Il 22 novembre 2005 segnò il debutto di Xbox 360 in America (in Europa uscì il 2 dicembre), l'erede della prima Xbox arrivava a soli quattro anni dall'uscita di quest'ultima, affrontando la settima generazione di console con una grinta inusitata. Nei due lustri che ci separano dal lancio ne sono successe di tutti i colori, ma una cosa dobbiamo dirla: senza Xbox 360 parecchie cose sarebbero state diverse, essendo foriera di caratteristiche che distinguono il mercato console odierno. Presentata con un battage pubblicitario clamoroso, che vide il coinvolgimento dell'emittente MTV, la console fu principalmente il risultato delle ambizioni smisurate di J. Allard, Chief Technology Officer della sezione Entertainment di Microsoft in quegli anni. Nonostante l'hardware decisamente potente, versatile e in un certo senso avanti per i sui tempi, la macchina pagò una certa fretta nella fase di progettazione all'uscita, poiché la corsa contro Sony rappresentava un fattore cruciale. PlayStation 3 arrivò infatti un anno dopo, un vantaggio che Xbox 360 seppe sfruttare pienamente, tracciando una via decisa nello scontro generazionale e abbracciando la filosofia della correzione in corsa. Tra il fenomeno del Red Ring of Death, poi definitivamente risolto, e le diverse iterazioni della console, Xbox 360 ha segnato dieci anni di grandi successi, entrando nelle case e nei cuori di tanti videogiocatori e arrivando quasi a toccare 90 milioni di unità vendute nel mondo. Ma Xbox 360 è stata anche qualcos'altro: come un Forrest Gump in silicio, è stata peculiare testimone nei passaggi chiave della transizione degli standard video.
Dieci anni di Xbox 360, la console che ha costruito le basi del gaming console odierno
Dal Red Ring of Death alla Slim
Dotata di un elegante chassis bianco opaco, la "leonessa" arrivava nei negozi italiani in due versioni: Pro e Core, la prima presentava un comodo hard disk da 20 GB, facilmente rimovibile grazie a un cassetto a scorrimento posto sulla parte superiore dello chassis, un cavo component incluso e controller wireless, mentre la seconda si appoggiava interamente alla Memory Card, compatibile su entrambi i modelli, e un controller cablato. La connessione alla rete wireless era possibile acquistando un modulo esterno. Sotto la scocca pulsava una CPU Xenon Tri-Core a 3,2 GHz, una GPU Xenos da 337 milioni di transistor, lettore DVD doppio strato da 12x e 512 MB di RAM GDDR3, affiancati da 10 MB aggiuntivi di eDRAM. Degna di nota era anche la scelta delle connessioni video: Microsoft cercò di agevolare al massimo il passaggio dal televisore a tubo catodico verso la tecnologia a schermo piatto, non certo popolare come oggi per diffusione e prezzi, fornendo la macchina di collegamenti cavo VGA e component.
Nonostante sia stato poi soppiantato dallo standard HDMI, il component permetteva di raggiungere una risoluzione massima di 1080i, il formato in alta definizione antesignano del famigerato Full-HD. Ai tempi però bastava scendere a una risoluzione di 1280x720 pixel per finire a bocca aperta davanti allo schermo. Non era un lusso per Microsoft, ma uno standard, tanto che la casa di Redmond stabilì precise clausole per cui un titolo doveva essere pubblicato con una risoluzione non inferiore a 720p. I primi titoli fecero passare un Natale indimenticabile ai possessori della console: Perfect Dark Zero, Project Gotham Racing 3 e Condemned rappresentavano uno stacco notevole rispetto alla prima Xbox. A questi si affiancavano poi i Live Arcade, titoli più semplici o conversioni da sala giochi distribuite principalmente in versione digitale attraverso lo store Xbox (ma uscirono anche delle raccolte su disco). Pochi mesi dopo però cominciò a diffondersi il famigerato problema denominato Red Ring of Death; il nome (anello rosso della morte) fu assegnato proprio in base al sistema di indicazione a led della console, che aveva appunto la forma di un cerchio e diventava di un preoccupante rosso nel caso si presentassero anomalie. Una larga percentuale dei primi modelli prodotti, chiamati in codice Xenon, fu colpita da questo problema, costringendo Microsoft ad allestire un appropriato e costoso sistema di sostituzione che è passato alla storia. Anche se non è mai stata fornita una spiegazione ufficiale, sembra che il difetto fosse la conseguenza di alcune scelte di progettazione della scheda madre, ma fu definitivamente risolto solo all'uscita della revisione "Jasper", ovvero una delle ultime prima del passaggio al modello Slim.
Evoluzioni
Qualche anno dopo l'uscita, Microsoft decise di adeguarsi al crescente standard HDMI, adottato in maniera nativa da PlayStation 3, lanciando la versione Elite di Xbox 360, che integrava un hard disk da 120 GB, si presentava con una colorazione nera e ovviamente la nuova connessione. L'aumento di spazio su disco rigido fu seguito da importanti modifiche a livello software per risolvere un annoso problema dei giochi: essendo programmati sullo standard del modello Core/Arcade, non permettevano un'installazione parziale su disco rigido, costringendo quindi il lettore ottico a operare alla massima velocità per garantire lo streaming dati.
Xbox 360 era per questo nota per essere una delle console più rumorose di sempre. Anche in questo caso Microsoft anticipò i tempi, permettendo un'installazione completa dell'immagine gioco sul disco rigido, sfruttando direttamente la dashboard. In sostanza si tratta del sistema che utilizziamo oggi su PlayStation 4 e Xbox One. L'evoluzione della console non era a ogni modo finita. L'E3 2010 fu cruciale per l'arrivo della revisione Slim, che apportò numerose modifiche, sia progettuali che estetiche. La console era più piccola, CPU e GPU erano incluse in un unico die, con processo produttivo ridotto a 45nm, caratteristica che si traduceva in minori consumi e minore produzione di calore. Anche il sistema di dissipazione era stato completamente rivoluzionato e apriva in un certo senso la strada al design di Xbox One, sfruttando un unica ventola situata sulla parte superiore dello chassis. Le prestazioni rispetto alla vecchia Xbox 360 "Fat" rimanevano comunque invariate, ma l'antenna Wi-Fi era adesso incorporata e l'hard disk saliva a 250 GB. L'ultima incarnazione risale al 2013 ed è quella che vediamo oggi nei negozi, la revisione S, che modifica nuovamente la forma estetica per avvicinarsi a quella di Xbox One. Come già detto, Xbox 360 è riuscita ad avvicinarsi ai 90 milioni di unità vendute in tutto il mondo, considerando che il supporto di Microsoft continuerà fino al 2016, non è da escludere del tutto che possa riuscire ad arrivarci.
Vi racconto il futuro
Xbox 360 viene comunque ricordata, ed è una realtà ancora oggi, per la qualità grafica dei suoi giochi. Nonostante i problemi progettuali risolti nelle sue revisioni, l'hardware molto audace ha ripagato, offrendo agli sviluppatori un ambiente versatile e potente che ha offerto un vantaggio tangibile rispetto alla concorrente Sony nei titoli multipiattaforma. Ironia del destino, si tratta di una situazione simile a quella vissuta oggi tra Xbox One e PlayStation 4, solo a parti invertite. Uno dei punti chiave era rappresentato dalla memoria di sistema unificata, che permetteva ai programmatori di gestire in piena libertà la percentuale di risorse da impiegare nel carico computazionale o grafico.
Ma se oggi pensiamo a miracoli di programmazione come Rise of the Tomb Raider, convertito in modo impressionante da Nixxes dalla ben più evoluta versione Xbox One, ci rendiamo conto come la macchina sia ancora in grado di restare al passo, e che presenti addirittura un affascinante lato di imponderabilità. Giochi e servizio sono state sempre le due parole d'ordine di Xbox 360, d'altronde è la console che ha portato Xbox Live alla sua massima espressione, ma sono i suoi titoli ad aver lasciato il segno. Nessuno potrà mai dimenticare l'inverno del 2006 con l'avvento del primo Gears of War, un vero e proprio attacco ai sensi del giocatore e l'inizio di una saga memorabile, ma come dice il boss Phil Spencer, Xbox è soprattutto Halo, e Bungie consegnò su 360 forse il capitolo più venduto e amato di sempre della serie, Halo 3, ma anche il non meno valido Halo: Reach. Questi titoli hanno consolidato definitivamente il gaming online console, portando a un nuovo livello il gioco cooperativo, tanto in voga oggi. Ulteriore rivoluzione è stata quella portata dagli Obiettivi, probabilmente una delle più geniali e perverse invenzioni mai partorite da mente umana. Hanno diviso le opinioni, hanno fatto nascere ossessioni maniaco-compulsive finora sconosciute, ma nel bene e nel male quell'iconcina che si accende nello schermo e nei nostri cuori è diventata parte integrante dell'esperienza videoludica, come potremmo farne a meno? La line-up di Xbox 360 è praticamente sconfinata e ha poco senso passarla in rassegna in questo articolo, non ci sarebbe semplicemente spazio e sarebbe ingiusto tagliare fuori qualcosa. Microsoft però non l'ha dimenticata e porta questi dieci anni di storia Xbox 360 su Xbox One attraverso la retrocompatibilità, annunciata trionfalmente nello stupore generale al recente E3. Considerata dagli esperti un vero miracolo tecnologico, l'emulazione sulla console current-gen permetterà di rivivere autentici pezzi di storia di una console semplicemente indimenticabile.