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Attenti a quei due

L'action RPG di Cyanide ci infila nei panni di due singolari antieroi, riusciremo a sopravvivere agli umani?

RECENSIONE di Dario Rossi   —   11/10/2012

Brutti, sporchi e cattivi. In quasi tutti i giochi di ruolo fantasy li abbiamo dovuti affrontare. Stiamo parlando dei terribili orchi, con i loro corpi muscolosi e le ben poco eleganti maniere, e i viscidi goblin, disgustosi e carichi di mistero. Cyanide Studio ha deciso una volta tanto di invertire i ruoli e catapultarci in un mondo dominato dalla tirannia degli umani, che diventano il vero nemico, la risultante è questo Of Orcs And Men, un action RPG con innesti stealth che fa grande leva sulla cooperazione, proponendo un sistema di combattimento tipico dei giochi di ruolo a turni incastonato in una struttura dinamica.

Attenti a quei due

I protagonisti di questa avventura sono l'orco Arkail, fiero componente della prestigiosa tribù elitaria dei Bloodjaws, e il goblin Stige, molto più evoluto rispetto ai suoi simili, personaggio astuto e ben poco raccomandabile. I due improbabili soggetti si ritrovano a collaborare insieme per sconfiggere il regno degli umani colpendolo direttamente al cuore, uccidendone cioè l'imperatore. Nel mentre li vedremo perennemente al centro di una serie interminabile di vicissitudini e missioni alternative, come la disinfestazione di un villaggio invaso da goblin inferociti, per dirne una, che non faranno altro che cacciarli ulteriormente nei guai.

Attenti a quei due

L'avventura non si risparmia nella descrizione di queste due razze attraverso un discreto numero di cut scene e illustrazioni, a testimonianza di come la mera necessità possa rappresentare un persuasivo mezzo di coalizione. La brutale forza di Arkail, infatti, trova completamento nell'abilità di infiltrazione di Stige, in maniera da rendere il primo un devastante centravanti di sfondamento, il secondo un silente assassino celato allo sguardo nemico. I due possono anche decidere di attaccare insieme attraverso una serie di mosse combinate, la scelta della strategia da applicare spetta solo al giocatore.

Verde è bello

Fin da subito abbiamo la possibilità di cambiare il controllo dei due personaggi attraverso un apposito tasto, mentre con i dorsali superiori si va ad aprire un menu a raggiera col quale possiamo selezionare tre specifici assetti: offensivo, difensivo e speciale. Lo scopo è quello di scegliere una serie di azioni che vanno ad accodarsi in una fila di comandi che il personaggio effettua in combattimento. L'apertura dell'interfaccia rallenta drasticamente l'azione, ma non la ferma del tutto, rendendo quindi vivo il dinamismo degli scontri. Abbiamo in sostanza un sistema che predilige il lato strategico, dove le varie abilità acquistabili lungo l'avventura cambiano sia lo stile di combattimento che gli effetti, ma che risulta affossato da una serie di scelte discutibili che ne compromettono l'equilibrio.

Attenti a quei due

Sono del tutto assenti item curativi e l'unico aiuto fornito dai personaggi è quello di potersi resuscitare a vicenda, ma tutto è afflitto dalla macchinosità, la confusione degli scontri, il ritardo dei comandi e del targeting. Inoltre è bene comprendere il prima possibile l'importanza rappresentata dal goblin nell'economia del duo, pena guai seri nella progressione del gioco. L'incavolatissimo Arkail dopo aver subito un certo numero di colpi entra in una fase berserk, dove se ne perde totalmente il controllo, diventando pericoloso addirittura per il povero Stige, che si ritrova ad essere il vero ago della bilancia tra nemici in grado di prosciugare avidamente la barra di energia. Particolare attenzione deve essere necessariamente prestata anche agli equipaggiamenti e le armi, che devono essere accuratamente aggiornati per garantire una qualsiasi speranza di sopravvivenza. La struttura dei livelli si presenta troppo lineare, con una serie di ambienti ristretti e claustrofobici, sovente interrotti di una zona franca che assume il ruolo di hub per l'acquisizione delle quest secondarie e i dialoghi con gli NPC. L'esplorazione è quindi ridotta ai minimi termini, se escludiamo la remota eventualità di perdersi o la raccolta di qualche oggetto speciale dentro sacchi e forzieri disseminati nelle mappe. Non sconvolgente ma gradevole l'utilizzo dei dialoghi interattivi, sulla falsariga di Mass Effect, in grado di modificare alcune scelte della storia. Questo aspetto purtroppo è ridimensionato dalla pochezza dello script, un'accozzaglia di dialoghi insipidi e mortificati da un gergo triviale davvero sminuente, specie nella prima parte. Probabilmente si tratta di un effetto voluto dagli sceneggiatori e non manca una certa ironia (a tratti il gioco sembra una versione dark di Shrek), ma resta il fatto che la qualità di Bioware è solo un lontano ricordo.

Obiettivi Xbox 360

Of Orcs And Men presenta 45 obiettivi per i classici 1000 punti giocatore, data la natura e lunghezza del gioco, sebbene solo single player, richiederà una cospicua dose di tempo ottenerli tutti. Non scordatevi di completare tutte le side quest, non solo funzionali ad ingrassare la propria Gamer Tag, ma necessarie per agevolare la progressione nella campagna principale!

Lui è peggio di me

Tecnicamente Of Orcs And Men si affida al motore grafico sviluppato da Spiders per dipingere un mondo fantasy tetro e minaccioso, assai poco epico, con risultati piuttosto alterni. Manca una precisa direzione artistica, con caratterizzazioni focalizzate sui due protagonisti, effettivamente ben realizzati, mentre tutto il resto si limita a figuranti ben poco incisivi esteticamente e scarsamente diversificati, chiudendo con una serie di ambienti davvero poco ispirati e già afflitti da riciclaggio nelle prime ore di gioco. Buona sostanzialmente si rivela la resa del motore grafico, ricco di effetti e texture, anche se la qualità d'immagine è leggermente deturpata dalla presenza di scalettature, probabilmente imputabili ad un antialiasing non particolarmente aggressivo. Il problema più rilevante nell'ambito del gameplay è rappresentato dalle inquadrature durante i combattimenti, che spesso impediscono di capire cosa sta succedendo, e i cali di fluidità nelle situazioni più concitate, che aggravano la risposta ai comandi. I menu non si contraddistinguono per la loro bellezza, ma anzi accusano la derivazione PC, risultando spesso confusi e scomodi da navigare col pad.

Attenti a quei due

Le musiche si ricollegano in qualche modo con l'atmosfera oppressiva e medievale del titolo, presentando una serie di brani eseguiti con l'utilizzo di violoncelli. Una scelta di questo tipo impone un'elevata qualità compositiva per non cadere nella trappola della noia, e purtroppo questo non è il caso di Of Orcs And Men. Anche in questo settore si cerca un effetto "anti climax" probabilmente voluto, ma fortemente discutibile, i brani raramente sono in grado di emozionare l'ascoltatore o enfatizzare gli scontri, tanto che in certe occasioni risultano addirittura slegati dall'azione. Si fa prima a toglierle e mettere su Harmageddon degli Apocalyptica. La durata complessiva del titolo di assesta sulle 15-20 ore, un valore ottimo per un titolo di questo genere, peccato che larga parte di questo tempo verrà speso maledicendo il sistema di combattimento e tutte le problematiche che affliggono la fatica Cyanide Studio. Il gioco è in inglese con sottotitoli in italiano.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Multiplayer.it
5.5
Lettori (31)
7.6
Il tuo voto

Un vero peccato, non ci sono altre parole per descrivere Of Orcs And Men, un progetto sulla carta interessante ma che non faceva troppo ben sperare nell'esecuzione, visti i trascorsi di Cyanide Studio. Evidentemente non siamo ancora a una fase di maturazione per il team francese, con il risultato che si fa davvero fatica a consigliare il suo prodotto, anacronistico in quasi tutte le parti, afflitto da problemi tecnici e di design che portano a minarne irrimediabilmente la giocabilità. Il sistema di combattimento si rivela inadeguato nel gestire una struttura probabilmente più consona a un hack 'n slash. Gli stimoli purtroppo non arrivano neanche da un plot narrativo insufficiente e personaggi che fanno di tutto per risultare antipatici, riducendo il gioco a una crociata nel tentativo di arrivare alla sua conclusione, una meta ad esclusivo appannaggio dei più perseveranti. Ma con tutto quello che offre il mercato viene da chiedersi se ne sarà valsa la pena.

PRO

  • Premessa interessante
  • Buon dettaglio grafico
  • Durevole

CONTRO

  • Ripetitivo e lineare
  • Combattimenti da rivedere
  • Problemi di telecamera e fluidità