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Poca gloria per Kratos

Il Dio della Guerra sbarca su PS Vita con una raccolta dei primi due capitoli

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   23/05/2014

Recuperare, convertire, riadattare, ripubblicare: termini che identificano una tendenza decisamente diffusa nel mondo del gaming, attraverso la quale i publisher sfruttano il valore di titoli usciti in passato per assicurarsi guadagni nella maniera più semplice e meno rischiosa possibile.

Poca gloria per Kratos

Ma è anche una strada valida per rimpolpare il catalogo di una console che magari si trova in difficoltà per quanto riguarda il calendario delle uscite. Non è particolarmente complicato inserire PlayStation Vita in quest'ultima categoria: se il portatile Sony si è oramai creato una solida "seconda vita" nell'ambito delle produzioni indie, dal punto di vista delle pubblicazioni di primo piano è invece chiaro come ci siano delle evidenti problematiche. God of War Collection è la conversione portatile dello stesso prodotto uscito nel 2010 su PlayStation 3, che a sua volta (ovviamente) rappresentava una raccolta dei primi due episodi della saga di Kratos, apparsi su PlayStation 2 nel 2005 e 2007. Fattori che riducono necessariamente il target di utenza di questa versione PlayStation Vita: per nutrire interesse dovreste o esservi persi su PlayStation 2 o PlayStation 3 due tra i titoli che più hanno contribuito a definire il brand PlayStation negli ultimi anni, oppure essere talmente innamorati della serie da volerla rigiocare sul bellissimo schermo dell'handheld della casa giapponese liberi dalle costrizioni del salotto di casa. In quest'ultimo caso però, preparatevi a qualche delusione...

God of War Collection su PlayStation Vita inciampa su problemi tecnici davvero inaccettabili

C'ho rabbia

Uno dei punti di forza di PS Vita è sempre stato senza ombra di dubbio l'hardware: oltre alla qualità eccezionale dell'OLED (ma anche l'LCD sulla nuova versione non è certo da buttare), è sotto al cofano che il portatile Sony ha dimostrato di possedere una muscolatura tale da permettergli di gestire senza alcun problema giochi con qualità tecniche "da home console".

Poca gloria per Kratos

È abbastanza complicato quindi comprendere per quale motivo la stessa macchina che fa girare Uncharted: Golden Abyss o Killzone: Mercenary, tanto per citarne un paio, faccia tutta questa fatica a restituire un'esperienza convincente per roba uscita originariamente su un sistema meno potente come PlayStation 2. E invece il lavoro del team Sanzaru Games, a cui è stato affidato il porting, non si può dire certamente esente da critiche. A cominciare dalla risoluzione, upscalata ai 960x544 dello schermo di PS Vita in maniera ben poco ottimizzata: nel confronto con le altre versioni è evidente l'inferiore pulizia grafica e più specificatamente un calo nella definizione che restituisce un'immagine nel complesso più sfocata, la quale giocoforza determina un minor livello di dettaglio complessivo. Anche le sequenze di intermezzo hanno sofferto parecchio: invece che adattarle alle proporzioni dello schermo, i programmatori hanno preferito porre due grosse barre nere ai lati, fattore questo che genera uno stacco notevole tra le fasi in-game e quelle non giocabili. Particolarmente complicato è stato poi il lavoro di compressione, evidentemente legato alla necessità di rientrare all'interno di dimensioni accettabili: i 3,3 GB hanno determinato però tutta una serie di artefatti sgradevoli durante i filmati, così come un calo drastico nella qualità della traccia audio soprattutto per quanto riguarda i dialoghi, che spesso sembrano uscire da una vecchia radio piuttosto che da una moderna console portatile.

Poca gloria per Kratos

Ma il colpo più grave che questa God of War Collection per PlayStation Vita è costretta a subire sta senza dubbio nel frame rate: se gli originali puntavano ai 60 fotogrammi al secondo, raggiunti poi stabilmente dalla riedizione PlayStation 3, in questo caso i programmatori non sono mai riusciti a superare i 30 frame al secondo, con frequenti cali anche sotto i 20 nelle situazioni più concitate. Si tratta di una problematica grave che va irrimediabilmente anche ad intaccare la fluidità del gameplay stesso del prodotto, rendendo inevitabilmente la versione per l'handheld Sony come la maniera peggiore in assoluto per apprezzare i primi due capitoli della storia di Kratos. Non del tutto convincente anche l'utilizzo della superficie touch posteriore, delegata all'interazione con gli oggetti e all'apertura dei forzieri; vista l'impugnatura della console, non è affatto raro trovarsi a toccare per errore il dorso della scocca. Se quindi God of War Collection riesce a raggiungere comunque un voto dignitoso è soltanto grazie alla qualità del materiale originale: pur compromesso dai problemi tecnici appena descritti, le due produzioni di Santa Monica Studio riescono ancora a distanza di anni a farsi apprezzare. Certo lo sfruttamento del franchise e i quasi 10 anni trascorsi hanno lasciato qualche segno, ma ciò nonostante si tratta di titoli che si fanno giocare con grande piacere ancora oggi, soprattutto per merito di una caratterizzazione dei personaggi straordinaria e un'atmosfera epica che solo pochissime altre produzioni possono vantare. Da segnalare infine, tra le evidentemente poche note positive, la funzione cross-buy del prodotto grazie alla quale è possibile scaricare il gioco anche su PlayStation 3: visto quanto detto in precedenza, è quindi ovvio che - potendo scegliere - è proprio la versione per l'home console di scorsa generazione quella da preferire senza riserve. Dispiace invece per la poco comprensibile assenza della funzione cross-save.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (36)
8.8
Il tuo voto

Su una console come PlayStation Vita, per molti versi ritenuta affine nella capacità tecniche a PlayStation 3, è semplicemente inaccettabile non riuscire a proporre un'esperienza di gioco equiparabile a quella vissuta in origine con i primi due capitoli di God of War su PlayStation 2. In questi termini si potrebbe sintetizzare il giudizio della conversione portatile di God of War Collection, che rappresenta uno sforzo davvero modesto oltre che una certa mancanza di rispetto nei confronti dell'utenza di PlayStation Vita. Ciò che rimane è una raccolta di due giochi che solamente grazie alle loro qualità eccezionali riesce a ottenere una piena sufficienza. Rimane il fatto che dovrebbe considerare di giocarli sul portatile Sony davvero soltanto chi non ha alcuna alternativa, perché si tratta senza dubbio della versione peggiore.

PRO

  • Indiscutibile qualità dei due giochi
  • Grande longevità totale
  • Funzione cross-buy

CONTRO

  • Davvero un pessimo adattamento
  • Frame rate troppo basso
  • Controlli touch rivedibili