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Leggende metropandoriane

Borderlands approda su iOS e si trasforma in uno strategico: funzionerà?

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   06/11/2012
Borderlands Legends
Borderlands Legends
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Confortata dal meritatissimo successo planetario di Borderlands 2, 2K non si è fatta scappare l'occasione di sfruttare il richiamo del brand nel redditizio contesto del mercato mobile: ecco dunque arrivare Borderlands Legends, spin-off della saga che prende i quattro protagonisti del primo capitolo e li mette al centro di uno strategico in tempo reale con visuale dall'alto. Insomma, un autentico doppio salto mortale in termini di concept, che tuttavia appare tutt'altro che azzardato considerando il tradizionalmente ottimo feeling tra questo peculiare genere videoludico ed il supporto touch. Vediamo dunque se Pandora si può apprezzare anche da un altro punto di vista..

Magro bottino

Non si può certo biasimare l'intenzione di 2K di cambiare registro per ciò che concerne questa incarnazione iOS di Borderlands, data l'impossibilità di riprodurre fedelmente il tipico gameplay della serie lontano dalle sue piattaforme d'origine. Tuttavia, dopo aver provato Borderlands Legends è difficile staccarsi dalla sensazione che si sarebbe potuto fare molto di meglio con il materiale a disposizione. Senza preoccuparsi di dare nemmeno un briciolo di background narrativo, il gioco mette subito l'utente al centro dell'azione tramite un tutorial che fa luce sulle basilari dinamiche ludiche.

Leggende metropandoriane

Si comandano Brick, Roland, Mordecai e Lilith tracciando sullo schermo il percorso che gli si vuole far compiere, con il fuoco che viene gestito in maniera automatica dall'IA in base alla gittata dell'arma di ognuno. I quattro personaggi dispongono di tre diverse abilità speciali che si ricaricano dopo ogni utilizzo e che possono essere attivate premendo uno dei riquadri posti nella parte alta dell'interfaccia. Si tratta di vecchie conoscenze dell'originale Borderlands (la torretta di Roland, il Bloodwing di Mordecai e via discorrendo) a cui si aggiungono alcune novità studiate apposta per l'occasione. Inoltre, nell'equipaggiamento di ciascun protagonista fa capolino una utility unica che serve a dare un certo tipo di sostegno ad uno dei compagni, da utilizzare tirando una linea fra il mittente ed il destinatario dell'effetto: Roland può curare la salute, Brick ripristinare gli scudi, Lilith aumentare la velocità di movimento e Mordecai migliorare i danni dell'arma. Sulla carta, insomma, Borderlands Legends parrebbe uno strategico ben strutturato, equamente diviso fra gli omaggi al materiale sorgente e le necessità di avere una personalità propria, visto anche il cambio di genere. Peccato però che all'atto pratico il tutto si traduca in un pasticcio su cui pesano una struttura ludica troppo leggera e ripetitiva ed un sistema di controllo non all'altezza della situazione. Partiamo dal primo punto: le "missioni" (le virgolette sono d'obbligo) che vengono affidate all'utente si risolvono in semplici successioni di una manciata di scenari in cui l'obiettivo è sempre quello di sopravvivere alle ondate dei nemici, raccogliendo soldi da spendere in nuovo equipaggiamento ai distributori di Marcus e macinando livelli d'esperienza che danno accesso a nuovi rami dell'unico -e piuttosto limitato- skill tree di ogni personaggio.

Leggende metropandoriane

Se la varietà non è un marchio di fabbrica di Borderlands Legends, non si può certo dire che le cose vadano meglio guardando alla mera qualità dell'azione ludica. Le cose si fanno fin troppo confusionarie già dai primi livelli di gioco, con l'utente che fatica a gestire armoniosamente i quattro ai suoi comandi, i quali dal canto loro fanno del loro meglio per mettere i bastoni fra le ruote, dando sfoggio di un'intelligenza artificiale nulla che gli impedisce persino di aggirare un ostacolo in autonomia. Sul fronte del sistema di controllo, è palpabile una cronica mancanza di precisione, con input che vengono colti in ritardo quando non del tutto ignorati, e per un titolo che basa così tanto sulla necessità di effettuare tocchi e swipe puntuali, si tratta di un difetto non da poco. Spiace inoltre notare che un elemento fondante di Borderlands come quello del bottino sia qui ridotto ad un mero contorno, per un prodotto obiettivamente poco riuscito che con l'originale può dire di condividere solo i personaggi e lo stile grafico, qui riprodotto con una cosmesi inquadrata da visuale a volo d'uccello che fa il suo dovere senza infamia e senza lode.

Conclusioni

Versione testata: iOS (1.0.0)
Terminale utilizzato: iPad 3
Prezzo: 5,99€ (iPad) o 4,49€ (iPhone)
Multiplayer.it
5.0
Lettori (22)
4.0
Il tuo voto

Borderlands Legends purtroppo non si è rivelato quello che i fan dell'originale speravano: anziché rappresentare un piacevole spin-off, magari con qualche tipo di connessione con il recente secondo capitolo della serie, il prodotto 2K si dimostra uno strategico in tempo reale confusionario e poco ispirato, dotato di un sistema di controllo non all'altezza ed una struttura ludica troppo piatta e ripetitiva per garantire un interesse prolungato. Insomma, un titolo che si può consigliare solo ai cacciatori della cripta più irriducibili...e più pazienti.

PRO

  • Lo stile è quello dell'originale
  • Grafica pulita e funzionale
  • L'idea di base è più che buona...

CONTRO

  • ...ma la realizzazione proprio no
  • Struttura ludica limitata e ripetitiva
  • Sistema di controllo impreciso