5

Teamplay stellare

Dopo essersi scaldati su Xbox Live Indie Games, i canadesi Nine Dots alzano le loro ambizioni, puntando dritti alle stelle

RECENSIONE di Stefano F. Brocchieri   —   29/08/2014
GoD Factory: Wingmen
GoD Factory: Wingmen
News Video Immagini

Con Elite: Dangerous, Star Citizen, No Man's Sky e l'acquisizione della proprietà intellettuale di Homeworld da parte di Gearbox a farsi uno scintillante doccione di attenzioni sotto i riflettori, il genere spaziale sembra essere tornato in auge in maniera improvvisa e prepotente, come se fosse sostanzialmente apparso dal nulla, a bordo di una DeLorean proveniente dalla seconda metà degli anni '90 sopraggiunta come un fulmine a solcare i palchi delle fiere, le pagine di Kickstarter e le sezioni news dei siti di informazione. In realtà il cuore del genere non ha mai smesso di battere, vivo e pulsante, diramandosi lungo le arterie di un gran numero di declinazioni. Dal sempreverde EVE Online all'epopea arcade di Strike Suit Zero, da Star Conflict alla stoica serie di X o le ibridazioni con i 4X di Sword of the Stars, senza dimenticare esempi eccellenti (e discussi) come Spore, di un certo Will Wright, e la chimera 0x10c di Notch, abbandonata in corsa, a spegnere il suo roboante carico di promesse nel silenzio e nel buio dello spazio profondo. Un panorama dove GoD Factory: Wingmen, grazie alla sua proposta, può trovare benissimo il suo posto e, anzi, beneficiare anche indirettamente dell'inaspettato ritorno di moda del joystick e dell'inarrestabile interesse suscitato da qualsivoglia applicazione di un oggetto del desiderio come Oculus Rift, periferiche entrambe supportate nativamente.

Recensito GoD Factory: Wingmen piccola rivelazione di combattimento spaziale multiplayer

Quando velocità non è sinonimo di superficialità

GoD Factory: Wingmen è un titolo multigiocatore di combattimento spaziale che al suo arco può contare di più di una valida freccia, tra un taglio "misto" decisamente gratificante, una certa personalità e una struttura dalla profondità e tatticismo piuttosto spiccati, dove due squadre composte da un massimo di quattro partecipanti si battagliano con lo scopo di arrivare alla distruzione della nave madre dello schieramento avversario. Il ritmo estremamente elevato e l'approccio abbordabile sono il viatico per un'esperienza ricca di sfumature e di aspetti da padroneggiare tanto in termini di pura dinamica degli scontri che in un'ottica più generale, riferita allo svolgimento delle partite.

Teamplay stellare

Il sistema di controllo, per iniziare, parte dalle classiche basi della guida di un'astronave (propulsione, beccheggio, rollio e via discorrendo) con un'impostazione ad assimilazione sostanzialmente immediata, per poi prevedere un repertorio di tecniche avanzate come dash, boost e drift che richiedono una logica e una manualità simili in qualche modo (in qualche modo, intendiamoci...) a quelle di un picchiaduro a incontri. Lo stesso dicasi per le risorse offensive, distribuite tra una bocca di fuoco primaria e diverse secondarie montate sulle ali del velivolo, con la possibilità di assestare vere e proprie combo di effetti collaterali alla vittima delle nostre attenzioni. Alterazioni di status che è possibile contrastare "purificandosi" con un'apposita abilità, che oltre ai suoi - prevedibili - tempi di cooldown comporta anche l'azzeramento di eventuali bonus positivi e il cui uso, perciò, va ponderato con una certa attenzione extra. Non solo: i giocatori sono invitati a scendere in campo non con una ma ben due navicelle, avendo così la possibilità di meglio adeguarsi alla piega che sta prendendo l'incontro. Ciascun modello può essere scelto tra una delle quattro specie previste (Charion, Arblos, Human e Guantri), ognuna con specifiche "vocazioni" di massima da mixare in maniera sempre più aderente al proprio stile man mano che si sale di grado e si ottengono crediti, tramite cui avere accesso all'acquisto di nuovi ritrovati tecnologici, da assemblare mediante un editor piuttosto completo e versatile, in grado di fornire soddisfazioni anche a chi ha la vocazione dell'ingegnere da hangar.

Il valore del branco

Che la ragion d'essere di GoD Factory: Wingmen non stia nel puro e semplice sterminio degli avversari, in un banale "dogfight team deathmatch", ci pensano a ribadirlo diversi elementi strutturali. Il match innanzitutto non si conclude nel caso di annientamento della formazione rivale: se entrambe le proprie navicelle vengono distrutte, ai rientri successivi si sale a bordo dei droni, "repliche" depotenziate delle proprie prime scelte. Un'eventualità che può essere rimandata sfruttando un'altra caratteristica interessante messa a punto dagli sviluppatori, ovvero la condivisione delle proprie navi con un compagno. Dove però trova pieno sfogo l'enfasi riposta a più livelli nella collaborazione (perfino in dettagli come le percentuali visualizzate in lobby relative al bilanciamento di ciascuna formazione in base alle scelte operate dai rispettivi membri) è nella distruzione dell'incrociatore nemico. Raggiungere lo scopo da soli è sostanzialmente impossibile: la nave è composta da sette parti sensibili, diverse delle quali vantano una resistenza considerevole, che può essere vinta solo con il fuoco di più attaccanti, la cui coordinazione in questi frangenti è più che mai fondamentale. Ogni punto nevralgico, inoltre, è direttamente collegato a un aspetto concreto di gameplay:

Teamplay stellare

per fare alcuni esempi, distruggendo la Stazione di Riparazione i nemici rientrano con il 70% dell'energia, mettendo fuori uso la Torre di Comando le informazioni sui loro radar subiscono penalizzazioni di vario tipo, mentre manomettendo il Cannone si fa in modo che la bordata che ciascuna nave madre spara in automatico all'indirizzo della sua nemesi, per dare una mano agli esiti della battaglia, verrà sferrata ogni 5 minuti anziché 3. Si tratta di aspetti che una squadra particolarmente affiatata può sfruttare in maniera mirata, per condizionare lo svolgimento del match in determinate direzioni, in accordo con certe sue tattiche particolari. A proposito dello scorrere delle partite, perplime invece il fatto che non di rado di fatto il tutto tende a concentrarsi in poche zone, attorno a veri e propri colli di bottiglia che vanificano il dinamismo e il senso di spazialità che sotto molti punti di vista GoD Factory riesce a trasmettere molto bene, e che si sforza di promuovere, in una sorta di autogol concettuale. A questa sgradevole sensazione di staticità (relativa, beninteso) rischia di affiancarsene presto anche una di monotonia: sebbene i suoi elementi strutturali sian di volta in volta generati randomicamente, il gioco propone una sola mappa, i cui panorami possono cominciare a ingenerare una forte sensazione di piattezza e ripetitività piuttosto in fretta. E lo stesso vale sotto altri fronti contenutistici: se la possibilità di tappar buchi in lobby grazie ai bot o addirittura decidere di giocare esclusivamente con loro, in una sorta di "single player", è sicuramente apprezzata, specie perché l'intelligenza artificiale si è rivelata all'altezza, l'introduzione di altre modalità ad affiancare la sola prevista, in grado magari di sfruttare a modo loro le intriganti direttive del gameplay, avrebbe fatto solo bene, e in termini di concreta longevità del titolo, e in quelli di percezione del valore del pacchetto iniziale.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core i5 2500K@4.4 GHz
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670 OC
  • Memoria: 8 GB DDR3 1600MHz
  • Sistema operativo: Windows 7 64 bit

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Dual Core 2.0 GHz
  • Scheda Video: 512 MB di V-RAM
  • Memoria: 4 GB
  • Spazio su disco: 2 GB
  • Sistema operativo: Windows XP

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel i5 2.4 GHz
  • Scheda Video: 1024 MB di V-RAM
  • Memoria: 4 GB
  • Spazio su disco: 2 GB
  • Sistema operativo: Windows XP

Conclusioni

Digital Delivery Steam, Sito Ufficiale
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (1)
7.2
Il tuo voto

GoD Factory: Wingmen volteggia agile e con uno stile personale tra immediatezza arcade e profondità tattica, offrendo un'esperienza di combattimento spaziale solida e avvincente, ma con più di un rischio riguardo la tenuta sul medio e lungo periodo. Oltre che la consolidazione di una community attenta e appassionata, in grado di recepire e mantenere vivo il potenziale di una formula di gioco interessante, c'è da augurarsi che il team di sviluppo ne ampli l'offerta, di partenza un po' risicata.

PRO

  • Gameplay veloce e gratificante
  • Diversificazione delle navicelle
  • Grande enfasi sul gioco di squadra...

CONTRO

  • ...ma anche grande rischio per partite inconcludenti
  • Mole di contenuti non entusiasmante