La storia di Age of Conan iniziò due anni fa, quando gli sviluppatori Funcom rilasciarono un ambizioso titolo che tentava di togliere il monopolio a World of Warcraft di Blizzard sfidandolo sul suo stesso terreno: un fantasy online persistente. In questi anni altri titoli dall'hype notevole hanno tentato lo stesso passo, su tutti Warhammer Online ed Aion, e tutti o quasi sono finiti rapidamente nel dimenticatoio o hanno comunque visto fallire le loro ambizioni.
Questo perché Age of Conan, pur non discostandosi del tutto dal concetto "sono un clone di World of Warcraft" tentava allo stesso tempo di differenziarsi dal suo concorrente tramite un'atmosfera più cupa, una caratterizzazione più violenta e un'ambientazione maggiormente matura, caratteristiche sulle quali svettava inoltre un ottimo sistema di combattimento a base di affondi, parate, tagli e combo, decisamente meno ripetitivo di quanto visto in altri titoli simili, oltre a un'inedita componente single-player a fungere da tutorial per preparare gli utenti al gioco vero e proprio. In ogni caso, anche Age of Conan ha negli ultimi tempi pagato lo scotto del continuo accrescimento del genere ed ha passato diversi momenti nei quali i server hanno visto un calo notevole dei partecipanti, grazie anche all'agguerrita concorrenza, riuscendo tuttavia a mantenere livelli di giocabilità più che sufficienti e venendo spesso ripreso da chi lo aveva abbandonato per provare questo o quell'altro titolo di nuova uscita.
Io sono squartatore, trucidatore, distruttore, sgozzatore.
Con l'espansione Rise of the Godslayer Funcom intende però non solo mantenere il suo nutrito gruppo di appassionati, ma anche attirare qualche nuovo giocatore, e la strategia scelta è meno immediata di quanto possa sembrare. L'espansione offre una nuova zona liberamente esplorabile ed affrontabile, il Khitan, ispirato fortemente al mondo orientale e diviso in diverse provincie (Chosain, Terra del Nord, Kara Korum, Paikang) con una trama interna tutta da scoprire, diverse fazioni (di cui parleremo dopo) e tutto il corollario di nuove mosse, combo e piccole o grandi aggiunte che ci si aspetta da un'espansione, ma, al contrario di altre, non presenta alcuna nuova razza giocabile (anche se è possibile creare un personaggio di "etnia" Khitan) né innalza i livello massimo raggiungibile.
Questa scelta, all'apparenza coraggiosa, non deve però essere giudicata troppo in fretta né tantomeno immediatamente crocifissa con le più aspre critiche perché, innanzitutto, non cade nella probabilità che il nuovo giocatore si senta automaticamente "spaesato" e indietro rispetto tutti coloro che sono già addentro al titolo ed in secondo luogo permette di affinare l'esperienza dei veterani senza che questi debbano per forza aspettare di raggiungere il nuovo livello massimo (o comunque avvicinarcisi) per godere appieno delle potenzialità dell'espansione. Resta naturalmente inteso che in Age of Conan: Rise of Godslayer delle novità nelle meccaniche di gioco vi siano, oltre alle immancabili migliorie in fatto di bilanciamento e comparto tecnico: la più importante è il sistema di avanzamento alterno (o AA System) che permette ai giocatori di imparare mosse e abilità di altre classi rispetto la loro, usando liberamente i punti guadagnati sia negli scontri con altri umani (PvP) che contro il mondo persistente del computer (PvE), e ad essa si aggiungono ovviamente diverse nuovi stili di combattimento (tra cui le arti marziali), nuovi dungeon e cavalcature - la tigre ed il lupo, che saranno accessibili dopo aver completato le relative quest.
La mia è forza, lussuria e potere
Soffermiamoci ora su un altro aspetto di Age of Conan che viene offerto a Khitai, le cui diverse terre sono scosse da terribili guerre per prendere il controllo dell'impero d'Oriente, e spetta ai singoli giocatori decidere quale causa sposare e di conseguenza affrontare nel suo nome gli avversari (umani o virtuali) del proprio signore. In Rise of the Godslayer, infatti, assume una funzione determinante la scelta che i giocatori fanno nell'affrontare le centinaia di nuove quest che sono loro proposte, poiché ognuna di queste va ad influenzare il rapporto tra l'eroe e le varie fazioni (12 in tutto), fino alla rottura completa con alcune di esse a favore di altre.
Sebbene non sia la prima volta che un MMORPG costringa l'eroe a determinate scelte (in World of Warcraft si doveva decidere chi appoggiare in una guerra tra centauri, ad esempio), in questo caso le scelte dei giocatori non hanno ripercussione solo sulla singola fazione, né tanto meno sulla singola provincia nella quale avverranno gli scontri, ma bensì sull'intera terra del Khitai, dando vita ad un'evoluzione della situazione "politica" che raramente si era vista in mmorpg, dove di solito si tende ad una totale omogeneità nella quale i giocatori ripetono continuamente le stesse missioni prima di passare alla zona successiva. Farsi prediligere da una fazione piuttosto che dall'altra porta a diverse ricompense speciali, che sono più preziose tanto è maggiore il grado di affinità con essa, con oggetti speciali e set completamente nuovi ottenibili soltanto facendosi apprezzare, cosa che, di conseguenza, obbliga i giocatori ad affrontare più volte e con diversi personaggi l'espansione, qualora si volessero provare tutti i possibili oggetti in essa inclusi.
Io sono le zanne delle tenebre, gli artigli nella notte
Graficamente parlando Age of Conan si è sempre difeso bene rispetto la concorrenza, complice anche il proporre un'atmosfera più cupa e raggiungendo livelli di violenza e maturità visti di rado in prodotti simili. Rise of the Godslayer migliora ulteriormente il già ottimo apparato tecnico del titolo funcom aggiungendo una serie di nuovi effetti e di nuovi dettagli, dando pieno supporto alle più recenti directX e schede grafiche, migliorando sensibilmente la qualità dei modelli tramite l'inserimento di maggiori particolari negli oggetti e nelle armature ed infine inserendo una lunga serie di nuove animazioni ed effetti collegati alle nuove combo ed abilità.
Per quanto riguarda l'esperienza del PvE, essa rimane minata dal principale difetto dei mondi persistenti, ovvero un'IA dei vari mob generalmente ridotta all'osso, che vede i nemici controllati dal computer ignorare la presenza dei giocatori a pochi metri da loro, non avere alcuna reazione alla vista dei proprio compagni massacrati a una manciata di metri di distanza e usare come unica strategia d'attacco una carica a testa bassa senza alcuna vera coordinazione tra i vari combattenti in caso vi sia una superiorità numerica. Pur restando fermamente convinti che l'anima di un titolo come Age of Conan (e non solo) sia lo scontro tra giocatori, e che l'importanza del comportamento dei mob sia quantomeno secondaria, si è ancora in attesa di un prodotto che presenti un numero di avversari magari minore, ma che diano meno l'impressione di essere poco più di cloni messi li per riempire lo spazio durante i viaggi tra una landa e l'altra.
Conclusioni
Si diceva in apertura che uno dei maggiori pregi di Age of Conan: Rise of the Godlsayer dovrebbe risiedere nel suo essere appetibile tanto ai veterani del titolo quanto a possibili nuove leve. I primi non avranno certamente alcuna difficoltà ad apprezzare ed amare le novità introdotte, a partire dai set fino al sistema di fazioni, il tutto calato in un'ambientazione che stilisticamente e graficamente si rivela più che solida, mentre i giocatori che per vari motivi possono averlo abbandonato, sebbene incoraggianti dalla sostanziale assenza di vere e proprie mancanze rispetto gli altri rimasti, potrebbero ancora non trovare ciò che li convinca a cambiare idea se vi è già stato da parte loro un netto rifiuto del titolo Funcom prima che questi venisse aggiornato dall'espansione. Chi invece non ha mai prima di ora provato a calarsi nel mondo di Conan può essere tranquillizzato dal fatto che esso mantiene tutti gli aspetti positivi con cui è nato, risolve diversi degli errori che lo avevano afflitto nel tempo e si presenta in gran spolvero per chiunque voglia entrare in esso per la prima volta, con tutta una serie di caratteristiche che prima non c'erano e un intero impero da esplorare e forgiare a proprio piacimento; avversari permettendo.
PRO
- Nuove quest, nuovi oggetti e nuove mount
- Interessante sistema diplomatico con le fazioni
- Miglioramenti grafici notevoli
CONTRO
- Manca ancora quel "plus" per attirare chi non aveva apprezzato la versione base
- Componente PvE nella media del genere
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
- RAM: 4 GB
- Scheda video: GeForce 8800 GTS
- Sistema operativo: Windows 7
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows 2000/XP (SP3)/Vista
- Processore: Pentium 4 a 3.0 GHz o AMD equivalente
- RAM: 1 GB
- Scheda video: dotata di 128 MB di memoria e che supporti lo Shader Model 2.0 (geForce 5900/Ati 9800 o superiori)
- DirectX: 9.0c
- Hard Disk: 36 gb (compreso Age of Conan base).