The Room di Fireproof Games è stato uno dei titoli che hanno contribuito a dare spessore all'offerta di App Store e Google Play, offrendo un'avventura basata sulla risoluzione di enigmi dalle grandi qualità. La caratteristica principale era legata al fatto che i puzzle si svolgessero sulla superficie e all'interno di scatole, composte da articolati e complessi meccanismi che si svelavano pian piano in una affascinante e misteriosa progressione. Visto l'enorme successo raccolto, l'uscita di un seguito era piuttosto inevitabile: The Room Two si concentrò sullo sviluppo e l'espansione del concept originale estendendo la disposizione degli enigmi anche su oggetti differenti all'interno di stanze più ampie e complesse. A distanza di altri due anni, il team britannico ha scelto di dare vita a un nuovo capitolo,con lo scopo di proseguire nel progetto di crescita della serie, avvicinandola in maniera netta al filone di avventure in stile Myst.
The Room Three è un'avventura a enigmi di grande qualità che sta a proprio agio sul touch screen
Misteri e segreti
La scelta di dare un più ampio respiro alla serie, se da una parte ha privato The Room Three di un certo livello di unicità che era garantito al contrario dalle ingegnose scatole del primo episodio, dall'altro ha permesso agli sviluppatori di superare alcuni limiti inevitabili di tale formula. Questo nuovo capitolo infatti mette in giocatore, sempre con una visuale in prima persona, all'interno di una ambientazione da esplorare composta da numerose stanze collegate tra di loro, ognuna delle quali ospita una serie di oggetti con cui interagire per accedere ai vari puzzle. Non è possibile muoversi liberamente: al contrario, inquadrature e spostamenti sono fissi e il giocatore può soltanto attivarli toccando lo schermo nelle zone previste.
Una soluzione che permette di ridurre i tempi morti, concentrando l'attenzione dell'utente sugli elementi effettivamente importanti. Come dicevamo poco sopra, Fireproof Games ha scelto di rendere l'avventura un po' più fedele ai canoni del genere dando vita a rompicapo che coinvolgono gli oggetti più diversi: solitamente un aspetto fondamentale dello svolgimento del gameplay è costituito dalla manipolazione dei vari arnesi e manufatti, il che trova un alleato particolarmente convincente nel touch screen. Spesso giustamente criticato per i suoi limiti in altri generi, in queste situazioni invece permette un tipo di interfaccia che supporta perfettamente le meccaniche di gioco: toccare, spostare, ruotare, aprire, e via dicendo, tutto avviene in maniera molto naturale e senza particolari problematiche. Gli sviluppatori hanno anche sfruttato in maniera intelligente alcune peculiarità esclusive di questo tipo di dispositivi, dando per esempio vita a puzzle da risolvere interagendo contemporaneamente con due dita su due oggetti. Una novità di questo capitolo è la possibilità poi, attraverso una particolare nuova lente disponibile per il visore, di "entrare" letteralmente in alcuni degli oggetti per accedere ai puzzle celati al loro interno; si tratta di una aggiunta più scenografica che altro, dal momento che non cambia più di tanto le carte in tavola. Più in generale comunque, il livello di sfida offerto dai rompicapo presenti in The Room Three appare sempre tarato in maniera intelligente, e tale da garantire soddisfazione al giocatore limitando i picchi di frustrazione. Ben studiato anche il sistema di aiuti, che concede una serie di suggerimenti sempre più espliciti nel caso in cui ci si ritrovi bloccati nella progressione, che si rivelano nel corso del tempo. Si tratta comunque di una opzione facoltativa, dal momento che per accedere agli aiuti bisogna premere un'apposita icona: in questo modo chi desidera contare solo sulle proprie forze può continuare senza problemi, a patto di resistere alla tentazione. Anche dal punto di vista tecnico The Room Three si lascia apprezzare, pur risultando più funzionale e affascinante che realmente impressionante: il motore grafico è sempre lo stesso dei precedenti episodi, gli ambienti sono ben modellati, ma la gestione dell'illuminazione non è particolarmente evoluta. Dove probabilmente il team britannico potrebbe migliorare per fare il proverbiale salto di qualità è nell'elemento narrativo: la trama infatti si sviluppa per la maggior parte attraverso messaggi lasciati da "Il Maestro", che però risultano spesso vacui e fin troppo allusivi che trasmettono poco senso di progressione. Da segnalare infine l'adattamento in un buon italiano e la presenza di finali multipli, che irrobustiscono la già notevole longevità complessiva.
Conclusioni
The Room Three conferma le qualità di Fireproof Games e di una serie che ha raccolto fin dal suo esordio un successo assolutamente meritato. Lontano dalle dinamiche e dai contenuti della marea di spazzatura freemium che infesta gli store di Apple e Google, The Room Three è al contrario un prodotto premium che si paga una volta sola e che garantisce un'avventura a enigmi d'altri tempi ma allo stesso tempo moderna, stimolante, dalla grande varietà e con un livello di difficoltà ben tarato. L'unico difetto, comunque non di poco conto in un gioco di questo tipo, è la debolezza dell'elemento narrativo che non riesce a creare un reale coinvolgimento e interesse del giocatore. In ogni caso, si tratta di un acquisto assolutamente consigliato agli amanti del genere.
PRO
- Evoluzione convincente della meccanica di gioco
- Enigmi quasi sempre interessanti
- Livello di difficoltà ben tarato
CONTRO
- Trama poco coinvolgente