi che non avessero provato nessuna delle due produzioni Disney, il consiglio è di acquistarle tranquillamente entrambe ad occhi chiusi.

PRO

  • Gameplay collaudato e sempre divertente
  • Piccole novità ma ben implementate
  • Il solito grande supporto Disney

CONTRO

  • C'è un'inevitabile sensazione di deja-vu
  • A parte la posizione di qualche nano da giardino, il livello di difficoltà è decisamente basso