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Orrore senza fine

Riuscirà Montas a terrorizzarci come promesso?

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   04/04/2014

La versione di Montas pubblicata nella sezione "accesso anticipato" di Steam è utile solo per farsi un'idea dell'atmosfera del gioco finale. Il perché è presto detto: gli sviluppatori hanno promesso un nuovo sistema d'interazione, una storia completamente diversa, nuovi puzzle e così via. Traduciamo: acquistando Montas ora, vi porterete a casa una tech demo o poco più.

Nei bagni succedono sempre cose sorprendenti... non qui.
Nei bagni succedono sempre cose sorprendenti... non qui.

Non possiamo parlare neanche di versione alfa o di versione beta, perché praticamente non c'è il gioco, anche se immaginiamo che ciò che è stato pubblicato rimarrà in qualche modo anche nella versione finale. Se dovessimo riassumere Montas in poche parole, lo definiremmo un Dear Esther con più horror e con la possibilità di morire di tanto in tanto. Il problema è che molti hanno compreso poco il titolo di thechinesecompany e pensano che sia possibile replicarlo collegando scenari a caso, quando la realtà è ben diversa. Comprendiamo che è difficile far passare un concetto come quello della qualità della scrittura narrativa come parte attiva del gameplay e, soprattutto, la necessità che questa scrittura abbia una sua progettualità, per quanto visionaria e spontanea, ma riteniamo che sia necessario per capire che non si trattava di un titolo semplice da realizzare come molti credono. Così eccoci a Montas, che comincia dentro un ufficio, ci fa poi prendere un ascensore che scende negli abissi sullo stile di BioShock, ci proietta dentro alcune visioni che non avranno seguito nel resto del gioco, ci fa ritrovare in una metropolitana dove dobbiamo prendere un treno e, infine, ci fa vagare lungamente per un ambiente urbano pieno di piattaforme, stanze semivuote con dentro solo tavole, televisori e candele, e qualche mostro dall'intelligenza artificiale limitatissima, che si limita a correrci addosso (o a stare fermo ed eliminarci con il solo sguardo). Niente di più?

Accesso troppo anticipato?

Il problema della sezione "accesso anticipato" di Steam, in buona parte accentuato dal funzionamento di Greenlight, il sistema che consente di far accettare il proprio titolo dagli utenti per farlo arrivare nel negozio virtuale di Valve, è l'aver scoperchiato un vaso di Pandora dagli effetti spesso controproducenti. Montas è un caso limite, ma sempre più frequente, in cui gli utenti pagano qualcosa non solo di incompleto, ma di embrionale. Qualcuno obietterà che l'accesso anticipato serve proprio a permettere la prosecuzione dello sviluppo di titoli che altrimenti rimarrebbero incompleti, ma ci sono delle valutazioni importanti da fare in merito.

Negli uffici succedono sempre cose eccezionali... non qui.
Negli uffici succedono sempre cose eccezionali... non qui.

Ad esempio: quante copie deve vendere Montas per poter essere sviluppato come promesso? Non è una domanda peregrina, visto che acquistandolo oggi, si porta a casa una demo francamente bruttarella e piena di problemi. Prendiamo ad esempio le interazioni. Sullo schermo non appare alcun cursore e nessun indicatore che possa farci comprendere la possibilità di interagire con un dato oggetto. Bloccati di fronte a una grata di un condotto di uno dei bagni della metropolitana, decidiamo di scoprire cosa possiamo fare. Andando nelle opzioni, quindi nella schermata di mappatura dei controlli, scopriamo che c'è un tasto per raccogliere gli oggetti e un altro per muoverli. Più avanti scopriremo anche che sugli oggetti interattivi appare un puntino luminoso che sparisce in un battito di ciglia. Finalmente edotti sull'interfaccia, ci abbassiamo e proviamo a spostare la grata. Niente. Sembra che il protagonista abbia una certa difficoltà ad afferrare e trascinare gli oggetti. Dopo più di un minuto di tentativi troviamo la posizione giusta da cui interagire e togliamo la maledetta grata. E qui scopriamo un altro problema di Montas, ossia l'inconsistenza narrativa. Ci infiliamo nel condotto, lo attraversiamo completamente sperando di arrivare chissà dove. Invece ci troviamo nell'altro bagno, dove da una grata vediamo una figura umana femminile andarsene via. Poi quest'ultima si apre automaticamente e noi via all'inseguimento. Della donna non c'è traccia ma scopriamo che è arrivata la metropolitana.

Nelle metro succedono sempre cose eccezionali... non qui.
Nelle metro succedono sempre cose eccezionali... non qui.

Scopriamo anche che i tornelli che ci sembravano insuperabili sono in realtà schivabili in corsa. Purtroppo, ripensando a tutta la sequenza, non ci è chiaro non tanto il suo senso, che francamente ci interessa poco in questa fase della storia, visto che non ci è stata fornita alcuna chiave di lettura (ed è anche giusto così), quanto la sua debolezza complessiva proprio lì dove vorrebbe colpire di più. Insomma, narrativamente non funziona. Ci siamo infilati in un condotto solo perché aperto e ci siamo ritrovati in un altro bagno. Sembrerà paradossale, ma il problema è che c'è logica lì dove non ci si aspetta che ci sia; almeno non ci dovrebbe essere una logica ingegneristica. Manca la capacità della narrazione di far diventare significanti e interessanti le azioni del giocatore. Lo stesso accade in tutta la sezione ambientata in città. Si vagabonda senza una meta in uno scenario anonimo e con pochi elementi caratterizzanti. A un certo punto appare un mostro in un corridoio senza alcun motivo. Perché il primo contatto con una creatura deve essere così povero di pathos? Abbiamo vagato per mezz'ora in attesa che accadesse qualcosa, e quando accade è così... debole? Lo stesso si può dire per un'altra creatura su una terrazza. Sta lì, ci può uccidere, ma non ha nessuna funzione narrativa evidente. Non mette nemmeno paura nel suo stupido inseguirci senza dimostrare un minimo d'intelligenza.

Un'avventura horror dall'atmosfera tesa e surreale? Proviamolo!

La dura realtà

Ecco, il problema della versione accesso anticipato di Montas è che non invoglia ad aspettare la versione definitiva, ossia fallisce in quello che dovrebbe essere il suo obiettivo principale. Certo, se uno ha pagato, il gioco finisce per attenderlo comunque, ma se dovessimo consigliarvi di sborsare o meno i soldi per questa versione, vi diremmo in tutta franchezza di evitare di farlo.

Bravi, non qui.
Bravi, non qui.

Ovviamente non si tratta di un giudizio definitivo sul gioco in sé, che magari sarà molto bello quando uscirà (se tutte le promesse fatte dagli sviluppatori saranno mantenute) ma, visto che non stiamo parlando di una demo gratuita, è giusto che sappiate cosa troverete e cosa manca in questa versione. Quello che troverete è un'avventura horror che si finisce in un'ora circa con un sistema d'interazione pessimo e ben poco orrore. Graficamente siamo nella media delle produzioni indipendenti di questo livello, anche se sinceramente avremmo preferito vedere scelte più radicali nello stile, fin troppo anonimo. Insomma, di lavoro per raddrizzare Montas ce n'è da fare davvero tanto, quantomeno per portarlo al livello della concorrenza diretta, fatta di mostri sacri come il già citato Dear Esther, oppure The Stanley Parable, per non citare The Path dei Tale of Tales, più vecchio ma sempre ottimo dal punto di vista artistico. Se invece pensiamo al lato adventure, non possiamo non citare Outlast e gli Amnesia, i modelli di riferimento da seguire (o superare) per chiunque voglia mettersi a produrre un horror in prima persona di questi tempi. Ecco, attualmente acquistando Montas fareste una grossa scommessa su un prodotto che si spera trovi una sua strada, artistica e ludica, quanto prima.

Conclusioni

Multiplayer.it

Lettori (1)

5.6

Il tuo voto

PRO

  • Atmosfera discreta
  • Tante promesse sui forum e sul sito ufficiale

CONTRO

  • La narrazione va arricchita e progettata meglio
  • Allo stato attuale l'interfaccia di gioco è terribile