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Tremenda vendetta

Ispirandosi ai film di Tarantino, Klei Entertainment porta su XBLA e PSN un picchiaduro a scorrimento violento e spietato.

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   10/09/2010

Il Gioco è disponibile per il download sul servizio Xbox Live Arcade e PlayStation Network

Tremenda vendetta

C'è stato un periodo in cui i picchiaduro a scorrimento erano il genere più in voga, soprattutto nelle sale giochi dove a suon di monetine ci si poteva divertire a riempire di botte ogni sorta di delinquente; poi la moda è passata, e come per altri generi l'avvento del 3d ha dato il definitivo colpo di grazia ad un tipo di produzioni che non si sono mai riuscite a ritrovare nel mondo del poligono. Ma si sa, le mode sono sempre destinate a ritornare, e così se è ovvio che non rivivremo mai un "periodo dell'oro" come quello dei vari Final Fight e Streets of Rage, allo stesso modo è divertente notare come ogni tanto compaia anche ai giorni nostri qualche nuovo titolo che si rifà proprio a quei modelli. Stavolta è il turno di Shank.

Eravamo amici!

Shank è un gioco disponibile su Xbox Live Arcade e PlayStation Network al prezzo non certo popolarissimo di 1200 punti o 13 euro; realizzato dal team canadese Klei Entertainment e pubblicato da Electronic Arts, si tratta appunto di un picchiaduro a scorrimento vecchio stampo. L'obiettivo di fondo è semplicemente quello di attraversare i livelli eliminando chiunque si pari di fronte al protagonista a suon di coltellate, granate o armi di vario genere. Dove senza dubbio Shank trova un grande punto a favore è nella componente grafica, che poggia su uno stile fumettoso (sulla cifra dei cartoni animati americani "moderni") e di sicuro impatto: i personaggi sono ben caratterizzati, le ambientazioni anche, le animazioni appaiono molto gradevoli così come l'uso dei colori, ed infine le sequenze non giocabili risultano molto godibili. Come se non bastasse il gioco è anche molto, molto violento, con abbondantissime dosi di sangue destinate a spargersi sullo schermo in seguito alle molteplici cruenti uccisioni di cui si macchierà il protagonista. La trama, banale ma non noiosa visti i chiari riferimenti al cinema pulp tarantiniano, si risolve attorno alla volontà di Shank di vendicare l'uccisione della propria donna eliminando gli autori del delitto, suoi ex compagni di "avventure". Tematiche scontate quindi ma comunque non è certamente questo il problema, dal momento che per un prodotto del genere di certo non ci si attende un background da Oscar; piuttosto è importante la giocabilità, soprattutto nella capacità di sostenere quello che giocoforza è una meccanica ripetitiva a lungo andare. Purtroppo in questo aspetto Shank non riesce a dimostrarsi particolarmente brillante, offrendo un gameplay fondamentalmente privo di acuti e che esaurisce le sue qualità ben presto. Il sistema di controllo utilizza praticamente tutti i tasti del controller, per gestire gli attacchi con l'arma bianca, quelli con l'arma da fuoco, le granate, il salto e la parata; una varietà più che discreta, ma che non è stata sfruttata a dovere.

Tremenda vendetta

Anzitutto la dose di strategia richiesta è veramente minima: il caro e vecchio button mashing, ovvero la pressione ripetuta dei tasti di attacco a caso è spesso premiata rivelandosi più che sufficiente per riuscire ad eliminare quasi ogni avversario. Questo perchè i nemici non sono gestiti da particolari qualità intellettive, nè sono dotati di un sufficiente ventaglio di azioni, diventando quindi poco più che carne da macello. In secondo luogo, anche il numero di combo a disposizione di Shank è esiguo e limitato; non ci vorrà molto per accorgersi di stare ripetendo sempre le solite mosse, riducendo il fattore sorpresa a una manciata di minuti. Non viene in soccorso il level design, molto basilare e piatto; qualche parete da arrampicare o un paio di salti da fare non migliorano di una virgola quello che fondamentalmente è un continuo progresso lineare da sinistra verso destra. Gli unici momenti realmente positivi e gratificanti sono quindi gli scontri coi Boss, che richiedono un minimo di strategia e di impegno; le dimensioni di questi avversari poi, in molti casi di parecchio superiori a quelle dell'eroe, danno la giusta epicità a tali passaggi. Ma probabilmente ciò che affossa definitivamente Shank è il rapporto prezzo/durata, a fronte di una longevità davvero misera: 3 ore ed è tutto finito (3 e 24 per chi vi scrive), senza nemmeno particolari stimoli per ripetere l'avventura. A parziale consolazione va citato il multiplayer cooperativo, con una campagna separata e gameplay adattato, che però è solo in locale; in un'epoca in cui l'online è così sviluppato e integrato, una scelta tanto anacronistica fatica a trovare una giustificazione.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.7
Lettori (21)
7.9
Il tuo voto

Le prime manciate di minuti passati con Shank fanno pensare ad un gioco di grande qualità: straripante di personalità, con uno stile grafico molto intrigante e un gameplay immediato e divertente. Peccato che proprio quest'ultimo aspetto si riveli ben presto il meno sviluppato dai programmatori canadesi; troppo ripetitivo, addirittura noioso ed eccessivamente basato sul preistorico button mashing, mal supportato da un level design lineare se non soporifero. Un classico esempio di stile sopra la sostanza quindi, che fatica molto a giustificare l'elevato prezzo di vendita.

PRO

  • Stile grafico eccellente
  • Inizialmente molto divertente
  • Campagna in singolo e in cooperativa

CONTRO

  • Ripetitivo e banale
  • Niente cooperativa online
  • Rapporto prezzo durata pessimo