Ci sono giochi come La Mulana, Spelunky e Rogue Legacy che godono di una coerenza interna granitica. Hanno regole chiare e blindate fin da subito, controlli eccellenti e contenuti che non finiscono (quasi) mai di stupire. Inoltre offrono un livello di difficoltà progressivo che più si fa ostico più offre ricompense appaganti. Il risultato è che non si smette di giocarci anche per molti mesi, forse anni.
Platformines, gioco di debutto di Magiko Gaming, segue lo stesso principio, anche se non raggiunge i livelli di eccellenza dei titoli citati. Capire di cosa tratta è semplice, lo trovate scritto senza tanti fronzoli sulla pagina di Steam e ve lo dice il gioco stesso prima di cominciare. Nelle viscere del mondo di Platformines bisogna saltare da una piattaforma a un'altra, sparare a tutto quello che si muove, raccogliere quanto più bottino possibile per acquistare potenziamenti e trovare i pezzi nascosti della nostra astronave. Quest'ultimo punto aggiunge quel tocco di ingegno che distingue Platformines da un generico gioco di sparatorie e piattaforme. Il nostro minatore infatti, maschio o femmina che sia (lo decidete voi), è intrappolato sottoterra. Per poter uscire in superficie e abbandonare le buie miniere ha bisogno di riparare la propria astronave. In termini di gioco significa che dovremo risolvere un puzzle. A tale proposito i dettagli contano poco; basti dire che una volta trovati tutti gli sparablocchi di colore diverso bisognerà assemblare l'astronave come si fa con i mattoncini dei Lego. Un'impresa abbastanza semplice se paragonata alla fatica infernale che si fa per arrivare ad avere tutti i pezzi necessari. Platformines infatti, non è un gioco docile, e anzi sa essere bastardo in maniera subdola, ma grazie a qualche semplice accorgimento diventa accessibile a un pubblico più ampio dei soli duri e puri del videogioco, per i quali ci sono le modalità extra e la classifica online con le quali cimentarsi per distinguersi dalle masse. Bene, ora che sapete come si gioca non ci resta che scegliere le fattezze iniziali del nostro buffo minatore e premere quanto prima il grilletto. In Platformines, d'altronde, se spari non sbagli.
Platformines è il cugino di Spelunky e La-Mulana con il sigaro in bocca!
Nebbie di guerra
Il mondo di Platformines è generato casualmente ma, una volta creato, segue sempre le stesse regole. Innanzitutto le miniere sono pervase da una nebbia che si dissipa solo mano a mano che le esploriamo. Il raggio della nostra visuale, che funziona come una specie di gomma magica in grado di cancellare la nebbia, aumenta in proporzione alla quantità di energia che abbiamo. Perciò più subiamo danni e meno vediamo intorno a noi. Immaginate quindi quanto può essere rilassante saltare alla cieca. E infatti molto spesso ci ritroviamo a sbattere il naso contro una parete che ci costringe a tornare indietro.
Oppure può capitare di vedere un tesoro che sembra a portata di mano e che invece, quando andiamo a indagare, si rivela inaccessibile per la via che abbiamo seguito. In questi casi per fortuna ci viene in aiuto la mappa, indispensabile per decidere come muoverci. Come avrete intuito non è raro trovarsi nei guai da un momento all'altro. Affinché meccaniche stimolanti come quella della nebbia non diventino causa di frustrazione, gli sviluppatori hanno escogitato soluzioni semplici ma efficaci. Come il fatto che il nostro minatore possa eseguire fino a cinque salti di fila - anche di più con l'equipaggiamento giusto. La vera ancora di salvezza sono però i teletrasporti. Attraverso questi portali sparsi per le miniere torniamo in un battito di ciglia nella nostra casa-base, dove possiamo accedere al negozio e all'astronave, salvare i progressi fatti e, soprattutto, ricaricare l'energia in pochi secondi. Capita comunque che i teletrasporti si trovino a mezz'aria o assediati da un nugolo di nemici, così che il balzo finale prima di perdere l'ultima stilla di energia diventa una specie di salto della fede: o si vive o si muore.
Un altro aiuto deriva dall'indicatore che ci mostra a quanti metri di distanza si trova lo sparablocchi successivo e in quale direzione. Questi accorgimenti aprono Platformines a un pubblico di giocatori più vasto di un La-Mulana, per esempio, ma non pensiate che finire il gioco sia una passeggiata. Il colore della nebbia cambia da un'area all'altra, segnalando il passaggio a un livello di difficoltà superiore, e gli sbalzi sono notevoli. Inoltre le miniere, oltre che intricate, sono piene zeppe di trappole e nemici; alcuni passaggi sono davvero infidi, specialmente se c'è un tesoro nei paraggi. Come sempre sono quei maledetti scrigni a portarci fuori strada e a farci morire, anche se per fortuna le morti non sono permanenti. Abbiamo infatti un generatore di cloni. Il prezzo da pagare in caso di morte è comunque altro, perché si perdono tutti gli oggetti raccolti fino a quel momento e una percentuale del denaro accumulato. Se ne deduce che per attraversare le zone più impegnative è necessario equipaggiarsi a dovere, e per farlo bisogna esplorare più volte le aree alla nostra portata e uccidere quanti più mostri possibile per intascare denaro sonante, magari aprendo qualche scrigno lungo il percorso. Platformines è così: si salta, si esplora e si cerca di saccheggiare il più possibile prima di tagliare la corda. Per farlo, è necessario svuotare centinaia di caricatori. Che altro c'è da dire? Qualcosa ancora, altrimenti sarebbe perfetto.
Intenso ma mai epico
Platformines ha un aspetto antico, dichiaratamente ispirato all'era dei videogiochi per macchine a 16 bit. La riproduzione ha un sapore autentico, ma manca il tocco artistico distintivo, quelle scelte originali e uniche che infondono personalità alla veste di un gioco.
I personaggi e i mostri sono poco interessanti da vedere, e lo stesso vale per le trappole o gli ambienti. Neppure le colonne sonore entusiasmano. Si tratta di brani di musica classica che suonano come se fossero riprodotti da un Amiga, i quali purtroppo non pompano nessuna adrenalina nelle nostre vene di minatori in fuga. Inoltre, dopo cinque o sei ore di gioco, se ancora non avete concluso la modalità normale, la ripetitività si fa sentire. Le regole rigide di Platformines non si evolvono mai e nulla si aggiunge allo schema di base introducendo le novità necessarie per stimolare il giocatore una volta che ha padroneggiato a fondo le meccaniche di base. Ci sono tantissimi oggetti da trovare e comprare, questo sì, e i più accaniti torneranno sul gioco più volte per le modalità extra, ma immaginiamo che la maggioranza lo abbandonerà prima della fine, dopo qualche ora che reputiamo comunque spesa bene. O, anche se arriveranno in fondo, probabilmente proveranno come noi la sensazione che si potesse fare di più. L'eccellenza non è lontana dal punto in cui si trova Platformines, ma raggiungerla è sempre molto difficile. Con una prima prova così buona comunque, Magiko Gaming ha tutte le possibilità di rifarsi in futuro. Inutile dire che li aspettiamo al varco.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore Intel Core i7 2600
- 8 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
- Sistema operativo Windows 7
Requisiti minimi
- Processore 1.8 GHz o superiore
- RAM 1 GB
- Scheda video con 256 Mb di RAM
- Direct X 9.0c
- Sistema operativo Windows XP, Vista, Windows 7, Windows 8
Conclusioni
Platformines è un videogioco che funziona bene fin da subito. Veloce, immediato, con un mondo dominato da regole di gioco coerenti e blindate. Anche troppo, perché dopo le prime ore di esplorazione e sparatorie si fatica a trovare un buon motivo per continuare a giocare, se non quello di domare il livello di difficoltà e saccheggiare tesori lungo il cammino, un'attività che fa sempre gola ai giocatori. In ogni caso, la progressione verso la fine della missione principale è scandita da obiettivi chiari, mentre accorte scelte di design tengono lontana la frustrazione. Nel suo piccolo quindi, Platformines è una cavalcata convincente in un mondo pieno di nemici da uccidere, bottini da recuperare e piattaforme su cui saltare. Entro queste coordinate ben definite, fa il suo sporco dovere.
PRO
- Ottimi controlli
- Impegnativo sì, frustrante no
- Nemici, armi e oggetti a non finire
CONTRO
- Stile a 16-bit convincente ma carente nell'ispirazione
- Si ripete molto presto