Appare talvolta difficile capire le tempistiche di un mercato "pazzo" come quello videoludico, ma gli appassionati di questo media non si stupiranno più di certi, apparentemente inspiegabili, ritardi. Capsized è infatti un indie game che ha fatto il suo esordio su PC già nell'aprile del 2011. Un prodotto concepito e sviluppato da sole due persone: il grafico Jesse McGibney e il programmatore Lee Vermeulen. Solo adesso, nell'estate del 2013, dopo due anni e un meritato successo di pubblico e critica, il gioco di Alientrap trova spazio anche su Xbox Live Arcade e su PlayStation Network. Quanto ha perso e quanto ha guadagnato l'esperienza aliena in questo passaggio alle console casalinghe?
Escursioni aliene
Pubblicato da Namco Bandai, Capsized si presenta come uno shooter/adventure bidimensionale dove siamo chiamati a impersonare un astronauta sopravvissuto allo schianto della propria navicella su un inospitale pianeta alieno. Sarà nostro compito avventurarci nella superfice (e nei cunicoli) di questo mondo sconosciuto alla ricerca dei nostri compagni superstiti e dei pezzi di ricambio utili per riparare il nostro mezzo e assicurarci finalmente la fuga dal pianeta. Avventurandosi tra gli splendidi ambienti 2D, salta subito all'occhio come i livelli siano finemente caratterizzati da uno stile a metà tra la giungla selvaggia e l'indefinita massa organica, in un crescendo che dà il meglio di sé anche visivamente negli stage più avanzati.
Ognuno dei dodici livelli, inoltre, è caratterizzato da un proprio colore dominante che amalgama lo scenario, accentuando l'idea di trovarsi immersi in un ambiente sconosciuto e ostile. Il level design non brilla mai per la sua complessità ma svolge sempre bene il suo lavoro, regalando anfratti angusti e aree segrete da scoprire. Finalizzata all'esplorazione è anche la dotazione del nostro alter ego, a partire da una sorta di raggio respingente utile per saltare più in alto (avete presente il rocket jump di Quake?) o per allontanare le minacce aliene che si avvicinano troppo alla nostra tuta spaziale. È presente anche un rampino, che tanto ricorda nell'utilizzo il braccio meccanico di Bionic Commando, sfruttabile per raggiungere zone lontane della mappa o anche per spostare pesanti oggetti e che addirittura permette di afferrare gli stessi nemici con la possibilità di scagliarli lontano. Il gameplay di Capsized è infatti pesantemente impregnato dell'uso della fisica, ottimamente implementata nelle meccaniche di gioco. L'uso del rampino diventa fondamentale anche per avere il pieno controllo del personaggio nelle fasi aeree, considerando come l'inerzia del salto ricordi molto quella assai leggera dei moon jump resi famosi dalla serie Halo. In queste situazioni e in particolar modo quando ci troviamo circondati da creature ostili, la capacità di muoversi in perfetta liberà a mezz'aria fa la differenza tra la vita e la morte.
Capsized incuriosisce e richiama a più riprese i classici shooter bidimensionali
Veniamo in pace
Lungo i livelli è possibile recuperare vari oggetti utili, a partire dal carburante per il jetpack che aumenta ulteriormente la mobilità del personaggio. Non può mancare ovviamente un degno arsenale per fronteggiare ogni tipo di pericolo. Partendo da una misera pistola in dotazione dal basso potenziale offensivo, il nostro inventario viene resettato all'inizio di ogni nuovo livello, le nuove armi e munizioni vanno infatti raccolte lungo le aree esplorabili, talvolta aguzzando l'occhio (aiutandoci magari con la torcia) per scovare l'ingresso di una delle numerose zone segrete sempre ricche di armi, vite extra e carburante. Il numero di gingilli di morte disponibili è vario ed eterogeneo, in particolare ogni arma vanta anche una modalità di fuoco secondaria che è bene imparare a conoscere per saperla sfruttare a dovere contro i nemici ad essa più vulnerabili. Ben caratterizzata è anche la schiera di creature aliene che infesta il pianeta, accanto alle quali si opporranno a noi anche una insidiosa tribù indigena locale che rappresenta la sfida più grande da affrontare nel gioco.
Sono presenti anche alcuni, elementari, enigmi che mai riescono a impensierire il giocatore, spesso basati sull'uso quanto mai banale della fisica di gioco ricorrendo al raggio traente del nostro rampino. Si tratta di brevi variazioni sul tema decisamente più action che accompagna l'avventura di Capsized ma di certo non impressionano per la loro tutt'altro che ingegnosa realizzazione. L'abilità del giocatore è messa certamente più alla prova dalle sparatorie, in particolar modo in quelle situazioni dove è richiesto di pensare ed agire in fretta per evitare di esser soverchiati da un eccessivo numero di avversari. In tali situazioni si avverte come questo porting non abbia giovato nel passaggio dall'uso del mouse al pad per console. Si rimpiange la reattività del mouse come metodo di puntamento, al posto dello stick analogico destro e anche il cambio arma affidato a un solo tasto talvolta genera confusione quando nel nostro inventario sono presenti più di due o tre armi, facendoci perdere attimi preziosi. Anche il ricorso a tutte le altre, invero molte, abilità sopra citate non sembrano sposarsi nel modo migliore sulla mappatura dei tasti del pad, ma quest'ultima è più una questione di abitudine alla quale si sopperisce con le ore di gioco.
Obiettivi Xbox 360
I dodici obiettivi disponibili richiedono di ottenere prima 20, poi 40, 60 fino a ben 100 stelle di valutazione. Altri punti sono ottenibili scoprendo le aree segrete e nell'uccisione dei nemici. Più particolari e impegnatici sono gli achievements "pacifista" che richiede di completare un livello senza uccidere nessuno e in particolare Duri a Morire che consiste nel terminare un livello senza morire (mentre ben 80 sono i punti se si termina l'intera campagna senza perdere alcuna vita).
Qualche extra
In totale, la modalità campagna si assesta su una durata di 5/6 ore circa. Finendo i livelli con delle buone valutazioni, ottenibili non morendo e scovando tutte le aree segrete, si ottengono stelle utili per sbloccare le modalità arcade, tra le quali spicca una specie di survival dove è necessario sopravvivere a crescenti ondate di nemici all'interno della stessa area. Uno dei parametri di valutazione è anche il tempo impiegato per terminare il singolo livello, così che i giocatori più competitivi possano rigiocare gli stessi in un'ottica speedrun. È presente anche un comparto multiplayer co-op sia in locale sia online ma al momento della stesura dell'articolo i server sono ovviamente ancora vuoti. Durante le nostre sessioni di gioco siamo incappati in un fastidioso bug che incastrava il personaggio nel fondale causandone inspiegabilmente la morte, questo errore ci è costato un paio di vite ma va detto come sia stato un caso unico e mai più ripresentatosi nel corso della prova. Altre piccole incertezze sono date dalla fisica degli oggetti che, seppur sporadicamente, posso incastrarsi in posizioni non volute, ma nel complesso la resa della fisica all'interno del gioco è più che convincente.
Conclusioni
Ce n'è voluto di tempo ma questa piccola perla del panorama indie ha trovato finalmente il suo posto anche sulle home console dell'attuale generazione oramai vicina al termine. Capsized è un prodotto che si differenzia per la sua peculiare resa visiva che incuriosisce e richiama a più riprese i classici shooter bidimensionali. L'estrema linearità dei livelli non ne fa certo un nuovo metroivania ma considerando il prezzo più che concorrenziale e l'immediato divertimento che riesce a offrire un gameplay così elementare ma al tempo stesso appagante, non possiamo che consigliarne vivamente l'acquisto. I piccoli problemi nei controlli appaiono tutto sommato marginali e non minano nel profondo l'esperienza di gioco.
PRO
- Gameplay immediato e appagante
- Realizzazione del mondo alieno affascinante
- Buon uso della fisica...
CONTRO
- ...con qualche sporadica incertezza
- I controlli sul pad non sono resi al meglio