Correva l'anno 1983 quando Taito portò in sala giochi il suo Elevator Action. L'idea era semplice: il giocatore osserva attraverso la facciata di un palazzo ed elimina la banda di assassini che incontra ad ogni piano. Nonostante gli ambienti in cui compiere stragi cambiassero, con l'aggiunta di scale, ascensori e scale mobili, lo scopo restava lo stesso, ovvero eliminare le minacce che tentavano di farci fuori. Trentadue anni dopo, Roll7 riprende in mano il concept originale che nel frattempo è passato tra le mani di decine di platform e sviluppatori, ed eleva ad arte quella semplice formula: "uccidere, cambiare piano e uccidere di nuovo".
E' un mondo di pixel e violenza, in cui la punizione per un crimine si lava con il sangue
Vota Bunnylord, il tuo sindaco
Il fatto che questo gioco sia immediato, velocissimo e splatter, non significa che non possa esserci una storia a motivare le gesta degli spietati assassini che ne popolano i livelli. Essere a conoscenza del fatto che voi siate i buoni e tutti gli altri no, è superfluo. Nell'arco narrativo di una pseudo-trama che non vogliamo rovinarvi, questo aspetto non sarà così netto, ma qualsiasi uniforme possa cadere sotto i colpi delle vostre armi da fuoco a voi non interessa.
Ciò che conta davvero è l'estrema fluidità con la quale passerete da uno scontro all'altro. Mentre i vostri occhi osservano un cumulo di pixel antropomorfi toccare terra in un bagno di sangue, dovrete pensare che subito dopo altri tenteranno di ottenere il vostro scalpo. Il futuro sindaco di Londra ha le idee chiare. Non vuole fermare la criminalità a parole, bensì la vuole proprio sradicare con i fatti dalle fondamenta, trivellarla di colpi e mandare un messaggio chiaro alla cittadinanza infilando una granata nel fondoschiena della delinquenza. Ventuno sono i giorni che vi separano dall'elezione per la carica di sindaco e il vostro capo vuole puntare molto in alto: se riuscirete a portare a casa successi più corposi, anche le sue mire si spingeranno nella direzione di ruoli più elevati. Primo Ministro, Re d'Inghilterra o Megalord Globale - e qualcosa suggerisce che il suo scopo sia proprio quest'ultimo. Nonostante un livello sia completabile in pochissimi minuti, dovrete imparare a memoria alcuni schemi, soprattutto i tragitti più rapidi, perché compiere determinate azioni, entro un dato lasso di tempo, è uno dei risultati più complicati da portare a casa. Non si può negare che l'alto tasso di violenza dai colori primari, fa riaffiorare il ricordo recente di quel gioiello indie chiamato Hotline Miami. Non è un caso infatti che l'editore di Not a Hero sia lo stesso Devolver Digital che ha portato alla luce il capolavoro di Jonatan Söderström e Dennis Wedin. Il team Roll7 invece, responsabile del lavoro di questo titolo, vanta alle spalle i due OlliOlli, che tanto sono piaciuti al mondo della critica, quanto ai giocatori.
I pulsanti da ricordare non sono moltissimi, anche perché risulta fondamentale premerli correttamente e in rapida successione. Qualora vi trovaste a commettere un errore lo paghereste a caro prezzo, con una netta diminuzione della barra della vita.
Ciò detto, questa tornerà a riportare i valori a livello ottimale nel caso in cui riusciate a prendere fiato o troviate un riparo in una zona sicura. Considerate che i caricatori si esauriscono e con un tasto dovrete ricaricare, azione che impone un approccio più moderato e meno spavaldo agli scontri. Un elemento "tamarro", ma anche dannatamente divertente, è quello di poter entrare in scena scivolando - nemmeno fosse un film di John Woo - facendo cadere i nemici, stordendoli e ponendo fine alla vita del malcapitato con una mossa finale. Certo, come in ogni buon film d'azione è valido il fattore "entrata trionfale", per questo è possibile sfondare il vetro di una finestra saltando da un palazzo all'altro o da un piano a quello sottostante. Se è vero che l'arma non può essere cambiata, verranno in vostro aiuto una serie di munizioni speciali, come quelle incendiarie o veri e propri missili, che acquisite direttamente sul campo. Nello stesso modo è possibile incrementare il numero dei deceduti attraverso l'uso di granate - che possono essere lanciate liberamente, ma attenzione che se la mira fa cilecca danneggerà anche voi - o molti altri artefatti utili alla campagna "pacificatrice" del futuro sindaco, come le torrette mitragliatrici.
I pixel che non ti aspetti
Voi sarete esattamente l'uomo giusto nel posto sbagliato, ma non è corretto dire "uomo", in quanto Steve, il primo anti-eroe che si interpreta, potrà essere sostituito da un nutrito gruppo di mercenari al soldo di BunnyLord. Per sbaragliare le orde di nemici disseminati in vari punti della capitale britannica, come avrete intuito, non si dovrà fare affidamento sulla diplomazia bensì sul piombo ed la prontezza di riflessi.
La scelta da effettuare vi metterà nei panni di guerrieri dotati di caratteristiche fisiche o armamenti differenti. Per ciascuna missione avrete infatti da portare a termine obiettivi extra opzionali, questi saranno completabili in modo più agevole grazie alle peculiarità di questi ultimi. Se Steve è forse colui che è più bilanciato nelle prestazioni in combattimento, dotato di una pistola e una discreta velocità di ricarica, dovrete comunque scegliere gli altri otto compagni di sventure, qualora vogliate ottenere il risultato migliore, in base allo stage di riferimento. Per citare un altro paio di compagni, passiamo all'amabile Cletus, che esibisce un fucile a pompa di tutto rispetto, in grado di coinvolgere un buon numero di nemici nella sua scia di morte. La bella Samantha, al contrario, è armata con un mitra ed è rapida nella corsa, così che possa sparare correndo. Sapendo che siete sensibili a questo dettaglio, abbiamo effettuato un test sia con il pad che con la tastiera: in entrambi i casi il risultato e il controllo sono ottimi, anche se forse l'esperienza con un controller si è dimostrata più efficace. Durante il nostro test abbiamo notato in più di un'occasione dei cali di frame rate durante le sparatorie o caricamenti sospettosamente lunghi tra una missione e l'altra, probabilmente dovuti ad alcuni bug, in quanto non è capitato ad ogni avvio.
Conclusioni
I titoli "run-and-gun" come Not a Hero risultano ipnotici e difficilmente riuscirete a staccarvi da una missione fino al completamento, tentando di restare in vita il più a lungo possibile e di inchiodare a terra il nemico nel modo più violento che vi viene in mente. Sicuramente meno impegnativo di un Hotline Miami ma non per questo da sottovalutare, soprattutto in virtù di una sfida che punta a veder rigiocare i vari livelli, con personaggi diversi, proprio per portare a casa tutti gli obiettivi.
PRO
- Frenetico e immediato ma profondo
- Ottimo stile
- Riesce a tenere incollati allo schermo
CONTRO
- Il sistema di copertura non è il massimo
- Cali di frame rate inspiegabili e illogici
- Ripetitivo, anche se per ovvie ragioni