Le arti marziali miste hanno ormai fatto presa su una vasta schiera di pubblico in tutto il globo, grazie anche al prezioso contributo della Ultimate Fighting Championship, la più importante organizzazione a livello mondiale di questo sport.
Di pari passo con la controparte reale, anche i videogiochi basati sulle MMA hanno saputo raccogliere sempre più consensi e nuovi adepti, in questo caso grazie al sapiente lavoro di THQ e Yuke's, l'accoppiata alle spalle della fortunata serie di giochi intitolata UFC Undisputed che negli anni scorsi ha saputo riproporre in chiave ludica tutto il realismo e l'atmosfera di queste discipline. Dopo la chiusura di THQ nel 2013 i diritti della UFC e lo sviluppo dei giochi a essa dedicati è passato nelle mani di Electronic Arts, che ha deciso di puntare sulle nuove console di Sony e Microsoft per realizzare un titolo che, si spera, possa in qualche modo continuare l'opera di chi l'ha preceduta. In questo senso diciamo subito che con EA Sports UFC l'azienda canadese ha cercato di non snaturare lo spirito simulativo che è stato il punto di forza dei lavori di Yuke's, facendo però al contempo qualche compromesso con certe meccaniche, in modo da tentare di ampliare l'offerta a tutti i tipi di giocatori, dai veterani del genere ai neofiti. Se sia riuscita o meno in questo suo progetto lo scopriremo insieme nelle prossime righe.
UFC 2014 porta su console tutta l'atmosfera e la tecnica dei combattimenti delle arti marziali miste
Atleti d’acciaio
Procediamo però con ordine e vediamo di scoprire innanzitutto quali modalità sono presenti nel gioco. Le opzioni disponibili il tal senso sono quelle classiche per il genere, anche se in quantità minore rispetto a quanto offrivano i giochi di THQ: ci sono le esibizioni, le sfide di allenamento, il tutorial e la modalità online, col Fighternet che sulla falsariga di quanto l'azienda canadese propone in FIFA e in altri suoi titoli, fornisce una serie di servizi, informazioni e statistiche su tutto ciò che è legato in questo caso al mondo delle arti marziali miste e del prodotto. Il gioco in rete in sé vanta invece un buon matchmaking, e durante i nostri combattimenti abbiamo riscontrato una buona fluidità generale e la quasi totale assenza di lag, il che va certamente in favore di una produzione che sembra proprio valorizzare e spingere verso questa modalità.
E questo perché nonostante sia presente una modalità Carriera, che come lascia intuire il titolo stesso consente di impersonare un atleta qualsiasi per condurlo fra allenamenti mirati e combattimenti all'ultimo sangue verso un futuro radioso nel mondo delle MMA, non è particolarmente interessante per via di una certa facilità di fondo e di una progressione monotona e poco varia, al punto da farla risultare breve e un tantino noiosa. Ad ogni modo per questa area di gioco il combattente può essere scelto a piacimento fra tutti quelli disponibili nel roster, circa un centinaio fra uomini e donne suddivisi in classi in base al peso, ognuno dei quali fedelmente ricostruito nelle sembianze e nel modo di combattere. Mancano però purtroppo alcune leggende come Matt Hughes, Tito Ortiz o Ken Shamrock. In alternativa è comunque possibile crearne uno da zero con l'apposito editor, che pur essendo limitato in certi aspetti (non è possibile per esempio creare una lottatrice donna o attribuire un nome se non fra quelli predefiniti che vengono proposti nel gioco), permette lo stesso di lavorare su diversi parametri sia fisici che tecnici per la personalizzazione. Per il resto il fulcro del gioco resta chiaramente il combattimento e qui, riprendendo gli stilemi dei vari UFC Undisputed, anche Electronic Arts ha calcato la mano sulla loro complessità, mettendo di conseguenza in piedi un gameplay profondo e simulativo. E ciò nonostante abbia implementato uno schema di comandi realizzato in maniera tale da cercare di venire incontro anche ai neofiti del genere.
In tal senso è giusto però evidenziare come "semplificazione" non abbia fatto rima in linea di massima con "facilità", per cui gli incontri si evolvono sempre in maniera credibile e non è possibile vincere o semplicemente cimentarsi in un corpo a corpo pigiando a caso i bottoni del pad. Spesso i match si risolvono rapidamente con un potente calcio in faccia, altre volte possono durare di più grazie alle abilità tattiche dei contendenti. Padroneggiare insomma al meglio le caratteristiche di un lottatore, cosa che richiede una fase di apprendimento non proprio morbida, così come studiare l'avversario e pianificare le proprie mosse e contromosse sono elementi imprescindibili per venire a capo di un incontro, soprattutto quando si decide di giocare a un livello di difficoltà più alto del normale. A ogni tasto del pad è affidato un arto differente con cui portare il colpo, che varia di tipologia e intensità in base all'utilizzo dei tasti direzionali. Avanzare e colpire permette per esempio di sferrare pugni o calci molto potenti sfruttando l'inerzia del corpo, mentre la levetta analogica fa eseguire all'atleta colpi più spettacolari che dipendono ovviamente dallo stile di lotta. Il tutto deve però avvenire con un occhio attento alla resistenza fisica del combattente, pena un consumo rapido ed eccessivo di stamina che potrebbe renderlo scoperto e vulnerabile in caso di contrattacco avversario. Sul fronte difensivo si usa il trigger destro per parare, magari in combinazione con gli appositi pulsanti per determinarne l'altezza della mossa, mentre con la levetta analogica sinistra ci si divincola dalle prese allontanando l'avversario e rimettendosi in piedi nel caso di combattimento a terra. Ai pulsanti dorsali sono invece assegnate le prese con cui atterrare l'avversario. A differenza di quanto avviene nella boxe, nelle arti marziali miste è permesso ingaggiare il clinch con l'oppositore, chiudendosi in un abbraccio di sangue e sudore che se ben sfruttato può portare a infliggere ingenti danni. In questi frangenti si può infatti cercare di prendere la posizione e colpire un contendente con una serie di ginocchiate e gomitate che in certi casi possono portare anche al KO. Almeno nella realtà: purtroppo in EA Sports UFC queste fasi di lotta non si rivelano sempre altrettanto utili, visto che nonostante certi colpi ben assestati anche in pieno volto, è difficile riuscire a chiudere un incontro quando ci si ritrova agganciati all'avversario. E questo anche una volta finiti al tappeto.
Trofei PlayStation 4
EA Sports UFC propone al pubblico trentatré trofei suddivisi in dieci di bronzo, diciannove d'argento, tre d'oro e uno di platino. Per ottenerli bisogna soddisfare le richieste del gioco sia giocando online che offline, come per esempio sconfiggere un avversario dopo appena sessanta secondi dal gong, completare la modalità Carriera con almeno una percentuale di vittorie pari o superiore all'85% o completare tutte le sfide.
Uno spettacolo come in Tv
Con la giusta transizione è possibile portare a terra il proprio "nemico" e guadagnare una posizione di vantaggio, ma il ground fighting, uno degli elementi chiave per questo genere di sport, nonostante preveda un'ampia varietà di sottomissioni e leve articolari con cui indurre il contendente al tap out utilizzando combinazioni più o meno complesse di tasti dorsali e levette analogiche, raramente porta a chiudere del tutto la gara con una kneebar o una heel hook, soprattutto contro degli avversari umani. In tal senso il gioco sembra premiare più chi si difende rispetto a chi attacca, e forse anche per quel discorso che facevamo prima sul tentativo di rendere la vita un po' più facile ai nuovi utenti, EA ha reso più semplice il modo di liberarsi e rimettersi in piedi, ed evitare così quanto avveniva invece con i giochi di Yuke's, dove quando un giocatore ne incontrava uno più bravo non riusciva praticamente mai a venire fuori dalle sue prese. Dal punto di vista prettamente estetico, EA Sports UFC è uno spettacolo per gli occhi. Grazie all'ottimo uso che hanno fatto gli sviluppatori di EA del motore Ignite, il gioco è in grado di restituire all'utente un dettaglio elevato sotto molti punti di vista, e chiunque si sieda davanti a uno schermo non può non provare la sensazione di stare assistendo a un incontro vero in televisione, piuttosto che di giocare a un videogame. La versione PlayStation 4 del gioco, nonostante qualche calo di frame rate all'inizio dei match, ci ha stupito per dettagli e pulizia grafica, oltre che per una cura maniacale per i modelli e i dettagli fisici degli atleti, compresi tatuaggi, muscoli guizzanti sotto alla pelle, cicatrici e quant'altro li caratterizzi in tal senso.
Particolari che rendono spettacolare la grafica e più realistici i combattenti. Senza contare i volti che si deformano a seguito dei contatti o le animazioni facciali, in grado di far mutare loro le espressioni a seconda dell'andamento del match: sofferenza, delusione, stanchezza, gioia e dolore, ogni momento dello scontro, ogni stato d'animo conseguente a un colpo dato o ricevuto è sottolineato proprio dagli sguardi, dalla contrazione dei muscoli facciali, dal sangue che cola via. Non ci hanno invece convinto troppo le animazioni fisiche degli atleti, che a volte sembrano ancora un po' rigide, e la gestione della fisica degli impatti: a volte i colpi diretti non vanno proprio direttamente a segno, ma l'avversario sembra lo stesso subirlo in pieno. Per il resto, buono il lavoro dei tecnici dell'audio, con una serie di interessanti campionamenti da bordo ring che aiutano il videogiocatore nell'immedesimazione, e sono quindi in generale in grado di riproporre in chiave ludica tutta l'atmosfera tipica di un'arena da combattimento di questo sport.
Conclusioni
EA Sports UFC riesce a riproporre su console next gen tutto lo spirito delle arti marziali miste, e lo fa grazie soprattutto a un comparto grafico di tutto rispetto e a un buon livello simulativo. Il titolo non è perfetto e gli sviluppatori sembrano essersi un po' persi in un bicchiere d'acqua per quanto concerne alcuni aspetti, come per esempio in qualche facilitazione nella fase difensiva durante la lotta per terra o nel poco peso attribuito ai clinch nell'andamento effettivo di uno scontro. Senza contare che il titolo sembra un po' monco, visto che è ha poche modalità di gioco, è privo di una sezione Carriera longeva e stimolante, e sembra un po' troppo sbilanciato in favore dell'online. Eppure, a dispetto di tutto ciò, e considerando che questa è una sorta di prima produzione del nuovo corso, la strada imboccata da EA ci sembra tutto sommato quella giusta, e a conti fatti il gioco ci sembra abbastanza meritevole, con qualche piccola riserva, delle attenzioni dei fan di questo entusiasmante sport.
PRO
- Tecnicamente impressionante
- Giocabilità complessa ma per questo molto appagante
- Raccoglie tutta l'atmosfera della UFC
CONTRO
- Un po' povero di contenuti
- Le fasi di clinch hanno poco peso nell'andamento dello scontro
- Molto difficile effettuare delle mosse finali di sottomissione contro avversari umani