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In caduta dalle stelle

Il nuovo titolo del visionario autore di Sonic è giunto tra noi direttamente dalle nuvole: che aria tira lassù?

RECENSIONE di Marco Perri   —   16/11/2015

Francamente, non è questo il futuro videoludico che avevamo in mente per la vecchia SEGA. Lo avreste mai detto che Suzuki sarebbe finito su Kickstarter a chiedere l'elemosina ai figli degli anni '80, per sviluppare il seguito di uno dei giochi a più alto budget della storia dei videogiochi? È come se tra quindici anni Rockstar si affidasse al prossimo servizio di crowdfunding per fare Grand Theft Auto VI. O Nagoshi costretto, da ragioni ormai palesemente economiche, ad attorcigliarsi allo sviluppo della solita proprietà semi-annuale? Il figliol prodigo di Suzuki, l'uomo dei Daytona, dei Virtua Striker, dei Virtua Racing, oggi ridotto a producer da "copia e incolla" senza guizzi. Naka ci aveva promesso la fusione ideale tra Sonic e Nights Into Dreams, e invece? Invece si presenta con un prodotto non solo già morto e sepolto a livello tecnico, ma addirittura ben sotto la sufficienza in termini di gameplay. Lui, il programmatore che quelle proprietà intellettuali e quei modelli ludici li ha ideati, diretti, prodotti tanti anni fa. Non è così che doveva andare.

Rodea The Sky Soldier è un ritorno piuttosto infelice di Naka nel panorama degli sviluppatori storici

Nuvole nere

La storia di Rodea è forse l'aspetto più grazioso, quella sempreverde spirale narrativa - a deriva anime - in cui tra ottimi artwork e filmati in computer grafica un eroe si ribella contro il sovrano dispotico. Il regno d'azione, guarda caso, è il cielo, parte di quell'ambientazione sopra le nuvole legata a doppio filo con la tradizione nipponica, sinonimo di libertà, colori, riflessi solari e gamma cromatica accesa. Questo, almeno, a oggi.

In caduta dalle stelle

La gestazione problematica di Rodea appare su Wii U come l'epilogo infausto di un prodotto nato su Wii e poi forzatamente (e in maniera testarda) portato dal publisher Kadokawa Games su Wii U (il retail include la versione old-gen) e Nintendo 3DS. Passi la versione portatile, dove quantomeno il pessimo aspetto tecnico è filtrato dagli schermi a guscio della console, ma non capiamo veramente il senso di obbligare il team a un port in alta definizione con asset della vecchia, peraltro venduto a prezzo pieno. E pensare che - ironia del destino - Naka stesso ha consigliato qualche giorno fa di andare sulla versione old-gen, il che appare come il paradosso finale. Wii U è anni luce avanti a Wii in termini di potenza computazionale, eppure già dai primi momenti la povertà poligonale, le texture di due generazioni fa e gli assurdi cali di frame rate colpiscono come un pugno in faccia. Una sola domanda: perché? Passino le ristrette dimensioni del team e l'impossibilità di ridisegnare il motore per applicarlo agli standard visivi minimi dell'alta definizione, ma quello dei fotogrammi è un problema di mancanza di ottimizzazione veramente pazzesco. Non ci sono scuse: questa è un'incredibile mancanza di rispetto nei confronti di un'utenza che non merita nemmeno una virgola di questo trattamento.

Gamepad

Il GamePad di Wii U è un mero pad per controllare le evoluzioni di Rodea. Niente utilizzo del secondo schermo per fini funzionali al gameplay né dei sensori. Quello per Wii U è un port piuttosto secco.

Vecchie glorie?

Sin dalle prima battute, appare chiara la volontà di Naka: portare il suo DNA storico all'interno del gameplay, permettendo di saltare, planare e combattere traendo spunto dalle meccaniche di raccolta e di volo di Sonic e Nights. Rodea ha dei pregi: gli scontri con i boss riescono a divertire così come alcune micro-sezioni di level design in cui le cose girano come dovuto. Il resto del viaggio, però, è assolutamente sotto gli standard. La camera è mal programmata, con vari momenti in cui il personaggio sarà fuori visuale, risultando in morti indesiderate. I controlli sono frammentari, mal impostati, il feedback sia delle parti in volo che di quelle a terra non è in grado di garantire una risposta ai comandi degna.

In caduta dalle stelle

Quando funziona, lo ribadiamo, si riesce a scorgere della luce in fondo al tunnel: ci sono parecchi collezionabili, la funzione di avanzamento stile RPG regala qualche stimolo in più e la capacità pur sempre singolare di volare rimanda con un occhiolino a un'era dimenticata, una sorta di plauso a tutti quei fan di una volta che hanno ancora la forza di rimanere aggrappati a questo ormai flebile sogno chiamato mercato dei videogiochi. Sarebbe almeno andata un pochino meglio se Naka ci avesse permesso di godere dell'ebbrezza a nostro piacimento, ma così non è stato: una barra ad anello attorno al protagonista introduce un elemento di urgenza che se esaurito fa tornare a terra, portando spesso il gameplay a spezzettarsi. Giocandoci, capirete perché lo sviluppatore consigliasse la versione Wii: studiato con il sensore di movimento in mente, l'analogico non è assolutamente il miglior modo per comandare il mirino di Rodea. Lentezza, imprecisione, telecamera ballerina rendono difficoltoso non solo l'approccio ma anche il proseguo dell'avventura tra le nuvole. Peccato doppio: la trama ha un suo fascino, è anche discretamente lunga e a livello artistico isole, montagne e caverne rimandano a uno stile estetico e di gestione degli ambienti 3D di una volta. È che manca tutto il resto.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Wii U, Nintendo 3DS
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 59.90 €
Multiplayer.it
5.0
Lettori (3)
4.3
Il tuo voto

Rodea The Sky Soldier, purtroppo, ci fa capire come anche Naka, per esprimersi al meglio, abbia bisogno di investimenti e uno studio con tutti i crismi, un team competente con elementi esperti di ogni aspetto della programmazione, dai controlli all'ottimizzazione. Stando così le cose, il prodotto è parecchio sotto la sufficienza per i più variegati motivi sopra descritti, presentato in un modo così paradossale che ci fa seriamente - ma erroneamente, ne siamo consapevoli - mettere in dubbio la bontà di alcune idee del vecchio millennio date per assodate. Sappiamo che il problema non sono le trovate ma la realizzazione, è che vedere chi quelle idee le ha partorite tornare in maniera così maldestra alla carica ci fa porre delle domande. La prima, la più semplice: Naka, perché non smetti di lavorare in autonomia e torni a casa?

PRO

  • Trama abbastanza lunga
  • Qualche boss
  • Stile artistico degli ambienti

CONTRO

  • Aspetto tecnico
  • Feedback e controlli frammentari
  • A tratti ingiocabile
  • Una telecamera del genere non si vedeva da tempo