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I fantastici quattro

Il nuovo titolo di Insomniac Games è finalmente una realtà, dobbiamo restare uniti per vincere!

RECENSIONE di Dario Rossi   —   28/05/2013

Il progetto Fuse, in origine chiamato Overstrike, non è solo il primo titolo multipiattaforma di Insomniac Games dopo tanti anni sotto l'ala protettiva di Sony, ma la riprova che le intenzioni di Electronic Arts riguardo la componente co op nei suoi prodotti sono tutt'altro che marginali. Lo abbiamo già visto parzialmente in Dead Space 3, un sequel dove gli innesti in cooperativa hanno quasi rischiato di compromettere l'identità del gioco. Fuse però è un caso diverso, essendo concepito per essere fruito rigorosamente da quattro giocatori, sebbene non sia stata (saggiamente) esclusa la possibilità di affrontare il tutto in solitaria.

I fantastici quattro

Tutti insieme appassionatamente

Fuse è uno sparatutto in terza persona ambientato in un prossimo futuro e ci mette nei panni del team Overstrike 9, un quartetto di elementi provenienti da settori altamente specializzati, che hanno preferito mettersi in proprio come agenti per un guadagno facile. Si comincia con il nerboruto Dalton Brooks, mercenario che va poco per il sottile e si dimostra massimo esperto d'armi, Naya Deveraux, la scienziata Isabelle Sinclair e il detective Jacob Kimble. I quattro vengono spediti in una base in Nevada per indagare sulle operazioni della malvagia Raven Corporation, antagonista del gioco in puro stile Umbrella, poco sorprendentemente impegnata in esperimenti militari.

I fantastici quattro

L'incipit è un pretesto per mettere quanto prima le mani sulle tecnologiche armi Xenotech alimentate da una sostanza aliena chiamata, appunto, Fuse. Ognuno dei quattro agenti ne possiede una peculiare che riflette in qualche modo la sua personalità. Dalton può utilizzare una sorta di scudo al plasma col quale può muoversi liberamente, coprendo i suoi compagni, ma anche sparare letali raggi ai nemici. Naya maneggia un letale fucile di singolarità in grado di creare buchi neri, mentre Isabelle è in grado di cristallizzare gli avversari, per poi ridurli in mille pezzi. Ultimo, ma non come pericolosità, è proprio Jacob, che si presenta con una micidiale balestra caricata con frecce infuocate. A queste bizzarre superarmi, selezionabili con la croce direzionale del pad, si affianca il tradizionale armamentario visto in tanti altri titoli del genere, dal fucile d'assalto, le granate, le pistole e i fucili da cecchino. L'alternanza tra le due tipologie viene resa necessaria anche e soprattutto dalla penuria di munizioni disponibili.

Tra serio e faceto

Insomniac mantiene fede ai propri propositi, riducendo al minimo la storia e le scene d'intermezzo e catapultandoci istantaneamente nell'azione. Una volta arrivati alla base e dopo aver scoperto i nefasti risultati provocati dagli esperimenti col Fuse, con uno stile che ricorda molto Half Life 2 dobbiamo aggiungere, si imbracciano le armi e cominciano le sparatorie contro una nutrita schiera di nemici. La software house è celebre per la creatività delle armi e Fuse non rappresenta un'eccezione.

I fantastici quattro

La pistola scudo di Brooks in particolar modo, chiamata Magshield, riesce a integrarsi sapientemente in un meccanismo collaborativo, in quanto come detto è possibile coprire i propri compagni garantendo al contempo un discreto potenziale offensivo. Purtroppo però in solitaria non è possibile godere oltre un certo livello di tali finezze a causa dei limiti dell'intelligenza artificiale della squadra. I compagni infatti non fanno molto per aiutarci, esclusa l'azione di riportarci in vita nel caso veniamo abbattuti. Non aspettatevi molto di più. In compenso giocare da soli garantisce una caratteristica interessante, la possibilità di cambiare in qualsiasi momento il personaggio principale semplicemente premendo il tasto Select. Un'idea molto efficace che non solo permette di godere le varie peculiarità delle armi, ma anche di tirarsi fuori da situazioni pericolose, morte inclusa.

I fantastici quattro

Per il resto Fuse si adegua pienamente al trend degli shooter in terza persona basati sulle coperture, con ben più di una ispirazione dal celebre Gears of War. Più in generale tutto il gioco sembra ripercorrere con un certo umorismo i classici del genere mescolandoli malamente con elementi più seriosi. Lo stesso Dalton ricorda una caricatura fumettosa di Marcus Fenix, il modo in cui i personaggi si appoggiano al muro ricorda quello del famoso "wallguy" di Perfect Dark Zero, per contro la cupezza generale, alcune tute, musiche e l'ambientazione sembrano voler creare uno strano legame col già citato Dead Space 3. Nonostante questo Fuse si presenta come un titolo da non prendere sottogamba, gli scontri sono concitati e impegnativi, i nemici sono esageratamente coriacei, bastano pochi colpi dei cecchini avversari per finire al suolo agonizzanti, stessa cosa vale per i combattimenti contro i boss, altrettanto impegnativi. Un altro marchio di fabbrica di Insomniac Games che viene fedelmente mantenuto.

Obiettivi Xbox 360

Fuse presenta 40 obiettivi per un totale di 1000 punti giocatori, ovvero lo standard per i titoli retail su Xbox 360. E' possibile ottenerne un quinto concludendo la campagna principale, mentre per tutti gli altri occorrerà rimboccarsi le maniche e completare il tutto in compagnia di amici. Ricordate anche di raccogliere gli oggetti bonus disseminati nelle mappe, e soprattutto sviluppare le abilità sia dei personaggi che l'intero team. Già che ci siete, cominciate a pensare a qualche uccisione particolarmente creativa, magari sfruttando le potenti armi Xenotech. Buona fortuna!

Sussulti di fine generazione

Fuse non disdegna un sistema di crescita sia dei personaggi che del team molto simile a un gioco di ruolo, attraverso due specifici menu è possibile acquisire nuovi perk attraverso i punti esperienza accumulabili sia nella campagna che l'Echelon, l'immancabile modalità orda affrontabile fino a quattro giocatori, in modo da non farla sembrare la solita aggiunta per allungare il brodo. A ogni modo la campagna presenta una durata relativamente breve, non oltre le sette ore, risultando scarsamente appetibile per il giocatore singolo, mentre in compagnia non rappresenta un problema giocare più volte i livelli a una difficoltà maggiore per accontentare il semplice desiderio di sfida.

I fantastici quattro

Il problema più rilevante di Fuse è la mancanza di un carattere in grado di garantirgli una precisa identità nel mercato, la presenza delle armi è davvero l'unico elemento degno di nota, tutto il resto risulta eccessivamente derivativo quanto privo di particolari guizzi. Il level design è davvero troppo schematico e prevedibile, non bastano le variazioni inserite dei programmatori per conferire varietà, come alcune sezioni platform estremamente guidate, fasi stealth e altre in cui è necessario trasportare dei contenitori di Fuse da collocare prima che esplodano. La noia rischia di arrivare molto prima dei titoli di coda, senza contare che affrontato da soli risulta anche piuttosto frustrante per l'inefficienza dell'intelligenza artificiale. Graficamente si presenta a grosse linee il medesimo quadro: nonostante la presenza di una palette di colori più vivace della media del genere e i già citati aspetti caricaturali, probabile retaggio dell'origine del progetto, l'impatto visivo fatica a stare dietro anche al primo Gears of War, un risultato non molto lusinghiero nel 2013. Ad aggravare il tutto contribuisce l'assoluta mancanza di antialiasing, un'omissione che acuisce la presenza di scalette, e una serie di ingenuità tecniche sorprendenti, come le animazioni dei personaggi rallentate in prossimità di muri invisibili. Anche in questo caso senza infamia nè lode quindi, ma un fastidioso limbo con nessuna intenzione di scuotere questa chiusura di generazione di console.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Multiplayer.it
7.0
Lettori (30)
6.6
Il tuo voto

Fuse è un titolo sostanzialmente privo di problematiche in grado di inficiarne la bontà, ma ci aspettavamo molto di più da una casa come Insomniac Games, che sembra aver dirottato un progetto interessante sui binari dello shooter moderno, sacrificandone del tutto la personalità. Esclusa l'originalità delle armi, più interessanti concettualmente che da usare, il resto è fin troppo derivativo e appiattito da un level design privo di guizzi creativi. Affrontato da soli rischia di diventare un prodotto del tutto privo di mordente, mentre in compagnia si riesce finalmente ad apprezzare la qualità degli scontri, l'unica occasione dove emerge il carattere di ognuno dei personaggi. Se avete tre amici coi quali affrontare l'avventura fateci un pensiero, altrimenti è meglio orientarsi verso altri prodotti.

PRO

  • Armi originali
  • Scontri ben orchestrati
  • Divertente in quattro

CONTRO

  • Fin troppo ostico da soli
  • Piuttosto anonimo e derivativo
  • Realizzazione grafica nella norma

Uno sparatutto impegnativo e ben realizzato, ma che non riesce ad arrivare a valori di eccellenza.