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Un trip a 8 bit

Bit.Trip.Void completa nel migliore dei modi l'interessante trilogia retrò di Aksys Games, scaricabile dal WiiWare.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   13/04/2010

Il gioco è disponibile per il download sul servizio WiiWare

Abbiamo già ribadito più volte come la sempre più diffusa scelta di utilizzare uno stile grafico che richiami le origini dei videogiochi come elemento caratterizzante di un nuovo titolo possa essere interpretato come una sorta di auto-affermazione del videogioco come prodotto dotato di una sua identità artistica. Chiaramente, una scelta del genere va a ricadere su giochi che sono, nella maggior parte dei casi, dedicati ad un pubblico ristretto come esperimenti indie o remake particolarmente hardcore.

Un trip a 8 bit

Bit.Trip Void ricade maggiormente nella prima delle due categorie, ma in virtù del suo gameplay praticamente universale si pone come gioco fruibile e gradevole per tutti. Non si tratta solamente di una rievocazione stilistica del periodo 8-bit, ma di una sorta di archetipo videoludico, dotato di una struttura che richiama i fondamentali del videogioco nella sua estrema semplicità e immediatezza, rimanendo comunque attuale. Si tratta di un ritorno alle definizioni iniziali del gioco interattivo, con un semplice oggetto da controllare su un campo neutro ed elementi da raccogliere misti ad altri da evitare, in buona sostanza lo scheletro stesso di gran parte delle moderne strutture videoludiche, ridotte ai minimi termini universali. In un certo senso, ricorda la meccanica di Ikaruga, con la differenza fondamentale di non avere la possibilità di cambiare il colore della "navicella". Con lo stick analogico del Nunchuck (o del Classic Controller) si controlla il "void", ovvero un punto nero che cresce raccogliendo i pixel neri (ovviamente squadrati e ben più grandi di un moderno pixel) chiamati "beat", stando al contempo attenti a non incappare nei pixel bianchi, che riducono le dimensioni del void e ne annullano i punti raccolti, fino all'incombente game over. Particolare, peraltro, la gestione di quest'ultimo: invece di sbattere il giocatore direttamente fuori dalla partita dopo un limitato numero di errori, il gioco consente di tornare "in vita" attraverso il Netherworld, una sorta di livello-limbo nel quale è possibile recuperare punti e tornare in corsa in extremis evitando il game over.

Bianco e nero

Le regole sono dunque semplici, si tratta di raccogliere i pixel neri ed evitare i bianchi. Il void aumenta di dimensioni all'aumentare dei beat raccolti, cosa che rende più facile a sua volta la raccolta dei beat ma che - occupando progressivamente una maggiore quantità di spazio sullo schermo - di converso complica le manovre atte ad evitare i pixel bianchi. Nella fase di crescita il void accumula i beat in maniera sequenziale, sfruttando anche dei moltiplicatori via via che si accresce il suo volume. Quando il giocatore lo ritiene opportuno, alla semplice pressione del tasto A è possibile tornare alle dimensioni originali investendo i beat raccolti in punti, e ripartendo da capo con la conquista dei beat e dei moltiplicatori; dunque si tratta di una scelta strategica quella di giocare sul sicuro ricorrendo spesso al ridimensionamento oppure rischiare mantenendo le dimensioni extra-large il più a lungo possibile e conseguentemente sfruttando per più tempo i moltiplicatori, con il costante pericolo però di incappare nelle particelle bianche.

Un trip a 8 bit

Questa è sostanzialmente la dinamica di gioco di Bit.Trip Void, una semplice eppure irresistibile corsa all'high score che richiede tempismo e colpo d'occhio per un controllo perfetto del void tra i punti bonus e i pericoli incombenti. Lo stile minimalista e chic di contorno contribuisce a rendere il tutto un'esperienza sensoriale estremamente piacevole, amplificata dalla musica elettronica pulsante alla quale contribuisce lo stesso giocatore raccogliendo i beat, determinando una sorta di colonna sonora interattiva che si sviluppa in maniera simile a quanto accade nel mitico Rez. La presenza di tre soli livelli progressivi rende l'esperienza di gioco un continuo perfezionamento delle proprie performance, tuttavia la corsa all'high score risulta pesantemente inficiata dall'assenza delle classifiche online, mentre la modalità multiplayer cooperativa di fatto non risulta un'introduzione sostanziale, non andando a modificare la struttura del level design.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori
ND
Il tuo voto

Con il suo stile minimal chic ispirato alla grafica dei primi videogiochi, Bit.Trip Void rappresenta un prodotto confezionato con grande eleganza, sia per quanto riguarda il comparto visivo che quello audio. La meccanica di gioco è semplice e coinvolgente, grazie alla presenza di pochi comandi e all'immediatezza che la caratterizza, spingendo il giocatore a lanciarsi nell'azione senza che questo se ne renda nemmeno conto. Tuttavia, la longevità non stellare può rendere monoto in fretta il gioco e la mancanza di un qualsiasi riferimento competitivo online fa mancare quel mordente necessario alla ripetizione e al perfezionamento costante delle proprie performance. In ogni caso, si tratta di un ottimo titolo per WiiWare.

PRO

  • Affascinante esperienza audio-visiva
  • Semplice e immediato
  • 600 Wii Points non sono moltissimi

CONTRO

  • Non molto lungo
  • Assenza di classifiche online
  • Multiplayer poco consistente