È un peccato che le sale giochi siano pian piano sparite dalla circolazione. Non per il ciccione sudato e tamarro che faceva il prepotente nel tentativo di rubarci una moneta, né per quelli che fumavano davanti ai coin-op (dotati di apposito "reggisigaretta", che in genere veniva utilizzato per depositare i mucchi di duecento lire) rendendo arduo scorgere il nostro personaggio nella nebbia.
No, è un peccato perché si trattava del luogo dove si potevano osservare i progressi di un settore, quello dei videogame, ormai da anni sdoganato direttamente nelle nostre case. Si passava da Galaxian a Mario Bros., da Terminator (il cabinato enorme con il mitra!) e Street Fighter, e a ogni step ci si rendeva conto del divario che separava l'allora intrattenimento elettronico casalingo (costituito per lo più da home computer a 8 bit) dalle spietate ma bellissime macchine mangia-soldi. Erano anche i tempi dell'effetto "wow", quando si rimaneva a bocca aperta di fronte a qualcosa che stravolgeva le nostre convinzioni in materia di grafica e sonoro. Dragon's Lair, in tal senso, è probabilmente il gioco che ha fatto cascare a terra più mascelle in assoluto, perché era davvero inconcepibile per l'epoca (stiamo parlando dei primi anni '80) trovarsi a controllare il personaggio di un vero e proprio cartone animato.
Laserdisc portatile
Certo, lo stupore e la meraviglia lasciavano il posto a un pizzico (chiamiamolo così) di delusione quando ci si rendeva conto del fatto che la creazione di Don Bluth (ex animatore al servizio della Disney) non era altro che un "film interattivo" nel senso più negativo del termine. Il giocatore non controllava direttamente un personaggio sullo schermo, bensì interagiva con una serie di filmati determinandone le sequenze.
Il protagonista di Dragon's Lair, Dirk the Daring, aveva il compito di salvare la principessa Daphne dalle grinfie del potente Drago Singe, e per farlo doveva addentrarsi nel suo castello pieno di trappole e creature malvagie. Il gameplay consisteva dunque nella pressione di un determinato pulsante al momento giusto: se l'operazione riusciva, Dirk procedeva nella sua avventura verso la prova successiva, altrimenti era game over. Un esempio banale: la stanza in cui si trova il cavaliere è ghermita dalle fiamme, tranne la porta a destra. Premere il joystick in quella direzione significa salvarsi e continuare la partita. Un'esperienza visiva unica per l'epoca, in definitiva, ma molto distante dal comune concetto di "videogioco". Nonostante ciò, il coin-op riscosse un successo spaventoso e fioccarono conversioni per tutti i sistemi da gioco. Quella per iPhone e iPod Touch giunge solo adesso, per ovvi motivi, ma a quanto pare l'attesa per i nostalgici è stata ben ripagata: a livello tecnico, il prodotto realizzato da Digital Leisure è addirittura superiore all'originale...
Destra o sinistra?
Dragon's Lair offre due modalità di gioco che si distinguono semplicemente per il posizionamento delle sequenze: in quella originale la storia è fedele al gioco del 1983, in quella inedita ci si trova ad affrontare trabocchetti e insidie sempre nuove per via di un sistema che "mixa" le sequenze in ordine casuale.
La sostanza non cambia, in ogni caso, e il gameplay si basa sempre e comunque sulla memorizzazione dei comandi necessari per superare questa o quella zona. Di più, gli sviluppatori hanno inserito la possibilità (attivata di default) di visualizzare sullo schermo dei suggerimenti istantanei sui pulsanti da premere, e basta seguirli con un po' di riflessi per sopravvivere a qualsiasi prova il buon vecchio Dirk venga sottoposto. Chiaramente, i fan di vecchia data dovrebbero disattivare gli aiuti e cercare di gustarsi l'avventura come se fosse la prima volta. Grafica e sonoro sono stati "rimasterizzati" e appaiono in splendida forma, con colori vividi e tratti ben definiti che si alternano sullo schermo del nostro dispositivo Apple chiedendoci di attendere solo qualche decimo di secondo fra una scena e l'altra.
La versione testata è la 11.19.09
Link App Store
Conclusioni
Dragon's Lair è tornato ed è in splendida forma. Come pura e semplice "operazione nostalgia", il remake pubblicato dalla divisione olandese di Electronic Arts funziona alla grande e si pone come un acquisto obbligato per tutti i nostalgici dei meravigliosi anni '80. Passando a un discorso prettamente ludico, però, il ritrovato splendore delle sequenze disegnate da Don Bluth è accompagnato dal solito gameplay limitatissimo, un mix fra memoria e riflessi che ha ben poco a che spartire con lo spessore e il divertimento offerto da tantissimi videogame attuali. Chi acquista Dragon's Lair su App Store (per una cifra tutt'altro che insignificante, peraltro: 3,99 euro) deve farlo quindi con la consapevolezza che si tratta di un prodotto decisamente atipico, da guardare più che da giocare. Un'esperienza che, in conclusione, si ama o si odia.
PRO
- Grafica e sonoro rinnovati
- Due diverse modalità
- Imperdibile per i nostalgici
CONTRO
- Gameplay limitatissimo
- Prezzo tutt'altro che popolare