6

Alla ricerca della sacra armatura

Facendo tesoro della propria esperienza nel campo dei dispositivi mobile, Gameloft realizza il primo picchiaduro 3D per iPhone. E fa subito centro.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   12/10/2009

Chi ha giocato con qualche picchiaduro su cellulare sa bene quanto sia difficile scendere a compromessi con un sistema di controllo che proprio non si presta a tale tipo di applicazioni. Sono stati realizzati titoli di grande qualità tecnica, che però puntualmente si perdevano quando si arrivava al sodo, ovvero al puro e semplice gameplay. L'uso del touch screen dell'iPhone e la realizzazione di d-pad e pulsanti virtuali finora non ha pienamente convinto, dunque pochi si aspettavano grandi cose dal nuovo picchiaduro targato Gameloft. Ebbene, ci troviamo di fronte alla

Alla ricerca della sacra armatura

proverbiale eccezione che conferma la regola: Blades of Fury non solo è bello da vedere ma è anche divertente da giocare, grazie a un sistema di controllo che funziona davvero bene e ci permette di fronteggiare i nostri avversari quasi come se tenessimo in mano un vero joypad. Sono due le scelte possibili per giocare: il controllo tramite icone e quello tramite gesti. Nel primo caso (probabilmente il migliore per immediatezza e precisione) possiamo effettuare i tre tipi di attacco (orizzontale, verticale e magico) e la parata premendo i relativi pulsanti sul touch screen; nel secondo caso, l'esecuzione di tali manovre avviene dopo aver "disegnato" delle linee oppure tenendo le dita ferme sullo schermo. Il movimento del personaggio è invece sempre deputato allo stick virtuale, che volendo è possibile cambiare in favore di un meno versatile d-pad. La cosa che stupisce del gioco è la sua completezza, intesa come numero di mosse che è possibile effettuare sia in ambito offensivo che difensivo: il nostro personaggio può prodursi in combo spettacolari, afferrare il nemico in una presa devastante, eseguire un attacco spirituale di diversa potenza, parare o schivare gli attacchi, gestire al meglio l'impatto al suolo e persino rotolare prima di rialzarsi.

L'armatura dell'anima

La storia alla base di Blades of Fury trae palese ispirazione da quella di Soul Calibur, solo che in questo caso i dieci guerrieri disponibili (alcuni sbloccabili completando il gioco, come da prassi) anziché sfidarsi per la conquista di una spada sono alla ricerca di un'armatura magica. Le motivazioni di ogni personaggio sono differenti e talvolta purtroppo scadono un po' nel ridicolo, ma bisogna apprezzare il fatto che ognuno di essi ha un perché, ovvero che non si cade troppo negli stereotipi legati ai picchiaduro e

Alla ricerca della sacra armatura

si punta invece sulle peculiarità fornite non solo dalle armi in dotazione ma anche dalle armature. Ogni personaggio è infatti dotato di uno strumento differente (spade, lance, pugnali, fruste, ecc.) che ne rende uniche le manovre d'attacco, e al tempo stesso può contare su di una protezione che però può essere infranta quando si subisce un certo numero di colpi, lasciandolo stordito per alcuni istanti. Alle normali combo si affianca un attacco magico la cui barra si carica subendo colpi e che può essere utilizzato a tre livelli di potenza: nella sua versione più efficace, riesce a essere davvero devastante e può fare la differenza. In questi frangenti l'IA degli avversari un po' delude, nel senso che spesso stanno lì ad aspettare che carichiamo l'attacco magico per poi subirlo senza neanche parare. Si tratta per fortuna di un caso isolato, nel senso che in tutte le altre situazioni il comportamento dei nemici appare plausibile e talvolta persino scaltro, con un chiaro miglioramento man mano che i combattimenti si susseguono. Per quanto riguarda le modalità disponibili, Blades of Fury ci permette di cimentarci con un interessante "story mode", con un "arcade mode" e con una classica modalità survival. Il multiplayer purtroppo è possibile solo in locale, via wi-fi o bluetooth. Peccato, perché una modalità di sfida online avrebbe davvero fatto il botto.

Realizzazione tecnica

Graficamente, il nuovo titolo Gameloft spinge l'iPhone quasi ai livelli di una PSP, il che è tutto dire. I modelli poligonali dei personaggi tradiscono la semplicità della propria struttura per via di alcuni spigoli di troppo, ma in generale è stato fatto un ottimo lavoro sia per quanto

Alla ricerca della sacra armatura

concerne la qualità che lo stile. Le animazioni sono valide e piuttosto fluide, inoltre bisogna considerare il ruolo "attivo" delle armature nell'economia del gioco, visto che la loro rottura è visibile. Gli scenari a disposizione sono numerosi e generalmente ben fatti, ricchi di dettagli e contraddistinti da dimensioni generose, anche se durante i combattimenti potremo muoverci solo entro i confini del "ring" (proprio come in Soul Calibur, finire fuori dal quadrato si traduce in una sconfitta). Il comparto sonoro accompagna l'azione nel migliore dei modi, grazie a buone musiche ed effetti. Peraltro è possibile giocare ascoltando la propria playlist.

La versione testata è la 1.0.6

Conclusioni

Multiplayer.it
8.5
Lettori (11)
7.5
Il tuo voto

Per l'abbordabile prezzo di 5,49 euro, Blades of Fury offre tanta azione e divertimento, racchiusi in una cornice tecnica straordinaria per quantità e qualità. Il sistema di controllo via touch screen funziona in modo strepitoso e non richiede neppure molta pratica: si riesce a combattere fin da subito ad alti livelli, godendosi tutto ciò che il gioco ha da offrire per quanto concerne modalità e personaggi. Questi ultimi risultano ben caratterizzati e si prestano a un uso differente a seconda dell'arma in dotazione, elemento tutt'altro che trascurabile in un picchiaduro. Le modalità a disposizione non presentano sorprese e purtroppo manca la possibilità di sfidare altre persone online, cosa che avrebbe certamente allungato l'aspettativa di vita di un prodotto comunque godibilissimo e ricco di spessore. Davvero consigliato.

PRO

  • Tecnicamente eccezionale
  • Sistema di controllo preciso e immediato
  • Un buon numero di personaggi, tutti differenti

CONTRO

  • Manca il multiplayer online
  • Longevità non altissima
  • Qualche incertezza nell'IA