Dallo studio Mimimi, finora dedito a prodotti da loro stessi definiti "semplici", ci arriva The Last Tinker: City of Colors, un platform adventure decisamente interessante. Dopo averne provato le fasi iniziali, abbiamo finalmente ricevuto il codice completo del gioco che abbiamo spolpato nella speranza di confermare le buone prime impressioni. Il genere dei platform tridimensionali non gode al giorno d'oggi di molta fama, soprattutto su PC dove mancano grandi nomi come Mario, Jak and Dexter o Banjo Kazooie giusto per citarne qualcuno a caso. Anche per questo The Last Tinker: City of Colors è decisamente benvenuto in un panorama videoludico spesso ritenuto un po' piatto e soprattutto grigio.
Il titolo Mimimi prende liberamente ispirazione da alcuni big del genere, in certi casi anche citandoli, proponendo un coloratissimo mix di elementi riuscito e divertente. Grazie ad un delizioso video introduttivo scopriamo come nel mondo dei colori il verde, il rosso e il blu non sono più capaci di convivere, divisi da paure ed incomprensioni. Se ne avvantaggia la malvagia monocromia, intenta a trasformare tutto in un triste bianco e nero. La voce narrante ci introduce Koru, il nostro protagonista, una gentile scimmia che vive nella sua piccola città, ancora salva dall'invasione della monocromia. Lui non lo sa ma è l'ultimo dei Tinker, destinato a riportare l'equilibrio a Tinkerworld. La trama è colorata e divertente, piena di personaggi "pucciosi" adorabili per quanto un po' infantili. In generale il titolo sembra indirizzato ad un pubblico di giovanissimi, ma non per questo poco divertente per i più grandi. Nonostante si tratti di una produzione indipendente, fa piacere inoltre la totale localizzazione in italiano della parte testuale. Le creature di Tinkerworld non hanno voce e come nei classici Nintendo, si esprimono a versetti tradotti in fumetti da leggere.
Scoprite questo sorprendente e coloratissimo platform adventure!
Frullato di generi
Il gameplay, per quanto parta dalle regole base del genere, pesca a piene mani da altre tipologie videoludiche. Koru si muove liberamente nel mondo tridimensionale, ma alla prima sezione di platforming ci accorgiamo dell'assenza del tasto dedicato al salto. Il nostro eroe si muove come i protagonisti di Assassin's Creed, visto che tenendo premuto il trigger di destra (o la barra spaziatrice se sceglierete di giocare con mouse e tastiera) Koru comincerà a scattare e quando incontrerà degli ostacoli compierà in totale autonomia balzi ed acrobazie assortite, come un novello Altair. Nonostante questa deriva, il titolo riesce a proporre sezioni platform interessanti, mescolando le carte in tavola rispetto agli adventure di Ubisoft, costringendo il giocatore a studiare i percorsi e muoversi col giusto tempismo, pena numerose cadute che fanno perdere parte della vita. Una volta che questa sarà terminata, si verrà costretti a ripartire dall'ultimo checkpoint. Il risultato è una sorta di parkour in parte automatico ma che non ci fa sentire senza controllo, per un risultato che funziona egregiamente. Ma The Last Tinker ha molto altro da dare. Koru è infatti in grado di farsi valere nella mischia, a suon di cazzotti e colpi di kung-fu. Con una violenza comunque stemperata infatti, il gioco propone dei veri combattimenti corpo a corpo, pensati sulla falsariga dei Batman di Rocksteady. Con semplici combo potremo avere la meglio sugli avversari, che ci attaccheranno spesso in gruppi anche numerosi. Potremo avvantaggiarci utilizzando la schivata ma sarà quando otterremo i poteri dei colori che il sistema acquisirà un certo spessore. I tre colori primari, in cerca di aiuto, ci doneranno i loro poteri, e con essi la capacità di affrontare creature monocromatiche sempre più agguerrite. Ad esempio colpendole con pugni potenziati dal verde li faremo scappare, mentre il rosso causerà più banalmente dei danni ed il blu li farà addormentare, lasciandoci così il tempo per sferrare un letale attacco da dietro. Le creature nemiche sono di vario tipo e se le prime incontrate come da tradizione non impensieriranno Koru più di tanto, presto verremo a contatto con cattivi particolari, che richiederanno approcci specifici, pena la sconfitta.
É ora di usare il cervello
The Last Tinker non è solo fatto di piattaforme e combattimenti, ma propone tutta una serie di puzzle ambientali sempre più complessi e dal design decisamente riuscito. Sfruttando i colori ed il simpatico Biggs, i livelli richiederanno spesso l'utilizzo della materia grigia per poter essere terminati. Biggs è un fungo, nostro amico grosso e un po' tonto che seguirà fedelmente gli ordini di Koru. Potremo così utilizzarlo in diversi modi, ad esempio per premere un pulsante ed aprirci un passaggio, o cavalcarlo per sfondare alcuni ostacoli. Inoltre questo simpatico fungo è anche capace di mutare forma e diventare piccolo ed esplosivo, introducendo così un ulteriore ingrediente sfruttato negli enigmi.
Questi sono ben pensati, sufficientemente complessi soprattutto avanzando nell'avventura, quando le possibilità concesse, sbloccate un po' alla volta, verranno usate tutte assieme in livelli talvolta davvero ampi ed impegnativi. Non si supera mai una certa soglia di difficoltà, offrendo comunque una sfida adeguata, sufficiente a far sentire il giocatore intelligente e soddisfatto ogni volta che troverà la soluzione. La paura iniziale era che il gameplay potesse soffrire di una certa ripetitività, ma Mimimi è stata abile nel confezionare l'offerta ludica di The Last Tinker, svelando le diverse caratteristiche del gioco un po' alla volta, arricchendo così l'esperienza, capace di rinnovarsi a sufficienza per invogliare l'utente ad andare avanti, a risolvere l'ultimo enigma utilizzando il potere appena ottenuto, a combattere un nuovo mostro per vedere che cosa la malvagia monocromia gli lancerà contro dopo. Non mancano poi i combattimenti con i boss e ci sono persino velocissime fughe sui cordoni sospesi in pieno stile Sonic!
Unity in Technicolor!
Sviluppato grazie al motore Unity, sempre più diffuso in ambito indipendente, The Last Tinker vanta un comparto estetico davvero ben fatto. Uno stile coloratissimo fa sembrare il mondo attraverso il quale condurremo Koru realmente fatto di carta, colore e colla. Texture e modelli poligonali sono stati studiati con molta attenzione per creare la sensazione di star osservando pareti dipinte coi pastelli o case ritagliate con le forbici.
Nonostante il giocatore si ritroverà ad esplorare i mondi di tutti i colori, non avrebbe guastato una maggiore varietà nella realizzazione degli ambienti, un po' troppo simili tra loro purtroppo. Un altro appunto ci permettiamo di farlo alle animazioni, non sempre al livello di un comparto grafico altrimenti eccellente. Unity è un motore leggero e scalabile e per quanto The Last Tinker si permetta di perdere qualche frame anche su configurazioni molto performanti, si rimane sempre ampiamente sopra i 30 fotogrammi al secondo. Se visivamente abbiamo di fronte un titolo davvero notevole, è nelle musiche che riesce ad esprimere tutta la propria personalità. Il compositore ha creato infatti partiture molto personali, che si sposano perfettamente con l'atmosfera del gioco, con addirittura arrangiamenti in grado di modificarsi in base a quanto sta accadendo su schermo, ad esempio aggiungendo percussioni incalzanti nel caso si venga sorpresi da nemici monocromatici durante la nostra tranquilla esplorazione. Il sistema di controllo supporta il pad, consigliato sebbene The Last Tinker si lasci giocare perfettamente anche con mouse e tastiera, adottando anche soluzioni estrose nella mappatura dei comandi. Chiudiamo accennando alla longevità, certamente non eccelsa visto che in una manciata di ore si arriverà alla fine, ma parliamo di un titolo venduto su Steam a circa 20€, cifra più che adeguata al grado di intrattenimento e alla qualità del prodotto.
Conclusioni
The Last Tinker: City of Colors è una piacevolissima sorpresa. Rifacendosi a classici del genere ed allo stesso tempo senza temere di pescare da altri ambiti videoludici, Mimimi Productions ha creato una perla che consigliamo caldamente di provare. Con circa venti euro vi comprerete il biglietto per un mondo coloratissimo, da esplorare divertendosi grazie ad un gameplay vario e curato. Insomma, The Last Tinker: Ciry of Colors è un'avventura per grandi e piccini che ci sentiamo di consigliare senza alcuna riserva. Ora siamo molto curiosi di vedere se Mimimi riuscirà a regalare agli utenti PC un serie platform degna dei grandi classici console.
PRO
- Gameplay vario e ben realizzato
- Graficamente stupendo
- Ottime musiche
CONTRO
- Animazioni un po' deludenti
- Forse un po' troppo infantile
- Non dura moltissimo