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iPad Pro

La famiglia di tablet Apple accoglie il suo fratello maggiore

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   25/11/2015

Se il mercato degli smartphone continua a galoppare, grazie soprattutto alla sempre più variegata offerta di terminali dotati di schermi dalle dimensioni generose che assecondano le richieste dei consumatori, di converso i tablet stanno vivendo un prolungato periodo di difficoltà, con cali nelle vendite che hanno coinvolto tutti i produttori. Ed è proprio lo schermo l'elemento chiave per trovare la spiegazione a questa tendenza: più il gap tra le due diverse categorie di device si riduce, meno l'utenza sente il bisogno di un tablet per eseguire buona parte dei compiti che possono essere completati da smartphone. Ripristinare tale distanza appare quindi come la scelta più banale e scontata, e iPad Pro a prima vista sembra proprio questo: un iPad gigante. Ma è veramente così?

L'iPad più grande è anche il migliore? Cerchiamo di scoprirlo...

Più pollici per tutti

Che il nuovo nato nella famiglia di tablet Apple sia a tutti gli effetti un iPad è però evidente fin dalla prima occhiata: il design del prodotto è infatti lo stesso di Mini e Air, con un guscio unibody in alluminio disponibile in tre colori - i classici Argento, Oro e Grigio Siderale -, la cornice piuttosto ampia, il tasto home con Touch ID integrato (seppur non nell'ultima, velocissima revisione presente in iPhone 6s), e la medesima disposizione dei tasti per l'accensione e l'audio. Di diverso c'è, su uno dei lati lunghi, la presenza dello Smart Connector, ovvero un connettore che consente di associare e dare energia alla tastiera ufficiale e a quelle licenziate in maniera semplicissima. I volumi del device ovviamente sono molto differenti dagli altri tablet di Cupertino, ma lo spessore e il peso sono rimasti incredibilmente contenuti: 6,9 millimetri e 713 grammi sono valori quasi sorprendenti, basti pensare che la prima generazione di iPad si assestava tra i 680 e i 730 grammi. Per questo motivo l'iPad Pro risulta incredibilmente maneggevole nonostante la sua stazza, anche azzardandosi ad impugnarlo con una sola mano.

iPad Pro
iPad Pro

Il protagonista assoluto è ovviamente lo schermo, che con i suoi 2732x2048 pixel a 264 ppi si impone come quello montato su un dispositivo iOS con la più alta risoluzione in assoluto; gli ingegneri Apple hanno voluto anche impreziosirlo con tutta una serie di tecnologie all'avanguardia come il fotoallineamento di precisione per migliorare il contrasto, l'Oxide-TFT per una luminosità più uniforme, il Refresh Rate variabile per migliorare i consumi energetici e il Timing Controller con maggiore ampiezza di banda per la gestione ottimale dei pixel. Grandi paroloni che all'atto pratico si traducono semplicemente in uno schermo meraviglioso, ricco, definito e capace di esaltare la fruizione di contenuti video o fotografici HD. Uno spettacolo, senza mezzi termini. L'unica nota stonata è l'assenza del 3D Touch, evidentemente destinato ad essere introdotto in futuro nella linea di tablet di Apple. Il processore è l'A9X, ai vertici attualmente per i SoC della casa di Cupertino: considerando poi che la linea Air non è stata aggiornata quest'anno ed è quindi ferma all'A8X, mentre il Mini 4 monta un A8, è evidente come l'iPad Pro rappresenti la punta di diamante dell'offerta di tablet della mela morsicata sotto ogni punto di vista. I 4GB di RAM contribuiscono infine a garantire la consistenza e fluidità nella gestione delle app, soprattutto in multitasking. Quest'ultimo, che rappresenta una delle novità più interessanti introdotte con iOS 9, trova sui 12,9 pollici un ambiente perfetto per gestire in contemporanea due applicazioni mantenendo per entrambe un'area di uso più che sufficiente. Ci sono anche le fotocamere ovviamente, una degnissima 8 megapixel posteriore e una 1.2 frontale, anche se si tratta davvero di un elemento marginale e di limitata importanza in un prodotto di questo tipo. Notevole l'autonomia, che si assesta attorno alle 10 ore. Uno degli aspetti che ci ha invece maggiormente stupiti durante l'uso di iPad Pro è senza dubbio la componente audio: il maggiore spazio ha infatti consentito ai progettisti di includere 4 speaker direttamente all'interno del guscio unibody, uno per ogni angolo. Una disposizione che ha permesso di aumentarne le dimensioni e di conseguenza l'efficacia su una più ampia gamma di frequenze, assieme ad un incremento del volume massimo di output nell'ordine delle 3 volte rispetto agli altri iPad. Inoltre, in base alla maniera in cui si impugna il device in modalità landscape piuttosto che portrait, gli altoparlanti adattano il loro funzionamento delegando la gestione degli alti soltanto ai due superiori. Il risultato è di quelli che vanno assolutamente provati in prima persona per essere compresi appieno: sta di fatto che la visione di un film, magari su Netflix, senza l'uso delle cuffie è del tutto possibile godendo di una componente audio rotonda, robusta e completa. Una sorta di rivelazione per chiunque abbia sempre giustamente considerato gli speaker dei dispositivi mobile inadeguati nella maggior parte delle situazioni, e un viatico ideale per considerare l'iPad Pro anche come una sorta di TV portatile da sfruttare con gli oramai numerosi servizi in streaming disponibili anche nel nostro paese.

Giochi e pennini

Sembra quasi un'incongruenza parlare di un dispositivo "Pro" in ottica gaming, eppure questo nuovo iPad si trova straordinariamente a proprio agio anche in questo ambito. Certo, se è vero che il SoC A9X consente di digerire senza alcun problema anche i titoli tecnicamente più impegnativi, d'altro canto quelli che poggiano il proprio gameplay sull'uso di accelerometro e giroscopio non sono esattamente i più indicati. In tal senso, il suffisso di questo iPad sembra rappresentare una indicazione anche per quanto riguarda i videogiochi: meno adatto per quelli casual, ma perfetto per le esperienze più robuste e strutturate, magari affiancate all'uso di un controller MFi.

iPad Pro

The Room Three per esempio si fa apprezzare maggiormente su un display più generoso, Geometry Wars 3 è un'orgia di neon e di proiettili, le atmosfere oniriche di Monument Valley vengono esaltate dai pollici extra. Ma come il nome stesso del device suggerisce, l'indirizzo ideale per questo iPad Pro è quello dei professionisti o dei prosumer, che possono trovare nelle dimensioni e nelle capacità del prodotto un autentico strumento per migliorare la propria produttività. Un fotografo per esempio può mostrare ai clienti i propri scatti in maniera ottimale su un display così grande o fare fotoritocco con Photoshop, così come geometri, designer e architetti hanno la possibilità di usare AutoCAD 360 in maniera più completa e duttile. Anche l'editing video con iMovie è facilitato dall'area di lavoro maggiorata, con un discorso analogo per i disegnatori e gli artisti. In questo senso, l'introduzione della Apple Pencil si configura come un metodo di input dedicato a questo target di utenza che può senza dubbio apprezzare la superiore precisione nel controllo attraverso un pennino rispetto alle dita. Certo ci sono stati altri stilo realizzati da terze parti in passato, ma la differenza a livello pratico è semplicemente abissale: Apple Pencil infatti permette di rilevare sia il livello di pressione che di inclinazione comportandosi di conseguenza in maniera estremamente naturale, il tutto rafforzato da un lag davvero ridottissimo. Sotto al cappuccio alla sua estremità si cela poi il connettore Lightning, che può essere collegato direttamente all'iPad Pro per ricaricare in tempi rapidissimi la periferica, nell'ordine di 15 secondi di carica per 30 minuti di autonomia, fino ad un massimo di 12 ore a batteria piena. Anche in questo caso però, la discriminante è inevitabilmente il supporto delle applicazioni, che al momento attuale può essere solo intuito in prospettiva. Considerando che Apple stessa non fornisce alcun programma di disegno, se si esclude il limitato Note, è chiaro come siano le terze parti a dover fornire strumenti capaci di giustificare l'impegnativo prezzo di 109 € a cui viene venduta la Apple Pencil.

Quanto è Pro?

Il processo di aggiornamento delle diverse applicazioni per supportare in maniera ottimale lo schermo di iPad Pro è ancora agli inizi: escluse - per ovvi motivi - le applicazioni first party, sono solo una manciata quelle riprogettate per il nuovo hardware. Ci vorrà del tempo, è così come è successo al lancio di iPhone 6 nel frattempo ci si deve accontentare di versioni upscalate, prive della tastiera estesa con anche l'intera riga delle cifre, e con in alcuni casi ampie aree vuote.

iPad Pro
iPad Pro

Emblematico è l'esempio di Twitter, in cui viene usata praticamente metà dell'area disponibile del display. Senza dubbio nelle prossime settimane ci saranno numerose correzioni in tal senso, e con buona probabilità gli sviluppatori troveranno rinnovati stimoli e inedite maniere di utilizzare i 12,9 pollici a disposizione. Detto questo, è altrettanto chiaro che iOS non possa permettere di raggiungere il livello di profondità e di versatilità di un sistema operativo per computer vero e proprio. Benché tra la prima release e l'attuale iOS9 ci sia una differenza gigantesca in termini di funzionalità e possibilità offerte all'utente, ci sono ancora dei limiti che non sono stati superati e che probabilmente non lo saranno mai. L'assenza al supporto per i mouse o la gestione di più di due programmi contemporaneamente sono dei paletti che soprattutto l'utenza professionale potrebbe faticare a digerire. Lo stesso Tim Cook ha recentemente affermato come una convergenza tra iOS e Mac OS X non sia nei programmi, proprio per la volontà di mantenere distinte le due realtà. In questa situazione quindi, è difficile immaginare che un iPad possa davvero diventare "Pro", ed è sintomatico in tal senso che Apple non abbia voluto apportare alcuna modifica a iOS specifica per questo nuovo prodotto. Anche solo una maggiore densità di applicazioni nella schermata home, che con questa risoluzione offre invece moltissimo spazio vuoto, sarebbe stato apprezzato. Al di là del supporto esclusivo di Apple Pencil, e della richiesta di minori compromessi nell'uso delle app in Split View, iPad Pro si comporta in estrema sintesi esattamente come un qualsiasi altro iPad. Non che sia necessariamente un elemento negativo, sia chiaro, ma comunque di fondamentale importanza per comprendere quali siano le sue reali potenzialità e i suoi confini e valutare di conseguenza se sia un prodotto adatto ai propri bisogni. Ma il limite maggiore di iPad Pro, alla prova dei fatti, è probabilmente il suo prezzo. In Italia le cifre sono di 919€ per il modello Wi-Fi 32GB, 1.099€ per quello Wi-Fi 128GB, per arrivare infine ai 1.249€ del Wi-Fi + Cellular da 128GB. La Smart Keyboard, tra l'altro stranamente e spiacevolmente disponibile al momento col solo layout della tastiera USA, costa 179€, e l'Apple Pencil 109€. in una forbice che passa quindi da circa 900€ a 1500€ possono ricadere computer portatili dalle caratteristiche rispettabilissime, capaci di svolgere indiscutibilmente gli stessi compiti e molti altri, superando i limiti di iOS e della connettività. Un MacBook Air 13" costa 1179€. La considerazione finale è quindi che l'iPad Pro sia uno splendido condensato di tecnologia e rappresenti un più che interessante ampliamento dell'offerta nella famiglia dei tablet Apple, ma che inevitabilmente sia destinato ad interessare soltanto un target di utenza piuttosto limitato e specifico.