22

White Night, recensione

L'opera prima di OSome Studio stupisce per cura artistica e sceneggiatura

RECENSIONE di La Redazione   —   09/03/2015
White Night, recensione

Lo scorso anno è stato particolarmente florido e coinvolgente per gli appassionati dei survival horror, che, tra il ritorno sulla scena di Shinji Mikami col suo The Evil Within, l'eccellente Alien: Isolation di The Creative Assembly, l'annuncio del nuovo Silent Hill introdotto dal terrificante teaser P.T. e, non per ultime, varie perle del sottobosco indipendente, hanno potuto saggiare nuovamente dinamiche "vecchia scuola" ormai desuete, sepolte negli ultimi anni da una commerciale deriva action che ha mietuto vittime illustri (chi ha detto Dead Space?). Il 2015 in quest'ottica potrebbe essere ricordato come un anno persino migliore per i survival horror; basti pensare che ha esordito con la versione "HD Remaster" del capitolo originale di Resident Evil e il buon Dying Light. Nei prossimi mesi seguiranno poi tanti altri titoli "baciati" dal terrore, come l'attesa esclusiva Until Dawn per PlayStation 4. Proprio al capolavoro di Shinji Mikami, al pionieristico Alone in The Dark e ad altri inquietanti classici alla stregua di Amnesia, Outlast, Clock Tower e finanche al visivamente splendido The Vanishing of Ethan Carter, si ispira White Night, opera prima del team indipendente OSome Studio ( finito sotto le ali protettive di Activision ) che, forte del suo stile grafico e artistico estremamente personale, ha conquistato premi e podi in diverse kermesse videoludiche. White Night, appena sbarcato su Steam al costo di 14,99 Euro, sta generando parecchio interesse grazie ai gustosi trailer che ne accompagnano la promozione; lo abbiamo analizzato a fondo e queste sono le nostre impressioni.

Molte luci e qualche ombra nell'affascinante opera prima di OSome Studio

M'illumino d'immenso

Generalmente la componente tecnica di un'opera è l'ultimo dei tasselli che la critica mette al microscopio, ciò nonostante esistono alcuni prodotti che necessitano di un "trattamento" diverso, soprattutto quando l'elemento grafico e l'estro artistico permeano intimamente il gameplay, divenendo parte fondamentale dell'esperienza ludica e non fungendo da semplice fattore che alimenta l'impatto visivo. White Night, come avrete notato dagli screeshot che costellano il nostro articolo, è interamente realizzato in bianco e nero, in fortissimo contrasto fra loro, ove l'assenza di scale di grigio dona alla produzione OSome Studio il fascino di un fumetto noir in movimento.

White Night, recensione

L'unico colore presente nel gioco è il giallo di alcune specifiche e flebili luci, come l'effimero fuoco dei fiammiferi, strumenti indispensabili che il criptico protagonista deve necessariamente avere con sé, per non soccombere al contorto incubo in cui viene inghiottito. Ci troviamo davanti a un survival horror che, per via delle peculiari inquadrature della telecamera, fissa o semi-fissa, ricorda le meccaniche apprezzate nei primissimi Resident Evil e in Clock Tower, tuttavia in esso non è presente alcuna componente action, ma solo un'anima esplorativa, che sfocia nella necessità di risolvere enigmi e puzzle ambientali, oltre che raccogliere oggetti e interessanti collezionabili. Il titolo è ambientato in America alla fine degli anni '30, subito dopo il periodo del Proibizionismo e della cosiddetta Grande Depressione, le cui tematiche cardine confluiscono nella splendida quanto inquietante trama che caratterizza il lavoro di OSome Studio. Tutto ha inizio con un misterioso incidente automobilistico, che condurrà il malconcio protagonista all'interno della classica magione corrotta e infestata, una dimora che tra le sue eleganti stanze, ormai in rovina, nasconde una turpe e angosciosa storia di famiglia.

White Night, recensione

I dettagli della vicenda si dipanano esplorando lo stabile e raccogliendo i diari dei protagonisti coinvolti, un vero e proprio viaggio senza ritorno nella follia umana assoluta e disturbante, catalizzata dalla crisi economica, dalla malattia e da abbietti interessi personali. Va sottolineato che la sceneggiatura, elegante, profonda e matura, è scritta magistralmente, e i testi, ricchissimi di citazioni e riferimenti culturali, non hanno nulla da invidiare a quelli di opere teatrali e cinematografiche di prim'ordine, coinvolgendo il giocatore in un vortice di sensazioni fuori dal comune. Il male che serpeggia tra le note scritte, da leggere come si farebbe con un buon libro, si palesa sotto forma di spettrali figure femminili che infestano le stanze della casa: non c'è modo di affrontarle a viso aperto, e al primo contatto si viene irrimediabilmente uccisi. L'unica soluzione per arginare il problema, quando accessibile, è la luce elettrica, legata a doppio filo con gli enigmi che permeano l'intera esperienza di gioco. I colori bianco e nero, infatti, non solo esaltano il piacevole impatto visivo di White Night, ma sono costantemente al servizio del gameplay, un vero e proprio strumento con cui gli sviluppatori giocano in ciascuna sequenza. Durante le fasi esplorative, i fiammiferi rappresentano l'elemento portante dell'esperienza survival, poiché se ne possono trasportare al massimo dodici alla volta e si esauriscono piuttosto in fretta, condannando il protagonista alla follia - e dunque al game over - qualora ne fosse sprovvisto.

White Night, recensione

Per procedere nell'avventura, chiaramente story driven, è dunque necessario ponderare le proprie mosse, decidere se prendersi dei rischi e avanzare nella prossima stanza oppure tornare indietro al punto di salvataggio più vicino. Questi ultimi, alla stregua delle macchine da scrivere di Resident Evil, sono rappresentati da specifiche poltrone, ove al posto dei nastri d'inchiostro è necessario accendere una candela e sprecare il fiammifero equipaggiato. Per essere goduto appieno, White Night va sorseggiato con calma lasciandosi coinvolgere dalla trama, raccogliendo e leggendo quanti più testi possibili nella magione: in questo modo, i sei capitoli che compongono l'avventura, possono essere completati anche in otto o più ore, in base all'abilità del giocatore con gli enigmi. Indubbio, tuttavia, che una precipitosa quanto deleteria "speed run" possa distruggere letteralmente la longevità dell'opera francese.

Il buio dietro l'angolo

Se da un lato si viene letteralmente irretiti dalla deliziosa sceneggiatura, dai giochi di luci e ombre che celano le inquietanti verità della spettrale dimora, dall'altro non si può negare che White Night, purtroppo, soffra di alcune problematiche che ne inficiano la piena godibilità. Innanzitutto i movimenti del protagonista, influenzati dalle inquadrature, funzionano esattamente come nei vecchi classici del genere, e gli input impartiti non risultano sempre fluidi e responsivi, generando talvolta confusione quando si è in presenza dei fantasmi: non di rado le fughe rocambolesche finiscono male a causa di ostacoli nascosti o dai continui cambi di inquadratura, che fanno variare contestualmente il senso di marcia.

White Night, recensione

Il problema principale, tuttavia, risiede nella disposizione poco accurata dei punti di salvataggio, talvolta sin troppo distanti fra loro, e le morti improvvise provocate dal sistema di controllo non sempre preciso, o da fantasmi impossibili da vedere a causa della telecamera, costringono a rigiocare intere sequenze, spezzando il ritmo narrativo e la tensione accumulata. Altro dettaglio non trascurabile, dovuto al peculiare stile grafico, è rappresentato dal fatto che non sempre è facile capire quali siano gli oggetti di interesse, inoltre i documenti collezionabili, come libri e note, restano nello scenario anche dopo averli raccolti, e talvolta ci si perde tra quelli consultati e non. Soltanto le vecchie macchine fotografiche vengono eliminate dallo scenario quando raccolte. Va comunque detto che dopo un paio d'ore di gioco ci si abitua a queste dinamiche imperfette, e White Night scorre abbastanza fluido sino alla sua naturale conclusione. Purtroppo vi sono anche un paio di rarissimi bug "letali" che costringono a ricominciare daccapo l'avventura, ma gli sviluppatori sono a lavoro per risolvere il delicato problema. Dal punto di vista prettamente tecnico, il titolo soffre di un poco di aliasing e i modelli poligonali non sono particolarmente dettagliati, mentre sono sono soltanto due le opzioni grafiche da poter modificare, ovvero V-sync e filtro antialiasing. Nonostante i limiti, White Night si presenta sempre affascinante da vedere, oltre che meraviglioso da ascoltare, grazie ad effetti sonori ben campionati e ad una deliziosa colonna sonora, che rimbalza tra jazz e musica classica al piano, anche con brani cantati. La qualità dei testi, tradotti in italiano, supera abbondantemente la qualità media attuale.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo: Windows 8.1
  • Processore: Intel Core i7-4790 3,60 GHz
  • Memoria: 8 GB RAM
  • Scheda Video: Msi Geforce GTX 980

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows Vista
  • Processore: Intel Core 2 Duo E6750 2.66 GHz or AMD Athlon 64 X2 6000+ 2.60 GHz
  • Memoria: 2 GB RAM
  • Scheda video: Geforce GTS 250 or Radeon HD 4770
  • DirectX: Version 9.0c
  • Hard Disk: 2 GB di spazio
  • Scheda audio: DirectX® 9.0c or later compatible sound device

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 14,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (15)
7.2
Il tuo voto

Tornato in auge di recente, grazie alla spinta di eccellenti produzioni Tripla A e opere indipendenti, il variegato panorama dei survival horror si arricchisce con un nuovo interessantissimo esponente, forte di uno stile grafico carismatico al servizio del gameplay, una sceneggiatura magistrale e una splendida colonna sonora. Peccato che l'opera prima di OSome Studio presenti qualche sbavatura nelle meccaniche di salvataggio e nel sistema di controllo, talvolta poco responsivo: quando ci si preoccupa più della reazione agli input che del mondo circostante, è indubbio che vi sia qualche problema. I fattori positivi, comunque, prevalgono assolutamente sul resto, anche perché con un poco di pratica si riescono a superare le dinamiche più spigolose. Withe Night, in definitiva, è un'esperienza coinvolgente che tutti gli amanti del genere dovrebbero provare.

PRO

  • Stile grafico affascinante al servizio del gameplay
  • Colonna sonora e sceneggiatura eccezionali
  • Inquietante e disturbante al punto giusto
  • Tanti testi da collezionare e leggere

CONTRO

  • Meccaniche di salvataggio mal concepite
  • Sistema di controllo non sempre responsivo
  • Non propriamente spaventoso