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Like a rolling Katamari

Torna a casa su PlayStation 3 uno dei titoli più originali (e divertenti) degli ultimi anni. Pronti a rotolare senza sosta per l'universo?

RECENSIONE di Matteo Santicchia   —   18/09/2009

Uscito per la prima volta nel 2004 su PlayStation 2, la serie Katamari ha da subito stupito per un concept originalissimo, per un comparto tecnico (all'epoca) molto piacevole, ma soprattutto per delle scelte artistiche, e di conseguenza uno stile così particolare e fuori di testa che raramente si era mai visto prima. Un lustro è passato, il titolo è transitato per i cellulari, PSP e Xbox 360 sempre con ottimi risultati, e sempre però evolvendosi poco, rimanendo troppo uguale a sè stesso. Questa volta Namco Bandai con Katamari Forever torna dove tutto è iniziato con una versione che pur soffrendo un'ormai cronica pigrizia nel settore tecnico tenta la carta della nostalgia con mondi che pescano dalle precedenti uscite e altri inediti grazie all'introduzione di un nuovo personaggio.

Il monarca smemorato

Per chi non conoscesse la serie, il gioco ruota, espressione più corretta che mai, intorno al Principe che, a causa di un meteorite, deve soccorrere il Re, aiutandolo a recuperare la memoria. I ricordi del monarca vanno raccolti nel suo universo esplorando i molti livelli presenti facendo rotolare una sorta di palla che mano a mano si ingrandisce sempre di più. Finito il livello, se abbastanza grande o se sono stati raccolti degli oggetti specifici verrà creata una stella, facendo riacquistare inoltre al Re parte dei suoi ricordi. I mondi di gioco hanno ambientazioni prettamente reali, case, piazze, stazioni, negozi, boschi, zoo e molto altro. Tutto ciò che si vede a schermo può essere raccolto, si parte con i piccoli oggetti e mano a mano che il nostro Katamari si ingrandisce alla nostra palla può rimanere attaccata qualunque cosa, persone, oggetti o animali che siano. Il metodo di controllo è rimasto invariato, i due stick fanno muovere in tutte le direzioni il protagonista, mentre il salto, novità di questo episodio, utilissimo negli stage a tempo per raggiungere le zone in alto, può essere effettuato tramite il poco reattivo scossone del pad o con il più comodo tasto L2. Per ampliare l'offerta di gioco è stato introdotto il personaggio di Roboking, versione robotica del Re disegnato sulla scia di Go Nagai: in questo universo si trovano i livelli nuovi, creati per questo episodio. Tra i molti disponibili ce n'è anche uno in cui bisogna donare vita a un pianeta inaridito, tramite il Katamari innaffiatore invece che raccogliere semplicemente cose in giro. Entrambi i due piani di gioco, quello del Re e del Robot, ci offrono sfide diversificate, non basta solamente raggiungere una quota predefinita di grandezza del Katamari, ma bisogna anche raccogliere alcuni oggetti piuttosto che altri, esplorando in alcuni casi minuziosamente l'area di gioco per trovare alcune cose nascoste fin troppo bene. Un'altra differenza tra i livelli del Re e quelli di Roboking sta nel fatto che i primi sono ereditati dalle precedenti uscite del gioco, ma per l'occasione sono in bianco e nero e solo col rotolare torneranno a colori, mentre quelli del Robot sono del tutto inediti. Il gioco è tutto qui, ma visto che non c'è traccia di una modalità online a parte le classifiche online, è possibile giocare con un amico in locale sia cooperativamente, gestendo in coppia un Katamari, esperienza questa che richiede un certo grado di affiatamento e nella più divertente e frenetica modalità sfida tramite split screen verticale. Lo scopo è quello di accumulare più oggetti e contemporaneamente far cadere quelli appiccicati addosso all'avversario usando lo scatto, mirandolo tramite i tasti L1 e R1. In totale ci sono circa trenta livelli in cui scorrazzare liberamente, e senza dubbio il tutto funziona e l'inclusione di alcuni obiettivi specifici non fa che aggiungere un tasso di sfida più alto e coinvolgente. Purtroppo però, nonostante il gioco diverta moltissimo grazie a meccaniche semplici e che diventano irresistibili col passare dei livelli, è impossibile non soprassedere di fronte a un comparto tecnico che seppur artisticamente sublime, se ne frega di essere attuale e al passo coi tempi.

Trofei PlayStation 3

Katamari Forever premia il giocatore con 33 trofei, 20 di bronzo, 12 tra argento e oro e uno di platino. I trofei di bronzo si sbloccano piuttosto tranquillamente col progredire del gioco, creando nuovi pianeti o raggiungendo una certa quota di peso e dimensione del Katamari, sbloccando tutti i livelli degli universi, facendo foto, e così via. Quelli più difficili si ottengono ad esempio trovando in giro per i livelli tutti i regali e i cugini dispersi, mentre l'ambita coppa di platino viene assegnata per aver vinto tutti i precedenti trofei.

Katamari in the sky with diamonds

Lo stile è quello che tutti conoscono, a metà tra il demenziale e il lisergicamente esuberante, coloratissimo e sgangherato, con un character design azzeccatissimo assolutamente originale e fuori di testa. Anche i commenti del Re non sono da meno, da una parte blandisce il giocatore apprezzando i suoi progressi, ma nello stesso tempo gliene dice di tutti i colori per la pessima scelta di oggetti e per le dimensioni del Katamari. A tutto ciò purtroppo non corrisponde una degna realizzazione tecnica. Innanzitutto il pop up degli oggetti, sparsi ad onor del vero a centinaia per i livelli, è sempre presente e il frame rate non è troppo stabile nonostante una mole poligonale di sicuro non insormontabile, ma soprattutto non è stato risolto il problema della gestione della telecamera. Di fatto il nostro Katamari scompare dietro oggetti troppo grandi, rendendo impossibile il controllo. Sarebbe bastato rendere trasparente il mondo di gioco quando si trova in condizione di "impallare" il protagonista, ma questo salvo rari casi in cui si forma una sorta di oblò che ci permette di vedere, non è stato fatto.

Like a rolling Katamari

Ci troviamo di fronte insomma a un gioco visivamente vecchio, che nasconde magagne e una certa povertà in termini di texture dietro scelte stilistiche eccellenti e di grande impatto, ma che purtroppo non possono non essere annotate in sede di recensione. Pollice in alto per l'inclusione del 1080p e per i vari filtri applicabili alle immagini, come quello per rendere il tutto in cel shading o simile alla colorazione a matita, un piccolo plus che se non svecchia del tutto la cosmesi del titolo, la rende di sicuro più piacevole. La colonna sonora poi va di pari passo con l'inventivo stile visivo: tra pezzi nuovi e altri dei precedenti capitoli riarrangiati per l'occasione si sfiora il sublime grazie a un miscuglio incredibile di generi, con tracce tutte orecchiabili e di grande qualità.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (26)
8.1
Il tuo voto

Folle e sgangherato al punto giusto, Katamari Forever è un gioco che fa poco o nulla per rimanere al passo coi tempi, forte di meccaniche collaudate e di un concept vincente che funziona nonostante sia passato un lustro dalla sua prima uscita. Facile e immediato, e molto divertente sin dalle prime battute, si lascia giocare con estremo piacere, sia da soli che in coppia, soprattutto grazie a delle sfide uno contro uno adrenaliniche che richiedono un certo tatticismo e riflessi prontissimi. Purtroppo però il settore grafico, nonostante uno stile unico e un aggiornamento della risoluzione, è rimasto praticamente invariato con gli anni, con in più alcune magagne tecniche che gridano vendetta. Un buon gioco insomma, sicuramente di nicchia, un tributo alla serie (come recita il nome della versione giapponese del gioco) ma che ha un disperato bisogno di rinnovamento.

PRO

  • Il concept è sempre vincente
  • Facile,immediato e divertente
  • Sfide 1 vs 1

CONTRO

  • Graficamente vecchio
  • Nessun multiplayer online
  • Gestione spesso problematica della telecamera