Era il 2002 quando uscì Might and Magic IX. Dopo la splendida trilogia ideale iniziata con Might and Magic VI: The Mandate of Heaven, grande e indimenticato capolavoro del 1998, proseguita con For Blood and Honor e conclusasi con Day of the Destroyer, molti consideravano il nuovo capitolo della storica serie, iniziata nel 1986, come l'occasione per svecchiarla tecnicamente e riportarla al passo con i tempi, sia a livello tecnologico che strutturale. Purtroppo non andò così.
Certo, il nuovo motore grafico c'era, ma in generale il gioco fu un mezzo disastro, dovuto anche alla fine dei fondi che costrinse gli sviluppatori a non curare a dovere tutti gli aspetti e a chiuderlo in fretta e furia. L'insuccesso di critica e di pubblico fu clamoroso, al punto che molti parlarono di tomba dell'intera serie. In effetti è stato proprio così, almeno fino a oggi. Quando Ubisoft acquisì il brand iniziò a sfruttarlo con titoli che avevano poca o nessuna attinenza con gli originali di New World Computing: puzzle game, strategici casual, action game e così via. Solo la saga parallela degli Heroes of Might and Magic aveva mantenuto la sua identità. Poi l'anno scorso è accaduto un fatto inatteso: Ubisoft ha annunciato Might and Magic X: Legacy. Un nuovo capitolo della serie storica in sviluppo? Oltretutto impostato come i primi episodi, cioè con l'esplorazione del mondo in prima persona, con movimenti di una casella alla volta, rotazioni di novanta gradi (stile Dungeon Master, per intenderci)? Incredibile, ma nemmeno troppo, almeno se ci si guarda un po' intorno. Nel 2012 un team indipendente ha pubblicato un gioco di enorme successo, Legend of Grimrock di Almost Human, capace di vendere più di un milione di copie e di catalizzare l'interesse generale. Nello stesso periodo alcuni grandi campagne di raccolta fondi su Kickstarter avevano riportato all'attenzione dell'industria i giochi di ruolo più hardcore (perdonate la semplificazione), rendendo chiaro che possono contare ancora su una vasta nicchia di appassionati disposti a comprarli. Insomma, il coraggio di Ubisoft nel proporre sul mercato un titolo come Legacy è quella di chi ha capito che esistono nicchie abbastanza vaste da rendere possibile investire in prodotti diversi e più coraggiosi rispetto ai soliti blockbuster premasticati (che sul suo catalogo non mancano).
Might and Magic X: Legacy segna il ritorno in grande stile di una serie storica
Primi passi
Pur ripartendo da Might and Magic I - V come impostazione, il mondo in cui è ambientato questo decimo capitolo è quello di Might and Magic: Heroes VI, da cui riparte per non perdere la continuità con il lavoro svolto dai Ubisoft sul brand. Così il design dei nemici, delle armature, delle armi, dei luoghi e così via, vi sarà sicuramente familiare se avete giocato un qualche spin-off della serie negli ultimi anni.
La trama è abbastanza classica e vede la città di Karthal, situata nella penisola di Agyn, sull'orlo della secessione dopo gli eventi narrati nel già citato Heroes VI. Il giocatore è chiamato a creare un party di quattro personaggi e scoprire cosa sta succedendo, esplorando città, foreste, grotte, labirinti sotterranei e antichi templi alla ricerca della verità. La creazione dei personaggi richiede di scegliere razza, classe e abilità dei quattro (oltre al nome), oppure è possibile scegliere il party standard fornito dagli sviluppatori, che però toglie un certo gusto all'avventura (perdonate il nostro essere inevitabilmente amanti di ogni possibile complicazione che comporti un maggiore coinvolgimento). I più coraggiosi potranno affidarsi al generatore casuale di party, che però non garantisce nessuna possibilità di pianificazione iniziale. Creati i nostri eroi è ora di approdare a Sorpigal, la prima città del gioco, in cui possiamo parlare con alcuni personaggi degli accadimenti che stanno piagando Agyn, delle varie fazioni in campo e di vari argomenti che spaziano dalla politica alle barzellette raccontate da uno strano ragazzotto fuori da un negozio. Come già detto, gli spostamenti avvengono per caselle, con rotazioni di novanta gradi alla volta.
A differenza che in altri giochi come Skyrim, le città appaiono piuttosto statiche. Poco male, vista la diversa impostazione. Per interagire con persone, negozi e oggetti (come barili, forzieri, obelischi, leve e così via) bisogna mettersi davanti a essi e premere la barra spaziatrice. Ovviamente non vi stiamo a spiegare che nei negozi si possono acquistare o riparare pezzi d'equipaggiamento, identificare gli oggetti magici, acquistare pozioni, magie e ninnoli varie, oppure comprare provviste che servono per accamparsi (e per evitare che dopo ogni nemico il giocatore ricorra al sonno per ricaricarsi al massimo). Parlare con tutti servirà non solo a ottenere informazioni, ma anche missioni da svolgere. Alcuni personaggi si offriranno di venire con noi per un prezzo (solitamente una percentuale dell'oro trovato). Ad esempio sarà subito possibile assoldare un crociato e un cuoco. A cosa servono i personaggi assoldabili? Be', rimanendo sulla coppia di cui sopra, il crociato dà dei bonus nella ricerca di trappole e passaggi segreti, mentre il cuoco rende il riposo più efficace, dando un bonus che influisce su attacco e difesa. In generale, ogni personaggio assoldabile ha la sua abilità.
Picchiamoci con amore
Superato il primo dungeon, pieno di ragni di varie fogge, usciamo dalla città per raggiungere un faro, dove gli scontri cominciano a farsi più duri. Esplorandone i dintorni ci siamo imbattuti anche in un dungeon con un nemico potentissimo che ci ha spazzati via. Lo potremo affrontare solo molto più avanti, quando il party sarà cresciuto di livello e sarà meglio equipaggiato. Comunque iniziamo a indicare alcuni cardini del gameplay: Might and Magic X: Legacy è difficile, molto difficile. Anche se si seleziona il livello di sfida più abbordabile tra i due disponibili, non passerà molto tempo per finire ammazzati da qualche nemico.
I combattimenti si svolgono a turni. Entrati nell'area d'azione di un nemico, bisognerà scegliere le azioni di ogni membro del party (attacco, difesa, lancio di incantesimi, uso di oggetti e così via) e stare a guardar quelle dei nemici. Se vi aspettate un po' di pietà siete in errore, perché non ce n'è. A poco meno della metà del gioco ci si imbatte in nemici molto forti che richiedono pianificazione e strategia per essere battuti. Andando avanti le cose diventano anche più complicate. In generale gli scontri di Legacy possono regalare grandi soddisfazioni a chiunque sia alla ricerca di un sistema di gioco complesso, ma non pesante. Sicuramente non si può andare avanti pensando di eliminare chiunque premendo tasti a caso. Ogni nemico ha dei punti di forza e delle debolezze. Dopo averne ucciso qualcuno conviene andarsi a leggere il bestiario per scoprire tutti i dettagli su come massimizzare i danni e su come difendersi dai suoi attacchi. Le tecniche offensive a nostra disposizioni sono le classiche del genere fantasy: armi da mischia, armi a lunga gittata e magie. Da questo punto di vista non c'è niente di originale, con le abilità dei personaggi regolate dalla classiche statistiche accrescibili salendo di livello.
Il mondo di gioco
Might and Magic X: Legacy eccelle nel design delle mappe che lo compongono. Come avrete intuito leggendo, il gioco è diviso in zone, alcune aperte, altre chiuse. In generale possiamo dire che vagheremo per un labirinti di varie dimensioni che offriranno molto in termini di nemici e di segreti da trovare, alcuni abbastanza subdoli (ci sono addirittura degli indovinelli cui si deve scrivere la risposta), altri più semplici legati ad esempio alle classiche leve da tirare o a piastre da premere con il corpo.
Rispetto a Grimrock, i dungeon di Legacy sono più semplici e non presentano enigmi altrettanto complessi (qualcosa nel finale, ma niente che possa bloccare più di qualche minuto), ma va considerato che la mappa del gioco è immensamente più grande e gli ambienti sono più vari e numerosi. Quindi è abbastanza logico aver favorito un gameplay più fluido. In fondo accadeva così anche in passato proprio per sottolineare le differenze di focus dei diversi giochi di ruolo. Vogliamo poi sottolineare alcune scelte radicali che piaceranno moltissimo ai giocatori di ruolo legati ai titoli del passato. Ad esempio c'è la mappa automatica, ma sopra non ci vengono segnati obiettivi da raggiungere con frecce e indicatori vari che segnano la direzione da seguire. Bisogna esplorare da soli e trovare quello che serve seguendo solo indicazioni generali fornite nei dialoghi. In realtà il design della mappa di gioco tende a creare una certa linearità, con la diversa forza dei mostri che impedisce di accedere ad alcune aree prima del tempo, ma il trucco funziona davvero bene e non ci si fa troppo caso. Insomma, si segue la strada dettata con naturalezza, senza sentire il peso oppressivo di una mano invisibile che ci guida per tutto il tempo.
Gli anni
Dal punto di vista tecnico Might and Magic X: Legacy non è eccezionale. Anzi, a dirla tutta è davvero brutto. Paradossalmente i momenti peggiori sono quelli dove lo scenario si allarga e ci si trova ad ammirare paesaggi più ampi: è in questi casi che la mappa divisa in caselle mostra tutti i suoi limiti, con un pop-up esagerato di elementi che appaiono e scompaiono dopo ogni movimento, sezioni piatte e nemici ben visibili che se ne stanno immobili in attesa del nostro arrivo. Per lo stesso motivo, le zone più belle finiscono per essere quelle chiuse, in cui molti dei difetti di cui sopra vengono meno e tutto appare più naturale. I nemici sono invece ben fatti, così come gli effetti speciali delle magie.
Sono invece ingiustificabili i frequenti cali di framerate. Vero che visto il sistema di gioco non influiscono sul gameplay, ma, considerata la povertà generale della grafica, sono davvero inspiegabili. Comunque, se siete tra i giocatori interessati a un clone di Dungeon Master, sarete anche tra quelli che guardano poco all'aspetto grafico, quindi non vi preoccupate.
Meno sorvolabili sono i bug, anche se non c'è niente di tragico da segnalare. Nonostante i mesi di beta test pubblico tramite early access, sono rimasti ancora dei problemi da risolvere: si parla di ritratti dei personaggi che scompaiono, qualche glitch grafico, una strana aura che appare intorno ai nemici e altre piccole cose fastidiose e nulla più. Comunque, in venticinque ore di gioco non si è mai verificato un ritorno al desktop e non siamo incappati in bug bloccanti, quindi possiamo ritenerci soddisfatti, soprattutto se confrontiamo la versione finita con la prima beta pubblica rilasciata, che era veramente disastrosa. Segnaliamo infine, poiché sappiamo che ci tenete particolarmente, che i testi di gioco sono completamente tradotti in italiano.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- OS: Windows 8.1 Pro 64-bit
- CPU: Intel Core i7-4770 a 3.40GHz
- RAM: 16 GB
- Scheda video: nVidia GeForce GTX 660
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows Vista SP2, Windows 7 SP1, Windows 8 (versioni 32/64 bit)
- Processore: Intel Core 2 Duo E7300 @ 2.6 GHz o AMD Athlon 64 X2 5200+ @ 2.7 GHz
- RAM: 4 GB
- Scheda video: nVidia GeForce 8800GT o AMD Radeon HD3870 (512MB VRAM con Shader Model 4.0 o superiore)
- Spazio su disco: 10 GB
- DirectX: 9.0c
Requisiti consigliati
- Sistema operativo: Windows XP/Vista/7
- Processore: Intel Core 2 Quad @ 2.4 GHz or AMD Phenom x4 @ 2.3 GHz
- RAM: 6 GB
- Scheda video: nVidia GeForce GTX470 o AMD Radeon HD6870 (1024MB VRAM con Shader Model 5.0)
- Spazio su disco: 5 GB
- DirectX: 9.0c
Conclusioni
Might and Magic X: Legacy è il gioco che tutti i fan della serie classica e, più in generale, gli amanti dei giochi di ruolo hardcore, stavano aspettando. Impegnativo, ispirato e realizzato con grande sapienza, è capace di proiettare il giocatore nel cuore di un'avventura vecchio stile piena di segreti da trovare in dungeon labirintici e insidiosi. Certo, se siete più legati a una concezione moderna del genere e non sapete adattarvi a uno stile diverso, rischiate di finire presto a chiedervi come mai si muoia così spesso. Vi sveliamo un segreto: non è il gioco che fa per voi.
PRO
- Sistema di combattimento ottimamente realizzato
- Esplorazione soddisfacente grazie all'ottimo design delle mappe
- Molte cose da fare
CONTRO
- Graficamente è arretrato
- Cali di framerate ingiustificati
- Qualche bug, anche se non bloccante