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L'abisso del caduto

Alziamo il velo sul primo dei DLC di Drangleic

RECENSIONE di Marco Perri   —   30/07/2014
Dark Souls II: Crown of the Sunken King
Dark Souls II: Crown of the Sunken King
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Poco meno di due anni fa, l'acronimo DLC veniva stampato a chiare lettere nella saga dei Souls. Un brand nato, cresciuto ed espanso su home console; eppure, ripensandoci, fu proprio l'utenza PC ad essere privilegiata di quella Prepare to Die Edition che con ben due mesi di anticipo premiava con un contenuto nuovo di zecca un pubblico - quello mouse e tastiera - storicamente e ideologicamente lontano dagli universi delle ammiraglie che avevano reso grande il franchise. Senza entrare nel merito di considerazioni faziose, le tempistiche erano quantomeno dignitose: circa 10 mesi dopo il lancio sul mercato di Dark Souls, From Software proponeva nuove ore di gioco a pagamento. Un prezzo salato, in realtà, per un contenuto che siamo riusciti a digerire solo in parte: l'eccellente ispirazione dei boss si confrontava con un'accentuata povertà geografica, sia in termini di unicità degli ambienti che di grandezza delle aree, con un tempo di completamento imbarazzante se comparato in proporzione alla maestosità e profondità della quest principale. Ad appena quattro mesi dal rilascio sul mercato, non è semplice assimilare con facilità una trilogia di DLC proposta proprio da quella From che sette mesi fa aveva promesso di inserire nel prodotto retail tutto il massimale ludico che il team voleva esprimere con Dark Souls 2. E con difetti stavolta ancora più gravi, almeno per la prima parte del trittico.

Il primo DLC di Dark Souls II soddisfa solo in parte: breve, anonimo e con boss ampiamente già visti

Salta e gira

C'è da dire che Artorias of the Abyss aveva un trigger di accesso molto più elegante: viaggiare tra il lago di Radiceoscura e gli Archivi del Duca in cerca di un passaggio per Oolacile era un bel biglietto da visita a livello narrativo. Il passaggio d'ingresso a "La Corona del Re Sommerso" è invece semplicemente situato nella stanza del Falò Primordiale post-Putrido, dove per magia - dopo aver sborsato la grana - un nuovo santuario compare dove prima vi era buia roccia.

L'abisso del caduto

Di certo non la più piacevole delle trovate, e sicuramente abbastanza straniante per chi lì, in quella stessa grotta ripiena di nulla, c'era già passato in qualche playthrough precedente. Per ambientare il primo dei tre DLC estivi, From Software ha scelto strutture di chiara matrice precolombiana: templi, ziqqurat, piramidi maya. Il team ha pescato a piene mani dalla storia per proporre un'ambientazione innovativa per la saga, almeno esteticamente. Ciò che maggiormente contraddistingue questo contenuto scaricabile è sicuramente l'importanza attribuita al platforming ed al level design: l'enfasi riposta nel ricreare situazioni di ricerca della sporgenza o studio del movimento di piattaforme semoventi è sicuramente un toccasana, in grado di regalare un po' di quell'esplorazione trial&error dimenticata nella storia principale. Se possiamo spezzare una lancia per l'estro artistico che fa della draw distance il suo punto di forza, poco si può fare per l'effettiva resa ludica nel lungo periodo.

L'abisso del caduto

Dividendo idealmente in due macro-aree il DLC, From ha optato per un approccio piuttosto claustrofobico e monotono per la prima metà: tanti cunicoli, stanze piccole, sezioni al chiuso, vicoli inaspettatamente ciechi. Ad equilibrare una certa mancanza di ispirazione per la parte indoor, particolarmente a binario, interviene l'inserimento di puzzle ambientali attivi di chiara ispirazione Zeldiana (sparare a mattonelle per aprire la porta?), inaspettati quanto apprezzati stimoli per esplorare a fondo ogni punto. Ma non sono sufficienti a mascherare belle trovate appena accarezzate: non c'è continuità nella curva, solo brevi picchi in cui appare chiara l'idea spizzicata e non sviluppata come meritava lungo tutto il DLC. Abbastanza sconvolgente è la palette utilizzata da From Software: il contenuto è caratterizzato da colori quasi esclusivamente scuri (tranne una sezione periferica) che appesantiscono e stancano nel breve termine, non riuscendo a coinvolgere emotivamente, come invece altre aree della quest primaria sono in grado di fare con grande orgoglio. Va bene che è il territorio del Re Sommerso, ma magari, calcolando anche la bicromia degli ambienti della Gola Nera appena passata, qualche colore in più oltre al nero ed al blu sarebbe stato molto apprezzato.

Già visti

Approcciandosi al DLC con il giusto livello, non sarà complesso portarlo completamente a termine in circa tre ore, boss esclusi. Le aree non sono ampie, ed una volta azionati tutti gli ascensori vi accorgerete di quanto in realtà l'estensione reale sia ben minore di quella percepita inizialmente. Contrariamente ad Artorias of the Abyss, il vero problema di questo primo contenuto proposto sono i boss: non sappiamo se sia stata una tempistica di rifinitura limitata, o l'esaurimento di estro creativo, di fatto dei tre combattimenti con i boss, due hanno un ampio sapore di déjà vu.

L'abisso del caduto

Nashandra e Kalameet sembrano tornati sotto mentite spoglie, con attacchi dei rispettivi alter ego del DLC che ne mimano addirittura i pattern e gli elementi coinvolti. L'unico scontro dal vago sentore di novità è superfluo rispetto alla trama e fortemente improntato sull'evocazione di fantasmi che aiutino nella battaglia, risultando in un duello costruito a tavolino per essere gestito quasi esclusivamente nel modo che gli sviluppatori volessero. Simpatica l'introduzione di nemici e trappole basate su status negativi ma un po' troppo abusata lungo la prima metà del DLC, che scorre via in maniera uniforme e con troppa fretta per rimanere impressa.

L'abisso del caduto

La seconda metà è molto più corta e improntata sulla discesa tra piattaforme fino a raggiungere le zone finali che concluderanno il contenuto. From Software ci ha abituato da sempre al meglio con la sua saga bandiera, per questo siamo convinti che, per completezza, ogni appassionato giocherà comunque quest'aggiunta più o meno forzata alla trama di Vendrick e delle corone. Ma è difficile consigliare un'espansione piuttosto anonima nel complesso, con pochi momenti epici, sufficiente nei contenuti ma troppo breve e fulminea per giustificare il prezzo di quasi 10€. Sapendo che da qui a Settembre sono ancora due i DLC previsti, la speranza è che From torni a donare tutti quegli elementi fantasy affascinanti che la hanno resa unica e non compitini profumati appena sopra la sufficienza, fatti per allungare il brodo in modo poco consistente. Arrivederci al prossimo contenuto scaricabile, sperando accolga in maniera più consona la prestigiosa eredità in dote.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 3
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 9,90 €
Multiplayer.it

Lettori (25)

8.5

Il tuo voto

PRO

  • Puzzle design sopra la media
  • Buona distanza visiva
  • Qualche nemico piuttosto ispirato...

CONTRO

  • ...ma due boss su tre sono copiati dal passato
  • Palette cromatica estremamente limitata
  • Breve nella prima passata, fulmineo nelle successive
  • Sezioni al chiuso poco affascinanti