Everspace, disponibile anche su Xbox One in versione Game Preview e Play Anywhere, ha per protagonista un pilota di navi spaziali ma non è un simulatore e non cerca di emulare interi universi. Everspace è un roguelike spaziale dal gameplay intuitivo e dalla grafica colorata, un titolo che pur essendo generato proceduralmente è suddiviso in aree circoscritte e si accontenta di mettere in campo poche fazioni dal comportamento piuttosto semplice. Il contorno, però, è ricco e include anche due sistemi di upgrade, uno che prevede il reset quando siamo costretti a ricominciare dopo averci lasciato le penne e uno atipico per il genere, di carattere permanente e pensato per diminuire gradualmente l'elevata difficoltà iniziale.
Quote
Everspace combina struttura roguelike, fantascienza e combattimento spaziale veloce e intuitivo
Non solo roguelike
Incrocio tra sparatutto spaziale e roguelike, Everspace è un titolo che ci chiede di attraversare una serie di zone spesso piene di nemici per poter balzare, utilizzando un portale, verso il settore successivo. Per farlo, come in un simulatore, è necessario avere a disposizione abbastanza carburante e lo possiamo trovare eliminando nemici e tuffandoci nei campi di plasma. Parallelamente, con l'obiettivo di aumentare le nostre possibilità di conservare l'unica vita a disposizione, persa la quale ci tocca ricominciare da capo, abbiamo il compito di esplorare relitti, recuperare bottini di ogni genere, usarli per migliorare la nostra nave e sopravvivere combattendo al meglio delle nostre possibilità. Ma l'abilità non basta in un titolo che oltre a metterci di fronte a una sfida impegnativa non si fa scrupolo a coglierci impreparati. In un paio di occasioni, salvi per un pelo ma con il supporto vitale compromesso, ci siamo ritrovati condannati a morte per la carenza di risorse necessarie per riparare la nave e la lenta, implacabile agonia è stata tutt'altro che piacevole. La perseveranza, però, può ridurre gli imprevisti.
Stiamo infatti parlando di un roguelike atipico che a differenza della maggior parte dei suoi simili prevede un sistema di progressione lento ma permanente, basato su perk, su loadout sbloccabili e su una serie di miglioramenti da trovare e installare sulla nave che completano un quadro decisamente ricco di opzioni. Ed è un bene che sia così visto che il gameplay, all'osso, è molto semplice. L'azione gira intorno a due armi primarie, a missili di vario genere, a qualche oggetto consumabile, a eventuali boost e ai propulsori che ci permettono di muoverci più rapidamente anche lungo i quattro assi per poter schivare gli attacchi nemici. Il classico tasto per attivare il lock su un obiettivo completa il cuore di un titolo in gran parte basato sul risparmio dei missili e sulla ricerca di risorse che ci permettono di commerciare e di riparare, o costruire, componenti e sistemi della nave. Una nave che nonostante la natura arcade di Everspace ha un peso specifico ed è soggetta all'inerzia anche se è estremamente facile da controllare anche nel bel mezzo del combattimento. Ed è un combattimento estremamente veloce che risulta dannatamente divertente e intuitivo, costruito in modo da permetterci di prestare la massima attenzione al movimento e alla gestione dell'energia. Questa, infatti, è necessaria per far funzionare sia le armi primarie che i postbruciatori ed è essenziale evitare che si esaurisca, cosa che accade con grande facilità, per non restare inermi di fronte al nemico. E proprio per questo oggetti consumabili come gli iniettori di energia rappresentano una risorsa molto utile. Per il resto, una volta ripulita un'area da nemici e risorse, è sufficiente tenere la prua verso un'icona verde, e non subire danni, per attivare il processo di salto verso la prossima zona che ci separa dall'obiettivo finale.
Tutt'altro che sconfinato ma completo di tutto
Pur spezzettato in mappe di medie dimensioni, l'universo di Everspace non ci fa mancare una discreta varietà grazie a buchi neri, mine, orde di nemici e persino combattimenti con i boss articolati. In mezzo a tutto questo caos le cose possono farsi complicate, soprattutto quando entrano in campo navi madre e soppressori che devono essere neutralizzati per poter lasciare una zona. Quando gli avversari si fanno troppi è consigliabile sfruttare gli asteroidi per proteggere le terga e magari aspettare che una seconda fazione entri in campo dandoci modo di sfuggire a squadriglie troppo numerose. Ma anche quando la fortuna è dalla nostra, non è sempre facile levare l'ancora in tempo per salvare la pelle e questo a prescindere da quale dei tre livelli di difficoltà abbiamo scelto, ognuno dei quali, grazie a tonnellate di modificatori, cambia sensibilmente l'esperienza. In ogni caso la possibilità di potenziare in modo permanente la nave, acquistando i perk tra una ripartenza e l'altra, permette di sbloccare e potenziare effetti che possono rendere più facile salvare la pelle. Si va dalla riduzione dei danni fino all'aumento della possibilità di causare danni critici per arrivare alla possibilità di non subire danni tentando un salto con poco carburante.
I perk sono parecchi e possiamo anche contare sulla disponibilità di tre navi, due delle devono essere sbloccate spendendo ingenti somme, che cambiano per robustezza e manovrabilità. Una volta scelto il vascello su cui puntare la nostra efficienza cresce costantemente, ma si tratta di un processo lento che non elimina il rischio di frustrazione vista la difficoltà sempre elevata. Più netta e repentina l'influenza sul gameplay dei sistemi della nave che possono essere costruiti o raccolti dai detriti dei nemici e possono essere potenziati. Ci sono boost con tempi di ricarica come il weapon override che aumenta i danni inflitti dalle armi e c sono anche droni capaci di darci una grossa mano in combattimento. Valutare quali installare e quali rimuovere è un passaggio importante visto l'impatto sullo stile di gioco. Il boost delle armi ci rende più pericolosi mentre la fuga è più facile potenziando gli scudi, neutralizzando i missili in arrivo o riducendo i danni subiti. Le armi, inoltre, sono differenziate in base al danno inflitto a scudi e scafi e variano notevolmente per cadenza di fuoco, tipologia ed efficacia. I droni, infine, possono rallentare i nemici, combattere, disturbare e via dicendo, aggiungendo ulteriore carne al fuoco. Se consideriamo che questi ultimi sono impiegati anche dai nemici e che lo spazio è pieno di torrette, trappole, sistemi capaci di impedirci di saltare, antenne da sabotare e via dicendo, il piatto si fa decisamente ricco e comprende, oltre ai bivi che possono portarci verso zone più o meno pericolose, anche le visuali in prima e terza persona, il supporto per la realtà virtuale, il sottotitoli in italiano e una componente narrativa completa. Qua e la scattano sequenze, descrizioni della nostra intelligenza artificiale e dialoghi che oltre a mettere in campo un doppiaggio adeguato, rivelano nuovi dettagli sull'universo e sul protagonista, svelando progressivamente una storia fatta di guerra e di tormentata amicizia.
Meraviglie celesti
La release finale di Everspace include varie rifiniture, aggiunge una razza che consente di ottenere speciali upgrade, completa l'arsenale a disposizione e rende finalmente tridimensionale il protagonista. Tridimensionale si fa per dire visto che le scene di intermezzo sono bidimensionali, ma la profondità è dovuta al pizzico di storia che facilita senza dubbio le immedesimazione. Oltre a questo le stazioni di commercio sono più credibili e non mancano ulteriori rifiniture grafiche incorniciate in un quadro mozzafiato dall'ottimo sfruttamento dell'Unreal Engine 4 che ora risulta ancora più ottimizzato. Lo spettacolo, esaltato nella modalità fotografica e magnificato da un comparto sonoro di tutto rispetto, è assicurato dalle splendide visuali che hanno già reso Everspace piuttosto celebre. Parliamo di roba in stile navi in fiamme al largo dei bastioni di Orione, enormi relitti esplorabili e tempeste di lampi che avvolgono interi campi di asteroidi. Tutto caratterizzato da un dettaglio elevato che include luci in quantità, danni visibili sulla nave, relitti avvolti da enormi nubi spaziali, sfocatura per la vibrazione dell'astronave, danni visibili sulla nave, stazioni commerciali, enormi vascelli, convogli e detriti lasciati a galleggiare nello spazio dopo grandi battaglie. Le scene di intermezzo sono a dir poco modeste e la trama in quanto a spessore le prende anche dalle descrizioni, ma in gioco le cose vanno diversamente e l'opulenza visiva si traduce in una discreta varietà di situazioni che ci aiuta a superare l'inevitabile frustrazione dovuta alle numerose morti improvvise.
Con l'evoluzione della nave il peso degli imprevisti si riduce, ma ci vogliono svariate sessioni perché questo accada, mentre veniamo costretti a ricominciare improvvisamente da piloti élite, squadroni e grossi vascelli che compaiono all'improvviso a breve distanza e ci eliminano in un istante. Ed è proprio questa pecca nel bilanciamento uno dei pochi elementi che continua a non convincere a fondo in un gioco che pur non avendo lo spessore dei grandi simulatori esplorativi spaziali e accontentandosi di un gameplay decisamente semplice, fa quasi tutto quello che deve fare in maniera egregia. Certo, la mortalità elevata fa parte del genere, ma può diventare irritante quando toglie di mezzo sventura, consumabili, sistemi o l'abilità del giocatore diventando un qualcosa di inevitabile e fortemente casuale. Di contro la struttura evolutiva permanente ammette anche un po' di "farming", utilizzando i missili senza pietà da subito per ammazzare rapidamente, incamerare soldi, aumentare le finanze compiendo specifiche sfide, morire e ripartire. L'equipaggiamento viene azzerato ogni volta, ma i talenti, che ne includono uno che aumenta i crediti trovati, cambiano radicalmente le cose, rivelando anche i livelli di minaccia di ogni punto di salto, e ammortizzano la difficoltà combinandosi con miglioramenti permanenti, glifi ottenuti dall'inedita razza degli antichi e schematiche per l'artigianato. Ciononostante servono molte ore anche solo per iniziare a rendere adeguata alla sfida la prima astronave, raggiungere il laboratorio ed entrare davvero nel vivo di un gioco forse non perfettamente bilanciato ma divertente, spettacolare e abbastanza longevo da giustificare un prezzo tutto sommato contenuto.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 10 64-bit
- Processore: AMD Ryzen 5 1600X
- Memoria: 16 GB di RAM
- Scheda video: MSI GTX 1080 Gaming X
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows 7 / 8.1 / 10
- Processore: Intel CPU Core i3
- Memoria: 4 GB di RAM
- Scheda video: Nvidia GTX 480 / AMD Radeon HD 5870
Requisiti consigliati
- Sistema operativo: Windows 7 / 8.1 / 10
- Processore: Intel CPU Core i5
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: Nvidia GeForce GTX 770 / AMD Radeon R9 280X
Conclusioni
Everspace è un titolo finanziato attraverso Kickstarter che non ha nulla da invidiare a un tripla A. Il combattimento è veloce e intuitivo e le visuali mozzafiato, la progressione permanente e la trama lo differenziano a sufficienza dalla maggior parte dei roguelike da renderlo decisamente intrigante. Purtroppo il bilanciamento iniziale non è perfetto e la componente narrativa si accontenta di essere un contorno, ma il risultato è comunque ottimo e ci mette di fronte a un titolo godibile, curato e longevo che vale senza dubbio il suo prezzo.
PRO
- Sistema di combattimento divertente e intuitivo
- Upgrade in quantità, sia temporanei che permanenti
- Universo spettacolare e ricco dal punto visivo
CONTRO
- La ripetitività della formula può annoiare
- Il bilanciamento risente della casualità