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Un'isola in festa

Mario Party torna su portatile con uno spin-off che sfrutta a modo suo le caratteristiche di Nintendo 3DS

RECENSIONE di Marco Perri   —   09/12/2013

Con quasi una dozzina di episodi alle spalle, la serie Mario Party si è da sempre ritagliata una sua nicchia nel folto catalogo di proprietà intellettuali Nintendo, sin dai tempi del suo esordio nel 1998 con il primo, indimenticabile Mario Party su Nintendo 64.

Un'isola in festa

Al di la delle lacrime di nostalgia, il tempo passa per tutti e nonostante Hudson Soft non curi più il franchise da lei ideato, la neonata NdCUBE (Wii Party, Mario Party 9) ne ha preso fermamente in mano le redini. Undici titoli ufficiali caratterizzati da una grande quantità di minigiochi, specialmente i primi episodi; la sfida che spetta al team ad ogni nuova iterazione è costante e afferisce alla capacità di rendere ancora appetibile, dopo tanti anni, un concetto di party game in compagnia ormai sepolto dalle sabbie dell'online. La struttura stile "Gioco dell'Oca" del brand è ormai nota; rimane quindi da scoprire in quale modo le aggiunte in termini puramente ludici e di inventiva riescano ad infondere vita in questo spin-off per Nintendo 3DS. È qui la festa?

D'in su la torre

Mario Party Island Tour, diciamolo chiaramente, offre una modalità in singolo decisamente al di sotto delle aspettative. Un abbozzo di storia di nintendiano cliché porta Bowser a piazzare la sua isola-torre a pochi passi dalla spensierata e giocosa isola dei nostri eroi. È con un semplice pretesto che il gioco invita a scalarne i piani, garantendo una sfida contro la CPU ad ogni gradino e inserendo dei boss ogni cinque passi in alto. L'offerta, sinceramente, garantisce ben poco mordente sul fattore prettamente ludico; il livello di difficoltà rimane al minimo sindacabile fino agli ultimi piani, dove il grado di sfida cresce troppo debolmente per garantire soddisfazione.

Un'isola in festa

Con un design studiato per rendere la strada priva di intoppi per i meno abili ed i neofiti della saga, la Torre di Bowser è sicuramente il meno interessante dei tabelloni di gioco in quanto, nemmeno troppo per assurdo, appare come il vero riempitivo del pacchetto. Forse ne è complice la voglia di strizzare l'occhio ai nuovi arrivati, ma non si può lasciar correre un impegno così parziale nel fornire alcun motivo per tornare nella Torre dopo il primo completamento. A rendere il tutto ancor meno difendibile interviene un focus sulla fortuna (fattore purtroppo presente in tutti i tabelloni) che talvolta porta con sé dell'ovvia frustrazione; la scelta a bivi del minigioco è l'unica azione che separerà un piano dall'altro: il che, francamente, è ben poco. Sommando la decisione del team di non garantirle minigiochi esclusivi, la quest si esaurisce in fretta senza lasciare emozioni né donando particolare divertimento. Il fulcro del titolo risiede decisamente altrove. Mario Party è storicamente un titolo da compagnia, e fa quasi tenerezza notare che Nintendo persegua fermamente la strada del multiplayer offline. L'azienda di Kyoto è forse l'ultima ad ergersi a baluardo del divertimento d'insieme nella stessa stanza e da questo punto di vista Island Tour prosegue degnamente la tradizione per portatili.

Un'isola in festa

Come fu per il capitolo su Nintendo DS, anche sul nuovo portatile è sufficiente una singola cartuccia per far scaricare il software ad altri tre amici e condividerne il gioco. Trovata sempre vincente, in quanto si sposa perfettamente con la filosofia della condivisione portatile, anche grazie ad un tempo di download veramente irrisorio, accessibile in poche manciate di secondi. Grazie a sette plance di gioco l'offerta si moltiplica, garantendo una fusione ideale con le prerogative di portabilità, prima su tutte la batteria; ogni tabellone fornisce un proprio singolare tempo di completamento, così da facilitarne la gestione per chi si ritrovasse lontano da fonti di alimentazione. A dirla tutta, ci starebbero anche le indicazioni riguardanti abilità, fortuna e quantità di minigiochi, peccato che siano però molto soggettive, specialmente il fattore legato alla casualità del tiro di dadi. Ma si sa, sotto le spoglie di Mario Party vi è un simpatico modo per ridere e sbeffeggiarsi a vicenda, e bisogna dire che il risultato è convincente; specifici livelli sono caratterizzati da buone trovate ambientali, che aggiungono dinamismo e mordente ad una competizione che nel lungo periodo rischia di diventare blanda.

Mario Party Island Tour è un discreto party game portatile, ma siamo lontani dai fasti del franchise

L'effetto 3D

In Island Tour, NdCUBE ha optato per un utilizzo piuttosto dimenticabile dell'effetto 3D. Complice forse Nintendo 2DS da poco uscito, la fruizione del titolo non fa assolutamente sentire la mancanza della parallasse; i giochi ai quali l'elemento di profondità aggiunge spessore si contano con una mano. Considerando poi la natura basata su movimento della console di alcuni giochi, l'elemento 3D, per via di limiti strutturali della tecnologia, diventa talvolta più un ostacolo che non una bella aggiunta ludica.

Mini-mini

Non è semplice per un franchise con 15 anni sulle spalle offrire ancora oggi freschezza e caparbietà di gameplay. Mario Party Island Tour si difende a metà: quantità e qualità sono di buon livello, con un numero consistente di giochi basati su abilità, altri che prendono spunto dal curriculum "wii partyano" dello sviluppatore, altri che purtroppo rimangono ancorati a sfide basate su fortuna.

Un'isola in festa

È un equilibrio che sembra ormai stabile per la saga; sono lontani i tempi in cui si osava proporre minigiochi profondi, innovativi e studiati per l'occasione specifica (vedi sdoppiamento del pad e utilizzo del microfono su Gamecube) ma questo non è per forza un male. Il poco coraggio si traduce in tanti minigiochi che rimangono divertenti se affrontati in competizione con avversari dello stesso livello e ideali per portare in alto l'asticella, anche su quei giochi apparentemente semplici ma dal sapore prettamente arcade. Ad alternarsi sono giochi basati su tasti fisici, su controlli touch e anche su accelerometro e giroscopio. E se la caccia alle stelle è cosa del passato, NdCUBE ha ben pensato di infarcire il titolo con tanti collezionabili e sbloccabili, resi tali grazie alle monete che si accumuleranno sessione dopo sessione. Pesa l'assenza di quelle tipologie di minigiochi tanto care ai nostalgici, come il 2 contro 2 o il 3 contro 1; forse la scelta di alleggerire il carico multiplayer ne han decretato l'assenza, dispiace però notare come il focus di game design sia stato improntato sul fornire continui match tutti-contro-tutti e non sul creare improvvisate unioni di circostanza tra i giocatori. Magari sul prossimo capitolo.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.9
Lettori (22)
7.0
Il tuo voto

Mario Party Island Tour non è certamente il capitolo svolta, ma Nintendo sceglie di mantenere un basso profilo e fornire ai fan e a chiunque sia in cerca di un buon party game su Nintendo 3DS un titolo con buone qualità. Molti sono i minigiochi che possono donare divertimento in multigiocatore, peccato invece per una modalità in singolo veramente dimenticabile e senza spessore. La possibilità di acquistare una singola cartuccia e condividerla con gli amici è sempre un gran valore aggiunto, specialmente di questi tempi, e stupisce come la velocità di scaricamento e successiva condivisione non crei in alcun modo lag. Un buon spin-off ma senza scintille, in attesa che la grande N eviti nuovi compitini e torni ad investire intelligentemente su uno dei suoi franchise più redditizi.

PRO

  • Alcuni giochi molto divertenti
  • Sette tabelloni
  • Buon utilizzo dell'hardware
  • Basta una sola cartuccia

CONTRO

  • Modalità in singolo insufficiente
  • CPU per novizi
  • Scomparsi i minigiochi con fazioni
  • Online inesistente