Cosa fanno i bravi maestri di arti marziali nel tempo libero? Meditano? Tolgono e mettono la cera? Scrivono haiku? Macché. Siamo nel 2013, le tradizioni sono morte, il sistema economico mondiale sta crollando e quindi anche i vecchi saggi orientali si adeguano.
Quello di Fist Puncher ad esempio ama fare da giudice ai concorsi di bellezza e si ricorda di dover meditare solo quando le ragazze vengono rapite da una banda di criminali. Fortunatamente ci sono i suoi pur numerosi allievi ad aiutarlo (deve offrire lezioni in sconto, altrimenti non si spiega). Tre ragazzoni, una ragazza e un unicorno (quello di Robot Unicorn Attack, serie pubblicata sempre da Adult Swim Games) partono quindi alla ricerca delle sventurate, trasportate di peso in diversi punti della città. In realtà i personaggi selezionabili sono sedici in totale (l'unicorno è un DLC), solo che i rimanenti vanno prima sbloccati. Comunque il tutto si traduce in tanti cazzotti, parecchi calci e anche qualche nitrito di cavallo, ossia in un classico picchiaduro a scorrimento orizzontale alla Double Dragon, presentato in grafica pixel art per fingersi piovuto da qualche vecchio sistema degli anni ottanta. Non rimane da capire come sia andata l'operazione nostalgia.
Fist Puncher è un pugno in pixel allo squallore della vita moderna
Il pugno giusto
In realtà Fist Puncher non è immediato da giocare come sembrerebbe. Per combattere si devono usare quattro tasti (pugni, calci, salto e prese) da combinare alla bisogna per fare danni maggiori. Badate bene che non richiede sicuramente una laurea per essere apprezzato, anche perché i concetti fondamentali vengono tutti spiegati nel tutorial e da alcuni messaggi che appaiono sullo schermo, però alcune meccaniche sono più complicate di quello che sembrano, soprattutto finché non si è assimilato il sistema di controllo.
Insomma, bisogna darsi un paio di livelli di tempo per iniziare a fare sul serio e introiettare i tempi d'azione giusti. Da lì in poi il titolo di Team2Bit si apre e svela tutte le sue carte migliori. Diviso in cinquanta livelli, Fist Puncher è un tributo estremo a un genere quasi dimenticato dalle masse. Lo scopo è quello di ripulire i livelli dai nemici a suon di botte (ci sono delle varianti, come i livelli in moto, in cui comunque sempre una strage bisogna gare), boss compresi, accumulando l'esperienza necessaria a salire di livello e a far crescere le caratteristiche del personaggio usato in perfetto stile GDR. Oltre a quattro attributi base, è possibile imparare tecniche supplementari o poteri di diversa natura. Ad esempio uno di questi permette di curarsi completamente realizzando una combo particolarmente lunga, oppure si può prendere un calcio rotante che si esegue premendo due tasti contemporaneamente. Da questo punto di vista Fist Puncher non manca di varietà e offre contenuti differenti praticamente fino alla fine dell'avventura. La presenza di personaggi molto diversi tra loro alza notevolmente il fattore rigiocabilità, quindi non esitiamo a dire che se ci si lascia coinvolgere si continuerà a prendere a pugni nemici pixellosi per diverse ore. Anche i nemici sono molto vari e vanno dai classici criminali da strapazzo, agli immancabili zombi, passando per tutta la fauna che il genere ci ha insegnato a conoscere. Non mancano citazioni esplicite di altri titoli, come il livello sul camion che ci ha ricordato da vicino Dragon Ninja.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore Intel Core i7-3770K @ 3.50GHz
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX680
- Sistema operativo Windows 8
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows XP (SP2)
- RAM: 2 GB
- Scheda video: compatibile con DirectX 9
- Spazio su disco: 500 MB
- DirectX: 9.0
- Varie: Raccomandato l'uso di un joypad simil-Xbox 360
Requisiti consigliati
- RAM: 4 GB
- DirectX: 10
Botte da orbi
Il genere dei picchiaduro a scorrimento, un po' decaduto negli ultimi anni, vede moltissimi esponenti che, soprattutto a fine anni 80 e negli anni 90, hanno affollato le sale giochi di tutto il mondo. Molti ne fanno risalire la nascita a Double Dragon di Taito (1987), ma in realtà il titolo con protagonisti i fratelli Lee ne segnò soltanto il primo grande successo commerciale e dettò i canoni per le produzioni future. Negli anni precedenti erano già stati pubblicati esponenti di rilievo come Kung-Fu Master (Irem, 1984) o Renegade (Taito, 1986), che avevano portato il genere all'attenzione di un pubblico sempre più vasto. La magnificazione arrivò comunque grazie a Capcom e il suo Final Fight (1989), da cui partì un vero e proprio filone della casa giapponese che conta innumerevoli capolavori (Cadillac & Dinosaurs tanto per citarne uno), alcuni dei quali vengono riproposti ancora oggi (vedi il recente pacchetto Dungeons and Dragons). Ovviamente anche i sistemi casalinghi provarono a dire la loro. Oltre alle conversioni dei titoli da sala, più o meno riuscite a seconda del sistema, va citata sicuramente la serie Street of Rage per Sega Genesis, o Megadrive che dir si voglia, che ancora è oggetto d'amore da parte dei fan. Purtroppo ci sono molti altri titoli che andrebbero inseriti in questa veloce carrellata, ma lo spazio è tiranno. Accontentatevi di questi accenni.
Parata fallita
Ovviamente non è tutto oro ciò che luccica e Fist Puncher qualche difetto ce l'ha. In primo luogo il sistema di controllo si è dimostrato a volte imprevedibile. Nei requisiti viene consigliato di usare un controller simil-Xbox 360, ma noi ci siamo trovati meglio con la tastiera. Il motivo? Con il joypad ci è accaduto soventemente di iniziare la corsa senza volerlo, oppure, in altri casi, la pressione dei tasti non ha prodotto la mossa sperata.
Usando la tastiera tutto questo non è avvenuto, ma mettiamo in conto che parte dei problemi possano essere dipesi da noi. Ciò che non colpa nostra è una certa imprecisione di alcuni colpi, alcune prese degli avversari riuscite anche se ci trovavamo fuori dalla distanza di sicurezza e qualche ingenuità che avremmo francamente evitato. Il gameplay in sé, nonostante la cura posta, soffre di un difetto tipico del genere: alla lunga può diventare ripetitivo. Cinquanta livelli non sono pochi e nelle fasi finali un po' si fatica ad andare avanti. Certo, per questo si poteva fare poco o nulla, ma ve lo segnaliamo in coscienza.
Dal punto di vista grafico vi bastino gli screenshot e il filmato. Fist Puncher non fa mistero di essere un tributo agli anni 80 e non vuole strizzare la vostra scheda grafica, quindi le possibilità sono solo due: o vi piace lo stile vintage, oppure lo disprezzerete. Capita quando si fanno scelte così estreme. Ultima mancanza è una modalità multiplayer degna di questo nome. Volendo è possibile giocare in due sullo stesso computer, ma visto quanto guadagna l'esperienza di gioco dalla presenza di un amico, sarebbe stato bello poter giocare anche online. Speriamo in una qualche patch che sistemi questo aspetto.
Conclusioni
Fist Puncher è proprio quello che sembra e nulla più. Se eravate tra quelli che negli anni 80/90 infilavano gettoni a ripetizione nei cassoni di Golden Axe, Final Fight, Double Dragon e simili lo adorerete, quindi fateci più di un pensierino. Gli altri potrebbero trovarlo fin troppo retrò nei presupposti, anche se riteniamo che possa piacere anche ai videogiocatori moderni alla ricerca di qualcosa di diverso dalle produzioni canoniche. Insomma, come al solito le valutazioni finali spettano a voi.
PRO
- Molti personaggi selezionabili
- Stile retrò di gameplay e grafica
- Cinquanta livelli
CONTRO
- Qualche imprecisione nei controlli
- Può diventare ripetitivo
- Manca il multiplayer online