Il gioco è disponibile per il download tramite PlayStation Network e Xbox Live
Versione testata: PlayStation 3
Quanti di voi ricordano il mitico Strider, il videogioco prodotto da Capcom nel lontano 1989 per cabinato da bar e successivamente poi convertito in numerosi formati, comprese le piattaforme casalinghe di gioco? Per chi non lo conoscesse esso era un platform a scorrimento orizzontale con fasi di combattimento ambientato in un futuro dove l'80% delle creature viventi sulla Terra era stato eliminato. Strider era stato concepito da Kouichi Yotsui, la stessa mente dietro al titolo che ci accingiamo ad analizzare in questa recensione.
Moon Diver, infatti, esclusiva temporale per PlayStation Network, è stato etichettato in queste settimane come "Strider del 2011" non solo per qualche somiglianza stilistica o nel gameplay con quel prodotto, ma soprattutto per la presenza nel progetto del sopraccitato sviluppatore, che ha fatto scattare nella mente dei più tali assonanze. In realtà le meccaniche di questa produzione Square Enix appaiono molto vicine a quelle di almeno un'altra dozzina di giochi, da Assassin per Commodore Amiga del Team 17 ai vari hack'n'slash a scorrimento, fino a Castlevania per via di alcuni elementi GDR. Moon Diver presenta una sola modalità base, e cioè quella chiamata Storia.
Si, perché a dispetto della tipologia di gioco, c'è una trama. Abbozzata il minimo indispensabile, ma c'è. Ed ha a che fare con un certo Faust, un giovane che vuole annientare l'umanità e fare del mondo il suo personale parco dei divertimenti. A cercare di mettergli i bastoni fra le ruote sono rimasti solo quattro eroi, dei ninja futuristici.
Affetta, spara, esegui la combo
Per iniziare a giocare basta quindi selezionare il personaggio che si vuole interpretare fra i quattro disponibili: Seyfert, Hitori, Tolby e Ourion. Ognuno di loro è contraddistinto oltre che da colori diversi anche da abilità e parametri differenti. In termini di gameplay questo si traduce in level up, controlli e mosse speciali ben distinte fra di loro. Dopo di che si può iniziare ad affrontare il primo dei dodici livelli (e tre aree) in cui è suddivisa la modalità Storia.
Il titolo riprende ovviamente il tradizionale schema di gioco dei platform action anni 80 - 90 e cioè quello che prevede dei movimenti del personaggio in aree bidimensionali da sinistra a destra sullo schermo, affettando e colpendo ogni cosa che si para davanti. Tutto il gioco consiste proprio in questo: massacrare nemici in sequenza, raccogliere oggetti e punti fino al consueto boss di fine stage. In Moon Diver c'è di nuovo la telecamera che zooma di tanto in tanto sulla scena, ma nulla più rispetto ai vari, vecchi esponenti del genere. I comandi sono piuttosto intuitivi e semplici da padroneggiare. La levetta sinistra fa muovere il personaggio, il quadrato serve per l'attacco semplice e il tasto X per il salto. Ci sono poi vari tipi di mosse offensive legate ad alcuni fattori e status dell'eroe. In generale la differenza fra un attacco normale e uno di quelli chiamati Charge consiste nel fatto che il primo danneggia il nemico togliendogli un po' di energia, facendo guadagnare più punti esperienza, mentre il secondo è più potente e in grado di infliggere maggiori danni con un colpo solo. Al prezzo però di minori punti esperienza ottenuti dagli avversari uccisi. Il pulsante cerchio viene invece utilizzato per attacchi speciali chiamati MoonSault Combinations (MC). Questi possono essere equipaggiati in appositi slot, quattro, corrispondenti ognuno a una parte della croce direzionale del pad, tramite il quale infatti si richiamano in battaglia. E richiedono un certo quantitativo di MP per essere utilizzati. Per esempio il Thor's Arc (un colpo di fuoco) richiede la spesa di cinque MP per essere usato. Queste abilità possono essere utilizzate anche nella partite multi giocatori in una sorta di combo in serie. Si recuperano, fra gli altri, pure in battaglia, rompendo elementi dello scenario, etc.
Trofei PlayStation 3
Moon Diver premia i giocatori con dodici trofei. Questi ultimi sono così suddivisi: otto di bronzo, tre d'argento e uno d'oro. I premi si ottengono progredendo nel gioco sia in singolo che in multiplayer. Si va dalla richiesta di completare i primi quattro livelli di gioco o di eseguire una sequenza di uccisioni di 100 o più per le ricompense minori. Al collezionare cinquanta tecniche MC o a portare il livello medio dei personaggi a cinquanta per quelli più importanti.
Il multiplayer
Alla fine di ogni livello si ottengono poi dei punti da utilizzare per potenziare il personaggio (HP, MP e Power) e si può equipaggiare quanto raccolto durante il combattimento nello scenario appena completato. Come molti dei vecchi titoli del genere, e per i motivi sopra descritti, anche questo Moon Diver diventa col passare del tempo ripetitivo e, in certi momenti, anche abbastanza frustrante, considerando il fatto che ogni volta che si muore si deve ricominciare l'intera sessione dall'inizio. Elementi questi che paradossalmente crediamo non dispiaceranno tutto sommato ai più "anziani" videogiocatori, abituati in passato a sfide come quelle proposte in questo prodotto (chi scrive questa recensione ha ancora chiari in mente i ricordi degli snervanti livelli di Alex Kidd in Miracle World per SEGA Master System o quelli di Yoshi's Island su Super Nintendo), ma che potrebbero letteralmente far imbestialire i più giovani ed eventualmente meno pazienti utenti. Le cose cambiano decisamente giocando in multiplayer. Il titolo prevede infatti questa opzione per quattro giocatori in contemporanea sia offline che online.
Giocare con gli amici non è solo divertente, ma diviene quasi una necessità considerando proprio l'elevato livello di difficoltà di cui parlavamo poc'anzi, che il gioco raggiunge specie verso la fine. Inoltre solo così, combinando cioè i diversi stili dei combattenti, le loro abilità univoche e la logica degli utenti che li controllano si può godere appieno di una discreta dose di strategia che il prodotto è in grado di offrire al di là del mero button mashing. Specie coi boss. Senza contare che gli alleati possono rianimare il compagno abbattuto, cosa alquanto comoda. Concludiamo parlando di grafica e audio. Il comparto visivo del gioco è ottimo e presenta una grafica 2D decisamente molto bella e pulita. I personaggi sembrano ricavati da un anime, e pur se non molto grandi come dimensioni, sono ben definiti. Idem gli scenari e gli effetti, sempre tenendo bene a mente la tipologia di prodotto. Il sonoro presenta a sua volta buoni campionamenti e una colonna sonora molto anni 90, quasi a voler sottolineare un senso di appartenenza a un genere, come ripetuto più volte nel corso di questo articolo, molto in voga in quel periodo.
Conclusioni
Moon Diver è uno di quei giochi che a nostro parere o si ama o si odia. A prescindere dal prezzo forse eccessivo (12.99 euro), il titolo di Feel Plus prodotto da Square Enix è certamente di ottima fattura, un gioco tutto azione con una spruzzata di elementi GDR impreziosito ulteriormente da un'ottima modalità multiplayer a quattro giocatori, che può interessare ed essere apprezzato fino in fondo da coloro che da sempre vivono di pane e platform (old style). Viceversa questo prodotto indiscutibilmente appartenente per concept alla vecchia scuola del genere citato, potrebbe indispettire coloro che avranno con esso un approccio poco convinto o soft.
PRO
- Buona varietà di situazioni
- Bello da vedere e giocare
- Modalità a quattro giocatori
CONTRO
- Parecchio difficile nelle fasi finali
- In modalità singolo un po' ripetitivo
- Il prezzo forse è eccessivo