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Le plagas ci sfiorano le dita

Capcom conferma il proprio interesse per la piattaforma Apple con una conversione importante: Resident Evil 4 adesso può essere toccato con mano

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   07/08/2009

Quando, esattamente, i limiti di un videogame finiscono per caratterizzarne il gameplay al punto da diventare quasi dei punti di forza? Gli esempi sono molteplici, ma quello che ci interessa in questo momento riguarda esclusivamente la serie di Resident Evil. Il survival horror targato Capcom, che tanto ha preso dal capolavoro

Le plagas ci sfiorano le dita

dell'allora Infogrames, Alone in the Dark, quanto ha dato ai suoi numerosissimi fan attraverso tre generazioni tecnologiche, è sempre stato contraddistinto da un sistema di controllo lento e legnoso, che contrappone a visuali claustrofobiche una soluzione "character-relative" che di fatto mette in difficoltà i giocatori quando bisogna sottrarsi da situazioni pericolose. Mentre gli zombie sfiorano il nostro personaggio sullo schermo, infatti, la sua incapacità di coordinarsi riflette in qualche modo la tensione e la paura che noi stessi provavamo nei suoi panni. Sembra una forzatura, eppure in questo caso un mero "difetto" assume i connotati di una scelta oculata, capace di moltiplicare il coinvolgimento e dunque di valorizzare in toto l'esperienza di gioco. Ebbene Resident Evil 4, nella sua Mobile Edition per iPhone, consciamente o meno finisce per proporci un sistema di controllo legnoso, legnosissimo, ai limiti della claustrofobia nonostante gli scenari aperti e assolati. Un grandissimo pregio?

Da console a iPhone

Chi ha giocato con Resident Evil: Degeneration per iPhone conosce già il sistema di controllo messo a punto da Capcom per utilizzare al meglio il touch screen. Si tratta a tutti gli effetti di un joypad virtuale: in basso a sinistra c'è lo "stick analogico", che va azionato con il pollice ma richiede un po' di pratica per essere padroneggiato; sulla destra, invece, si trovano i pulsanti che servono per impugnare l'arma equipaggiata e per aprire il fuoco. Una volta premuto il pulsante della pistola, ad esempio, Leon si ferma e possiamo solo

Le plagas ci sfiorano le dita

muovere il mirino laser per inquadrare il bersaglio prima di sparare. Lo scuotimento del dispositivo, infine, ci permette di ricaricare. Si tratta di una soluzione che sulla carta assicura una certa aderenza al gameplay originale di Resident Evil (nella fattispecie, a quello introdotto dal quarto episodio in poi), ma che nella pratica si rivela molto macchinosa. Il nostro caro Leon, agente speciale incaricato di ritrovare la figlia del presidente degli Stati Uniti, finisce in una situazione a lui purtroppo non nuova: gli abitanti del remoto villaggio in cui è stato inviato sono stati infettati da una nuova variante del virus T, e il loro comportamento violento asseconda le volontà di un misterioso leader. In tale contesto, per via dei controlli, anche le situazioni apparentemente più semplici finiscono per diventare ostiche e dobbiamo mettere in conto i morsi e i colpi di scure che seguono gli approcci più spregiudicati. Durante uno scontro, anche solo girarsi per prendere le distanze dal nemico diventa un'impresa, da qui le similitudini con i primi Resident Evil in cui la legnosità dei movimenti era assoluta. Come nella versione per console, i nemici uccisi lasciano armi, munizioni e denaro che possiamo raccogliere e spendere nelle pause fra i dodici stage disponibili. Il nostro amico armaiolo, più silenzioso del solito, ci offrirà il solito catalogo fatto di pistole, mitra, doppiette, fucili di precisione e granate: a noi il compito di gestire al meglio le risorse, valutando l'acquisto di una nuova arma piuttosto che il potenziamento di una che già possediamo.Resident Evil 4: Mobile Edition si presenta come una "riduzione" nel vero senso della parola: Leon si muove all'interno di scenari molto più spogli e poveri rispetto a quanto visto su console. Gli stage hanno il sapore di piccole sfide da portare a termine senza subire troppi danni, e gli intermezzi "testuali" non fanno che accentuare questa impressione. La grafica appare generalmente migliore rispetto a RE: Degeneration, in particolare per via dei modelli poligonali presi da RE4, che qui appaiono semplificati e spigolosi ma conservano il proprio ottimo design. La cosa peggiore sono senz'altro le texture, piuttosto confuse e di bassa qualità, che rendono gli scenari più piatti di quanto non siano in realtà. Il sonoro è funzionale all'azione, ma non va oltre.

La versione testata è la 1.00

Conclusioni

Multiplayer.it
6.0
Lettori (18)
6.4
Il tuo voto

Chi ha giocato e finito Resident Evil 4 su console ha pochi, pochissimi motivi per acquistare questa Mobile Edition. Oltre al piacere di rivivere l'avventura di Leon e Ashley, nonché di cimentarsi con la modalità "Mercenari" (che si sblocca a gioco completato), infatti, c'è ben poco nel nuovo prodotto per iPhone targato Capcom che possa far gridare al miracolo. Ci troviamo di fronte a una meraviglia tecnica? No, seppure i passi in avanti rispetto a RE: Degeneration siano chiari ed evidenti. Si tratta di un titolo oltremodo giocabile? Di nuovo no: il sistema di controllo su touch screen riesce a riportare la serie indietro di qualche generazione dal punto di vista della legnosità dei movimenti. A salvare capra e cavoli ci pensano il solito carisma di Resident Evil, il buon numero di stage da completare e un sistema di potenziamento e acquisto delle armi ben studiato. Non poco, ma neanche abbastanza per poter dire che sia stato fatto un ottimo lavoro.

PRO

  • È pur sempre Resident Evil
  • Buon numero di stage, extra interessanti
  • Tecnicamente ben fatto...

CONTRO

  • ...ma alcune scelte lasciano a desiderare
  • Controlli legnosi, ci vuole molta pazienza
  • Qualche problema nel sistema di puntamento