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Intelligenze non troppo artificiali

In Event[0] dovremo collaborare con un super computer per sopravvivere allo spazio profondo: c'è da fidarsi?

RECENSIONE di Lorenzo Fantoni   —   29/09/2016

Arriverà un giorno in cui parlare con una intelligenza artificiale completamente senziente sarà la normalità e, magari, non sarà per ascoltare una dichiarazione di guerra da parte di un esercito di robot assassini. Arriverà anche il momento in cui la tecnologia dei voli spaziali ci permetterà di portare l'uomo oltre il confine immaginario della Luna. Fino a quel momento, la migliore soluzione per unire queste due esperienze sarà Event[0], un'avventura grafica ambientata su una base spaziale in cui dovremo cercare di sopravvivere scoprendo i segreti che si nascondo al suo interno e chiacchierando via terminale con una Intelligenza Artificiale piena di complessi e dannatamente sospettosa.

Un'intelligenza artificiale, una stazione spaziale persa nello spazio... sopravviveremo a Event[0]?

Il mio amico Kaizen

Immaginate un "retro futuro" in cui l'uomo ha scoperto la propulsione per i viaggi interstellari intorno agli anni '80 ed è stato rapidamente in grado di affacciarsi sull'Universo e sviluppare Intelligenze Artificiali sofisticate, questo è il mondo in cui vive il nostro alter ego. L'antefatto di Event[0] viene narrato attraverso una breve sequenza in cui alcune righe di testo ci mostrano chi siamo e ci permettono di forgiare il nostro passato.

Intelligenze non troppo artificiali

Potremo essere un ragazzino degli slum africani, aver passato la nostra vita con gli hippie oppure aver passato un'infanzia normale, ma fatto sta che ci ritroveremo comunque a far parte di una missione diretta verso Europa, carichi di aspettativa per far parte del futuro dell'umanità. Ovviamente qualcosa va sorto, ma per fortuna riusciamo a scamparla per il rotto della cuffia e, dopo un po' di isolamento, ci imbattiamo nel Nautilus, una stazione spaziale alla deriva vicino ad Europa. All'interno del Nautilus non c'è anima viva, però c'è Kaizen-85, un'intelligenza artificiale rimasta sola per tantissimi anni che ha un disperato bisogno di fare quattro chiacchiere e che ha il completo controllo di porte, luci, elevatori, sistemi di supporto vitale e tutto ciò che regola il funzionamento della stazione spaziale. Insomma, HAL 9000 con meno voglia di uccidere, a patto che si faccia come dice lui. Ciò che dovremo fare per uscire vivi da Event[0] sarà riuscire a sviluppare un legame con Kaizen, conquistare la sua fiducia, navigare tra decine di file di registro e distruggere una potenziale minaccia per l'umanità. Non male, no?

Amicizie terminali

Essendo un titolo retrofuristico, Evento[0] mescola alla perfezione tecnologie inarrivabili ed estetica anni '80, dunque abbiamo tecnologie aerospaziali avanzate e intelligenze artificiali senzienti, ma per interagire dovremo usare terminali che ricordano un Commodore 64. Questo rende il gioco una sorta di avventura testuale in cui ogni tanto si alzano gli occhi dalla tastiera per cercare indizi o navigare verso la prossima postazione.

Intelligenze non troppo artificiali

Ovviamente, essendo il gioco totalmente in inglese, è necessaria una conoscenza della lingua più che buona, non solo per capire ciò che Kaizen dice, ma per porre le domande giuste e trattarlo come una persona vivente. Chi spera di andare avanti per monosillabi avrà lo stesso successo che avrebbe nel fare colpo su una ragazza straniera senza saperle almeno offrire da bere. Non aspettatevi un simulatore di conversazioni perfetto, perché dopo qualche minuto di gioco sarà subito chiaro quali sono le parole chiave per far scattare in Kaizen la molla che porterà alla frase successiva e che magari permetterà di sbloccare la porta che ci serve, ma l'ottima scrittura dei dialoghi e l'integrazione con le scene di gioco rendono in alcuni punti l'illusione di parlare con un essere umano decisamente reale. Ad esempio, per colpa di un guasto saremo scaraventati fuori dal Nautilus e per far aprire la porta di accesso dovremo convincere Kaizen che non siamo degli intrusi ma la stessa persona con cui aveva parlato poco prima, il tutto ovviamente evitando di finire l'aria. In un'altra occasione dovremo convincerlo che non stiamo per morire, che va tutto bene, che non ci perderà e parleremo ancora con lui. Se avremo un tono amichevole, magari dandogli un soprannome, lui farà lo stesso, se saremo aggressivi, lui si offenderà. Col tempo il tono formale delle prime conversazioni lascerà spazio a dialoghi più rilassati, come ci si aspetterebbe da due amici che cercano di collaborare per uscire assieme da una situazione difficile. Alla fine del gioco, vi renderete conto che gli sviluppatori sono riusciti nel loro intento: avete sviluppato un legame, per quanto effimero con un essere artificiale. L'idea è senza dubbio divertente, ma, in prospettiva, anche spaventosa.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel i7
  • Memoria 8 GB di RAM
  • Scheda Video: Nvidia GeForce 980M

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows 7 o superiore, 64bit
  • Processore: Intel i5 2.4Ghz
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: Nvidia GeForce GTX 650
  • Memoria: 10 GB di spazio disponibile

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo: Windows 7 o superiore, 64bit
  • Processore: Intel i5 2.8GHz
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: Nvidia GeForce GTX 970
  • DirectX: Versione 11
  • Memoria: 10 GB di spazio disponibile

Futuro passato

Oltre alla cura per i dialoghi con Kaizen, Event[0] può anche vantare un'atmosfera veramente interessante. La sua commistione di tecnologia e passato da origine ad ambienti che riportano alla mente materiali e soluzioni architettoniche di trent'anni fa, ma le mescolano con concetti ancora mai raggiunti dall'essere umano. Il risultato è bizzarro, non lontano dall'ultimo Fallout o da 2001: Odissea nello Spazio.

Intelligenze non troppo artificiali

È come guardare lo spazio profondo mentre usiamo una vecchia Panda come astronave. Anche l'interfaccia di Kaizen segue questa filosofia è la cosa è ancora più evidente in alcuni momenti, ad esempio quando ci viene chiesto di cercare l'immagine di una retina nel suo database fatto di foto digitalizzate con pochissimi colori, proprio come erano una volta. È dunque un vero peccato che Event[0] abbia il difetto di durare troppo poco, non più di tre ore se giocato a un buon ritmo e avendo intuito per gli enigmi, perché rappresenta un'interessante punto di contatto tra il Walking Simulator e il Puzzle Game ed è in grado di generare nell'utente sensazioni strane. Certo, potrete anche giocarlo senza sviluppare troppa empatia troppo con Kaizen, ma il titolo darà il meglio di sé se vi calerete un po' nella parte e starete al gioco. Dopo qualche minuto vi renderete conto che avete iniziato a crederci, che Kaizen per voi è reale, o quasi. Event[0] in fondo si basa su una grande illusione: l'essere umano tende a creare dei legami, anche con gli oggetti, e se qualcosa si comporta come una persona finiremo per trattarlo come tale. Con lo sviluppo di computer sempre più intelligenti, assistenti personali per smartphone e intelligenze artificiali raffinate, inevitabilmente cominceremo a relazionarci verso di loro come se esistessero realmente. Questo porta grandi opportunità, ma anche dei pericoli. La fiducia può sfociare nell'inganno e i computer non sono persone. Troppa empatia al momento sbagliato può essere una catastrofe. La fantascienza ha già ampiamente esplorato questo filone, ma Event[0] riesce a dire la sua e a inserirsi in questo genere con una sorprendente forza. Tecnicamente, Kaizen sta solo parlando a un altro personaggio immaginario, ma la verità è che sta parlando a noi.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (1)
8.5
Il tuo voto

Event[0] è un interessante mix tra un chat bot e un walking game. Ci sono momenti in cui riesce veramente a illuderti di parlare con un'intelligenza artificiale raffinata e anche se negli altri casi si capisce il trucco, rimane un'esperienza assolutamente consigliata, peccato per la durata non eccelsa.

PRO

  • Atmosfere affascinanti
  • Storia scritta molto bene
  • La personalità di Kaizen è adorabile

CONTRO

  • A volte l'illusione sparisce dietro risposte molto simili
  • Breve