Mentre la sesta stagione televisiva di The Walking Dead si avvia verso il suo finale col botto, il 2016 di Telltale Games insieme agli zombie è appena iniziato. Risale infatti a circa un mese fa l'uscita del primo capitolo di The Walking Dead: Michonne, miniserie con cui il team di sviluppo specializzato in avventure a episodi ha deciso di darci un antipasto in attesa della sua Season 3 dedicata ai morti che camminano. Dopo avervi consigliato un pizzico di cautela nel valutare l'acquisto in occasione delle considerazioni fatte sul prologo, torniamo a occuparci di Michonne grazie all'uscita del secondo capitolo dei tre che Telltale Games ha preparato per noi.
Torniamo in compagnia di Michonne nel secondo capitolo della miniserie dedicata a The Walking Dead
Dove ci siamo lasciati?
Give No Shelter è il titolo della seconda puntata di The Walking Dead: Michonne, all'interno della quale riprende ovviamente la storia dal punto esatto in cui ci eravamo interrotti in precedenza. A beneficio di chi dovesse leggere solo ora di questo gioco, ricordiamo che la sua trama è legata strettamente a quella del fumetto di The Walking Dead, presentandoci la figura della protagonista con alcune differenze rispetto alla serie televisiva.
La Michonne vista sul piccolo schermo appare infatti molto meno tormentata dai suoi demoni interiori rispetto a quella degli albi e di questa miniserie, in cui il passato torna incessantemente a riproporsi sotto forma di visioni angoscianti. Senza sbottonarci più di tanto sulla storia di questo secondo episodio, ci limitiamo a dire che dopo la funzione introduttiva del suo predecessore la vicenda continua a proseguire su due binari. Troviamo quindi Michonne in compagnia di un gruppo diverso da quello di Rick Grimes, nel periodo che va tra gli albi numero 126 e 139 del fumetto americano, prima che avvenga la sua ricongiunzione coi personaggi più noti di The Walking Dead. La continua lotta per la sopravvivenza nel mondo ormai dominato dagli zombie si alterna con la storia del passato di Michonne, in cui la donna ci viene ancora una volta mostrata nel suo appartamento nei primi momenti dell'epidemia, alla ricerca disperata delle sue due figlie. A causa delle allucinazioni di cui sopra, e non solo, presente e passato riescono a fondersi a più riprese durante l'avventura, permettendoci così di proseguire su entrambi i sensi in modo simile a quanto già visto all'interno di In Too Deep.
Un Season Pass per domarli
Pur essendo pubblicato sotto forma di episodi, The Walking Dead: Michonne è attualmente acquistabile solo tramite un pacchetto Season Pass. È quindi obbligato l'acquisto di tutti e tre gli episodi al prezzo di 14,99 euro: per questo motivo lo trovate riportato anche per questo secondo capitolo, ma in realtà riguarda il tris completo.
Meglio la seconda
Anche se al primo capitolo di The Walking Dead: Michonne spettava il compito di fare da apripista per gli altri due che sarebbero poi dovuti arrivare, l'incontro precedente con questa miniserie non ci aveva impressionati particolarmente.
Oltre a una lentezza nel decollare, se vogliamo giustificata proprio dal suo ruolo introduttivo, l'esperienza offerta da In Too Deep ci sembrava minata soprattutto da un abuso di quick time event estremamente semplificati, che alimentavano il senso di noia iniziale prima che la storia carburasse. Per fortuna Give No Shelter fa qualche passo avanti da questo punto di vista, pur continuando a ricorrere ai quick time event: in questo caso, però, non ci viene da parlare di abuso, grazie a una migliore alternanza tra dialoghi e altre tipologie di "gameplay". Le virgolette non vengono usate a caso, visto che stiamo comunque parlando di scelte fittizie e altri piccoli espedienti per far interagire il giocatore: è ormai questo il marchio di fabbrica di Telltale Games, per cui non c'è nulla di cui sorprendersi. Tornando a parlare di questo secondo episodio nel dettaglio, possiamo dire che scivola via in modo piuttosto gradevole dall'inizio alla fine, senza particolari punti morti. C'è da dire però che la durata è ridotta davvero all'osso, visto che a fine partita il contatore di Steam misurava 72 minuti di gioco, comprendendo nel totale anche una pausa per andare al bagno. Complessivamente per il momento siamo quindi al di sotto delle tre ore come durata totale, in attesa di vedere cosa ci offrirà il terzo episodio. Continuando a parlare di Give No Shelter, come in precedenza le fasi d'azione a suon di machete ci sono piaciute particolarmente, mentre invece uno dei punti deboli continua a essere l'affezione nei confronti dei personaggi: gli sforzi di Telltale di farci legare alle altre persone che compaiono in The Walking Dead: Michonne sono evidenti e in alcuni casi riescono anche a centrare l'obiettivo, ma sapere che Michonne non può morire toglie sicuramente un bel pezzo di pathos alle azioni che la vedono protagonista. Tirando le somme, ribadiamo che Give No Shelter ci ha convinti più di In Too Deep per i motivi appena elencati, ma non a sufficienza da consigliarne l'acquisto immediato: considerando che il terzo e ultimo episodio dovrebbe essere dietro l'angolo, meglio aspettare la valutazione complessiva prima di procedere. A meno che, come già detto in precedenza, non siate dei fan sfegatati di Michonne e di The Walking Dead.
Conclusioni
PRO
- La storia scivola via meglio
- Quick time event meno abusati
- Michonne è sempre Michonne
CONTRO
- Poca affezione per i personaggi
- Cosa potrà succedere in un solo altro episodio?
- Durata ridotta