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Scacco al re 2.0

Il geniale game designer David Stirling rivoluziona il gioco degli scacchi

RECENSIONE di Andrea Centini   —   29/08/2014

Nato in India nel 500 dc ed esportato nei secoli successivi, dagli arabi, in Europa e nel resto del mondo, il gioco da tavolo strategico degli scacchi è indubbiamente uno dei più popolari, longevi ed apprezzati in assoluto, tanto da essere assurto a vero e proprio sport d'intelletto - riconosciuto dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale) - i cui maestri sono star di spessore internazionale. Il legame tra gli scacchi e il mondo videoludico/informatico è incredibilmente profondo, non solo perché tra i primissimi videogames sviluppati si annoverano diverse riproduzioni del suddetto gioco, ma anche per le celeberrime sfide uomo-macchina che, soprattutto a cavallo tra gli anni '90 e gli inizi del 2000, misero a confronto i campioni del mondo dell'epoca con computer potentissimi, in grado di "tenere testa" al meraviglioso cervello umano. I duelli tra Deep Blue e Garry Kasparov, o quelli tra Vladimir Kramnik e Deep Fritz 7, sono impressi nella storia di questo antichissimo e profondamente complesso gioco da tavolo, le cui regole si sono sviluppate - a piccoli passi - nel corso dei secoli ed hanno raggiunto una dimensione definitiva attorno al XIX. A qualcuno però, questo "immobilismo" nelle dinamiche non deve essere andato troppo a genio e, dopo essersi confrontato per oltre tre anni con esperti ed appassionati scacchisti, anche attraverso un forum aperto, ha infine deciso di realizzare Chess 2: The Sequel. Avete letto bene, non si tratta del classico "seguito" di videoludica o cinematografica memoria, ma quello del gioco/sport degli scacchi in quanto tale. Una sferzata di modestia che avrà fatto rivoltare nella tomba più di qualche luminare e digrignare i denti a buona parte degli integerrimi scacchisti di professione, ciò nonostante dietro a questo bizzarro (ed oltremodo ambizioso) progetto si nasconde qualche idea brillante. Se non siete già fuggiti in preda all'insofferenza e la curiosità vi divora, non vi resta che continuare a leggere.

Chess 2 non è il classico "seguito" di videoludica memoria, ma quello degli scacchi in quanto tali

Chess Fighter 2

Semplici da apprendere ma estremamente complessi da padroneggiare, gli scacchi sono generalmente associati, ai livelli più alti, a menti matematiche brillanti, capaci di destreggiarsi sulla scacchiera di 64 caselle con mosse eleganti e spesso sorprendenti, approntate anche dopo ore ed ore di studio e ragionamenti. Nonostante l'abnorme quantità di variabili in campo, il gioco, di natura simmetrica, gode di grandissimo equilibrio se affrontato da giocatori di simile livello Elo, ovvero il ranking basato fondamentalmente sul rendimento.

Scacco al re 2.0
Scacco al re 2.0

Per un rinnovo radicale, mantenendo altresì inalterato il genuino bilanciamento, è dunque necessaria una mente altrettanto brillante in grado di concepirlo: e chi, se non un game designer laureato al Massachusetts Institute of Techology (il prestigioso MIT) in matematica e business poteva cimentarsi in questa improba impresa? David Stirling, citato persino dal magazine Forbes, è un geniaccio del mondo videoludico con esperienza nel bilanciamento di picchiaduro (Super Street Fighter 2 Turbo HD Remix) e puzzle game, oltre che creatore di alcuni intriganti giochi di carte dal discreto successo. L'idea di rinnovare il gioco degli scacchi gli è venuta osservando proprio le partite tra professionisti, da lui considerate sin troppo lunghe e caratterizzate da una percentuale di patte del tutto spropositata. La prima "intuizione" nello sviluppo di Chess 2: The Sequel è stata dunque quella di introdurre una nuova regola - da affiancare allo scaccomatto - per ottenere la vittoria, una scelta ricaduta sul superamento della linea mediana della scacchiera con il re. Attraverso questa semplice ma prorompente regola, non solo viene data maggiore rilevanza al pezzo, generalmente difeso con le unghie dai "check" nelle retrovie, ma è completamente stravolto anche il concetto delle cosiddette aperture. Le partite risultano così più dinamiche, veloci e soprattutto fruibili online, laddove lo studio sul sacrificio dei pezzi, per favorire l'avanzata del re, offre inediti spunti di riflessione e finanche divertimento. La seconda novità introdotta nelle regole di base sono i cosiddetti duelli con le pietre, che i giocatori possono scommettere quando un proprio pezzo viene catturato. In parole semplici, il giocatore attaccato può investire una o due pietre (o bluffare) e, attraverso un sistema paragonabile a quello di sasso, carta e forbici, in caso di vittoria, può catturare a sua volta il pezzo aggressore. All'inizio di ogni partita, i giocatori dispongono di tre pietre che possono arrivare ad un massimo di sei catturando pezzi avversari, ed il numero di pietre necessario per vincere i duelli viene anche influenzato dalla qualità dei pezzi in gioco (un pedone, ad esempio, necessita di più pietre per catturare un alfiere in attacco che il contrario). Si tratta di una novità che amplifica ulteriormente lo spessore del gioco, il cui bilanciamento, tuttavia, potrà essere compreso a fondo solo dagli scacchisti più esperti e dopo innumerevoli partite. A livello amatoriale, possiamo affermare che si tratta di una regola sicuramente interessante da studiare e che può essere foriera di grandi soddisfazioni. Queste due importanti introduzioni di base sono già più che sufficienti per stravolgere le normali dinamiche di gioco, ma David Stirling e Ludeme Games, publisher del titolo, sono voluti andare molto oltre, proponendo ben sei eserciti distinti dotati di mosse e proprietà specifiche, con la possibilità di inediti confronti asimmetrici.

Il Re è morto, evviva il Re

Il primo esercito a disposizione dei giocatori di Chess 2: The Sequel è quello definito Classic, ove i pezzi e le relative mosse sono del tutto identici al normale gioco degli scacchi: le uniche differenze in un confronto tra due eserciti classici sono ascrivibili alle due nuove regole base di cui abbiamo parlato poc'anzi, che ovviamente influenzano profondamente tattiche e strategie tradizionali. Il secondo esercito del gioco si chiama Empowered ed è caratterizzato dal "lavoro di squadra" possibile tra cavallo, torre, ed alfiere. Quando due o più di questi pezzi sono adiacenti, in orizzontale o in verticale, condividono fra loro le specifiche mosse, e così, ad esempio, una torre può effettuare un movimento ad L ed un cavallo può muoversi in diagonale alla stregua dell'alfiere.

Scacco al re 2.0
Scacco al re 2.0

Nell'esercito Empowered, la regina, definita Elegant Queen, perde tutta la sua tradizionale potenza e può muoversi di una casella per volta esattamente come il re. Nell'esercito Two Kings (Due Re), vi sono appunto due re guerrieri e nessuna regina: i due re non solo godono di un movimento extra facoltativo, ma possono effettuare il cosiddetto Whirlwind Attack e catturare sia pezzi nemici che amici in tutte le caselle adiacenti. Il bizzarro esercito Reaper prevede un pezzo in sostituzione della regina (reaper) ed uno della torre (ghost): il primo può teletrasportarsi in qualunque casella della scacchiera e catturare ciò che desidera - ad eccezione del re - mentre il secondo può teletrasportarsi liberamente ma non può catturare nulla o essere catturato, fungendo semplicemente da ostacolo fisico all'avanzata dei pezzi nemici. Nell'esercito Animals, il cavallo è sostituito dal cavallo selvaggio che si muove come un alfiere e può catturare anche pezzi alleati; l'alfiere è sostituito dalla tigre che può muoversi di sole due caselle in diagonale e torna nella posizione di partenza dopo una cattura, mentre la torre è sostituita dall'elefante, che può catturare tutto ciò che incontra in un range di tre caselle. Nell'ultimo esercito a disposizione, Nemesis, la regina è sostituita dalla nemesi che può solo catturare o essere catturata dal re avversario, mentre i pedoni sono influenzati nei movimenti dalla vicinanza del proprio re. Come avrete intuito, si tratta di ingredienti completamente inediti, talvolta bizzarri, che stravolgono il gioco degli scacchi così come tutti lo conoscono, rendendolo persino più complesso in determinati frangenti, anche in virtù dell'asimmetria degli scontri. Pronunciarsi sul bilanciamento del gioco è, attualmente, un vero e proprio azzardo, vista la notevole complessità di base e la necessità di assimilare sino in fondo le innumerevoli varianti proposte; ciò nonostante, le novità introdotte, apprezzate da numerosi giocatori, hanno trasformato un classico immortale in un nuovo prodotto strategico, più frenetico, dinamico e talvolta divertente. Nonostante il grandissimo lavoro di concetto elaborato da David Stirling, c'è da dire che Chess 2: The Sequel, appena sbarcato su Steam ma uscito all'inizio dell'anno su Ouya, presenta pochissime opzioni, nessuna impostazione video, scarsa intelligenza artificiale ed un matchmaking da raffinare, oltre che l'impossibilità di sfidare un amico. Lo sviluppatore ha annunciato che diverse migliorie saranno introdotte col tempo, tuttavia, attualmente, dover spendere 23 Euro per un titolo così povero e, soprattutto, peculiare, può rappresentare un grosso ostacolo alla sua diffusione. Dal punto di vista grafico Chess 2: The Sequel è spartano ma gradevole, considerando la totale assenza di settings, mentre l'accompagnamento musicale, piuttosto interessante, è composto da pezzi classici che spaziano da Per Elisa di Beethoven ad Aria sulla quarta corda di Bach. ASUS CG8250

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7 2600
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Processore 1 GHz
  • 300 MB RAM
  • Scheda video compatibile con le DirectX 9
  • 350 MB di spazio su disco

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 22,99 €
Multiplayer.it
6.8
Lettori (1)
7.2
Il tuo voto

La sfrontata ambizione di Chess 2: The Sequel, che si palesa sin dal nome, è un'arma a doppio taglio che potrebbe tarpare le ali a una intrigante reinterpretazione del gioco degli scacchi. Se da un lato i puristi non potranno che restare basiti per le nuove regole, le mosse e, soprattutto, i match fortemente asimmetrici, il cui bilanciamento sarà valutabile a fondo solo in futuro, non si può certo negare quanto alcune scelte riescano a rinfrescare e velocizzare il gioco tradizionale, rendendolo ancor più fruibile e frizzante giocando online. La povertà assoluta in termini di opzioni, l'intelligenza artificiale praticamente incapace, un matchmaking da snellire e, soprattutto, un prezzo decisamente troppo alto per ciò che viene offerto, pesano indubbiamente sul valore globale del titolo, le cui fortune saranno decretate dalla diffusione sul mercato. Valutare un prodotto del genere è difficoltoso: in moltissimi già lo amano ed altrettanti lo snobbano, mentre i conservatori lo additano come il demonio sceso in terra; tuttavia la genialità ed il coraggio dimostrati in alcune soluzioni da David Stirling vanno premiati. Se prendete Chess 2: The Sequel come complesso gioco strategico ispirato agli scacchi potete dargli una chance, ma i puristi sono avvertiti.

PRO

  • Alcune idee semplicemente geniali
  • Strategicamente stimolante
  • Partite veloci e dinamiche

CONTRO

  • Bilanciamento tutto da approfondire
  • Alcune regole complicano ulteriormente il gioco
  • Opzioni quasi inesistenti e IA inetta
  • Prezzo elevato