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Rogue Legacy, recensione

Cosa succede quando un platform difficile incontra un avanzamento da gioco di ruolo?

RECENSIONE di Marco Perri   —   04/07/2013

Prima un salto indietro: ve li ricordate i tempi in cui vi era una sorta di invasione di platform a due dimensioni? Gli stessi tempi in cui i giapponesi stavano dimostrando di aver compreso e portato all'eccellenza un genere applicato alla bidimensionalità, mentre gli americani sperimentavano i primi viaggi in tre dimensioni. Torniamo al presente: gli indie. Da molti disprezzati, da altri divinizzati, ma tutti concordano nel dire che sono la nuova linfa di un retrogame puro, in molti casi di qualità. E se la verità riposa nel mezzo, la fusione di idee e di intenti ha portato un genere decaduto a ritrovarsi protagonista del sottobosco videoludico. Ingredienti semplici, quasi caserecci, amalgamati per donare ai cultori delle ere perdute un costante afflusso di titoli difficili, appaganti ed in qualche modo nostalgicamente attuali nella loro franchezza.

Rogue Legacy, recensione

Senza mezzi termini, Rogue Legacy è una perla che Cellar Door Games ha deciso, tramite Steam, di proporre e mettere a disposizione di chi abbia voglia di spolverare un hardcore gaming delle origini più smaliziate. E se a malapena le nostre parole riescono a nascondere l'entusiasmo nel parlare dell'ultima fatica del giovane team canadese, siamo sinceri nell'affermare che, una volta iniziato a giocare, una partita tira l'altra. Rogue Legacy risponde a gran voce a chi cercava un ponte immaginario verso i mostri sacri del genere dai quali prende spunto (Ghouls'n Ghosts, Castlevania), con un gameplay veloce, diretto, minimale ma dai tratti precisi e secchi nella risposta ai comandi. Non ci sono artefatti visivi, non ci sono rallentamenti, né pezzi che stiano al posto sbagliato: le idee che rendono Rogue Legacy un'esperienza estremamente appagante sono figlie di una volontà chiara, che non lascia adito a scelte di design discutibili o meccaniche deficitarie. Vi abbiamo incuriositi a sufficienza?

Figli di Gondor?

Non proprio, ma quando il fantasy è di casa lo sono anche dinastie, genealogie e personaggi leggendari. Rogue Legacy riprende la seconda parte del suo titolo e vi focalizza il fulcro della narrazione. Inesistente, in verità, in quanto è solo un pretesto per giustificare la struttura di avanzamento anagrafica e ludica, ma molto divertente. L'idea è perfetta per affiancare al genere roguelike, a cui il titolo appartiene, una generazione di personaggio singolare e mai scontata. Immaginate una linea temporale che avanza inesorabile, scandita solamente dai protagonisti che sceglierete di utilizzare, e con i quali inevitabilmente andrete incontro alla sconfitta. Ad ogni morte verrà scolpita nella dinastia la vostra performance e da essa ne nascerà un trio di scelta, esattamente i figli dell'era presente, e futuri eroi.

Rogue Legacy, recensione

La generazione dei papabili personaggi tra i quali scegliere sarà casuale nel sesso, nella classe, nelle abilità e nel gameplay. A voi l'ardua decisione di avanzamento, con la quale dovrete convivere nel prossimo playthrough di livello e che dovrete lasciare inevitabilmente nel passato una volta incontrata la morte in gioco. Per sempre, senza possibilità di appello nel caso vi foste affezionati ad una combinazione ideale di parametri. La scelta di Cellar Door Games è vincente, in quanto dona costante freschezza al successivo tentativo di avanzamento nell'avventura, mischiando sapientemente casualità e costrizione di scelta; le limitazioni imposte forzano i giocatori a sperimentare una stile di gioco spesso differente, costruendo un'esperienza variegata e difficilmente dal sapore analogo. Eroi che cambiano, attributi che rimangono. Il percorrere la linea genealogica, differentemente da altri titoli roguelike, non comporta la perdita di caratteristiche, livello ed equipaggiamento, il tutto romanzato ovviamente come eredità tramandata al successore di dinastia. Figli che superano i padri, come un buon romanzo fantasy insegna.

Rogue Legacy unisce platforming divertente ad un avanzamento da RPG, con un risultato sorprendente

Voglio un castello

Del farming non ci si stanca mai, specialmente se a guidare l'azione è lo stimolo di rivincita ludica nei confronti di un'anima hardcore che non lascia scampo. Se dovessimo fare un parallelismo in tre dimensioni, il pensiero andrebbe subito a Dark Souls. E se alle morti perenni si somma l'azzeramento degli spendibili (semplici monete) ad ogni ingresso nel livello, le similitudini crescono. Grazie ad una generazione casuale del mondo di gioco le sessioni offrono uno spunto di azione sempre differente, con elementi distruttibili di scenario facilmente riconoscibili che in breve tempo rendono la raccolta di denaro un'azione automatica, che non toglie risorse e attenzione all'esplorazione e all'evitare gli attacchi nemici. Incontrata la sconfitta del caso e scelto il nuovo erede con il quale ritentare la quest, è in quel mezzo che Rogue Legacy affascina e dona nuovi stimoli.

Rogue Legacy, recensione

Un profondo sistema di avanzamento del personaggio, concretizzato in un castello in costruzione, si unisce alla possibilità di evolvere equipaggiamento e magie grazie a personaggi non giocanti specifici. Tradotto: la voglia di costruire la magione e congiuntamente di diventare sempre più forti porteranno i giocatori a condurre, tentativo dopo tentativo, sessioni di gioco molto prolungate; appaganti, ma mai stancanti, spesso vicine ad una filosofia mordi-e-fuggi veloce e leggera. Viene da dire che un titolo del genere sarebbe stato ideale per un portatile. Lo stile di fruizione immediato può essere vissuto in maniera spensierata, consci dell'infinita possibilità di retry, oppure in chiave opposta, estremamente impegnata ed attenta ad ogni tocco di pad. Esatto, il pad, accessorio estremamente consigliato, a tratti obbligatorio in determinate situazioni caotiche, che mal si sposano con un utilizzo della tastiera.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore: Intel Core i7 860 a 2.8 GHz
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670
  • Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core 2 Duo a 1.6 GHz o AMD equivalente
  • Scheda video: X1950 Pro o GTX 7900
  • RAM: 1 GB
  • Sistema operativo: Windows XP, Windows Vista, Windows 7

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core 2 Duo a 2.2 GHz o AMD equivalente
  • Scheda video: HD 4770 o GTX 8800
  • RAM: 2 GB
  • Sistema operativo: Windows XP, Windows Vista, Windows 7

Mappa senza tappa

A livello di gameplay, Rogue Legacy non va oltre quanto gli compete. Grazie ad una risposta immediata i pochi, semplici comandi permettono un controllo perfetto del personaggio. Bastano poche sessioni per prendere mano con ogni singolo frame di movimento, così da saper calcolare e fondere attacco, salto, abilità e utilizzo dell'oggetto in dotazione, che consumerà punti magia. Ad arricchire il piatto interviene una gestione intelligente dell'equipaggiamento e delle rune da indossare, poiché non sarà raro necessitare di particolari caratteristiche o abilità fisiche (ritrovarsi con un eroe nano?) per esplorare con la giusta dovizia ogni stanza. La generazione randomica dell'ambiente di gioco sarebbe un'aggiunta quasi perfetta, se non fosse che il fallimento nel superare delle condizioni nell'aprire taluni forzieri ne renderebbe totalmente casuale il riprovarci nella sessione seguente, in quanto tutto cambierebbe alla generazione successiva.

Rogue Legacy, recensione

È qui che interviene il terzo PNG, l'Architetto: grazie a lui potremo "bloccare" il dungeon generato nel tentativo precedente, a patto di sacrificare parte dell'oro che si recupererà. Un piccolo dazio da pagare, che permette di risparmiare molto tempo, altrimenti speso inutilmente nel cercare, magari invano, la riproposizione di una situazione analoga. Questo apre il fianco alle critiche dei puristi: essendo nel suo intimo un titolo estremamente punitivo, sarà molto comune il desiderio di voler ritentare subito le sfide di specifiche stanze e l'Architetto semplifica il tutto, evitando frustrazioni gratuite. La possibilità di fermare la mappa offre in realtà una seconda scorciatoia, ovvero il permettere, tramite portali posti nella congiunzione dei 4 sottomondi di gioco, di arrivare subito dal boss di ogni sottosezione. Anche in questo caso è libertà del giocatore e della sua voglia di sfida il ritentare con una nuova mappa o riprovare immediatamente evitando alle fatiche accumulate di andare in fumo. Il sistema funziona, seppur con un difetto non indifferente: se affrontata in maniera particolarmente aggressiva, l'offerta ludica di Rogue Legacy rischia di bruciare la sua particolarità nelle prime ore di gioco, pur mantenendo un giusto equilibrio grazie ad una difficoltà elevata ed un sistema di crescita del personaggio ben studiato che mantengono vivo l'interesse.

Conclusioni

Digital Delivery: Steam
Prezzo: 13,99€
Multiplayer.it
8.5
Lettori (27)
7.8
Il tuo voto

Rogue Legacy è un roguelike atipico ma funzionale. Mantenendo intatto l'avanzamento, il grado di sfida non scende a compromessi ma risulta sempre equilibrato, grazie ad una risposta agli input perfetta che mantiene alto il ritmo di gioco. Veloce, frenetico, con ottime idee di design, a tratti folli nella loro stravaganza ma certamente piacevoli data la leggerezza delle sessioni di gioco, talvolta così brevi da risultare quasi accessorie e fini a se stesse. Con un sistema di crescita pieno di stimoli, il titolo di Cellar Door Games offre molto più di ciò che la sua natura di indie game potrebbe far pensare. Retrogaming, ma con stile.

PRO

  • Difficoltà a due dimensioni
  • Ottimo sistema di crescita
  • Minimale ma completo

CONTRO

  • Il prezzo non aiuta
  • Boss poco esaltanti
  • Non gira su Windows 8