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Divinità nordiche

Dall'omonimo film il videogioco di Thor

RECENSIONE di Massimo Reina   —   27/05/2011

Versione testata: PlayStation 3

Da quando esistono i videogiochi, di tie-in, titoli cioè tratti da opere di natura diversa rispetto ai giochi elettronici, ma con ambientazione, personaggi e trama analoghi, se ne sono visti a centinaia nel corso degli anni. Purtroppo, a parte qualche eccezione come Batman Returns per Super Nintendo, il più recente Batman: Arkham Asylum e pochi altri, nella maggior parte dei casi ci si è sempre ritrovati di fronte a prodotti di scarsa qualità che nulla avevano a che fare con il relativo capolavoro cinematografico, a cui non rendevano minimamente giustizia. Da qui, col tempo, è nata quasi una assonanza nella mente dei videogiocatori fra "tie-in" e "flop". Non c'è da meravigliarsi quindi che di fronte all'annuncio di un qualsiasi prodotto ispirato o basato su un film, gli utenti di qualsiasi piattaforma videoludica abbiano con esso già da subito un approccio titubante e un tantino sospettoso, come nel caso di THOR: Il Dio del Tuono, gioco sviluppato da Liquid Games, gli stessi di Rise of the Argonauts, e pubblicato da SEGA, basato sull'omonima pellicola diretta da Kenneth Branagh con Chris Hemsworth e Natalie Portman.

Divinità nordiche

Divisi fra la speranza di avere presto tra le mani un buon videogame e il timore di ritrovarsi poi in realtà con una mezza o totale ciofeca. Ma facciamo un breve escursus storico sul protagonista del videogioco in questione, prima di addentrarci nell'analisi del prodotto. Thor è un personaggio dei fumetti Marvel creato da Stan Lee ai testi e da Jack Kirby ai disegni, basato sulla figura del dio del lampo e del tuono della mitologia norrena. Vive ad Asgard, la città dell'Arcobaleno, assieme al padre, il dio Odino, e ad altri dei. E' apparso per la prima volta nel 1962 sulla rivista Journey into Mystery e da allora, fra alti e bassi e qualche sospensione, è stato in edicola, specie negli Stati Uniti quasi ininterrottamente fino a oggi. Ma veniamo al videogioco.

Azione... confusa

Il gioco riprende stile e dinamiche di vari altri prodotti del genere azione che poi rimescola fra di loro cercando di offrire all'utente, almeno nelle intenzioni, una giocabilità varia e quindi diversificata, ma come vedremo più avanti, lo fa in maniera non certo efficace. THOR: Il Dio del Tuono è quindi di base un button mashing vecchia maniera con qualche elemento platform, dove orde di nemici vanno affrontati e abbattuti in serie a colpi di calci, pugni, martellate, combo e abilità speciali, fino al boss di fine area. Thor, che si controlla con la levetta analogica sinistra, può quindi utilizzare diverse mosse sia offensive che difensive per farsi largo fra i vari livelli.

Divinità nordiche

In particolare, nel primo caso, il figlio di Odino e Gea può compiere scivolate anche a mezz'aria, lanciare il suo fedele martello fatato chiamato Mjolnir, dotato di mira automatica, contro i mostri, ed eseguire delle devastanti combo concatenando tra loro i vari attacchi tipici del genere con la semplice pressione dei due tasti adibiti allo scopo. Queste ultime terminano spesso con delle divertenti mosse conclusive che danno il colpo di grazia all'avversario. A cercare di dare più profondità per certi versi agli scontri ci sono poi le prese eseguibili da Thor, e i suoi tre poteri legati al Tuono, al Fulmine e al Vento. Questi ultimi sono attivabili ed eseguibili sia in una loro forma breve che potenziata, semplicemente a seconda di come e quanto si tiene premuto il tasto a cui l'elementale di riferimento è associato. I poteri sono inoltre potenziabili attraverso un discreto sistema di upgrade. Detta così, insomma, sembrerebbe tutto rose e fiori e THOR: Il Dio del Tuono potrebbe apparire come un buon gioco d'azione. In realtà dietro a quanto fino a ora descritto e analizzato ci sono purtroppo una serie di magagne, definiamole così, che pregiudicano gli elementi positivi del gioco appena descritti.

Trofei PlayStation 3

THOR: Il Dio del Tuono offre trentasei Trofei da sbloccare suddivisi rispettivamente in 1 di Platino, 4 d'Oro, 11 d'Argento, 20 di Bronzo. I premi sono distribuiti nella modalità single player e si ottengono semplicemente con la progressione nell'avventura, soddisfacendo le richieste specifiche del gioco. Quindi, a seconda della loro importanza, si racimoleranno per esempio potenziando Thor, battendo un particolare boss o nemico, completando tutte le missioni o sbloccando ogni vestito.

Il solito tie-in

Da questo momento in poi, infatti, vengono fuori tutti quei difetti che purtroppo minano e rovinano tutto il resto. Innanzitutto la quasi totale assenza di interazione con l'ambiente al di fuori dei dialoghi, che rappresentano alla fine il fulcro di tali fasi. Poi una certa ripetitività sia nei contenuti che nelle aree e nei nemici. Questi ultimi poi non sembrano avere particolari diversificazioni nemmeno per quanto riguarda i parametri che dovrebbero invece contraddistinguerli, per cui reagiscono in maniera simile a ogni tipo di attacco elementale o fisico. Sarebbe bastato rendere più deboli o resistenti alcuni di loro al fuoco piuttosto che al tuono, giusto per fare un esempio, per renderli più vari e conseguentemente migliorare la resa degli scontri con loro. Poi nella struttura stessa del gioco, che prevede necessariamente l'eliminazione sistematica di tutti i nemici in una determinata locazione per progredire in quella successiva. Considerando che le arene sono generalmente poco vaste e senza "sfoghi" verso l'alto bisogna spesso soffermarsi a lungo, muovendosi qua e là sullo schermo, in determinati punti per abbattere gli avversari. Per cui si avanza talvolta troppo lentamente e per inerzia. E la musica non cambia nemmeno davanti ai boss, pure a quelli più imponenti. Gli scontri con loro sono caratterizzati da un misto fra azione nuda e cruda e gli immancabili Quick Time Event: se da un lato il tutto viene tradotto in momenti a tratti spettacolari a vedersi, dall'altra risultano alla lunga poco piacevoli da giocare a causa della già citata ripetitività che viene fuori anche in queste battaglie, e alla semplicità di esecuzione dei tasti che porta all'eliminazione del mostrone di turno.

Divinità nordiche

Aggiungeteci un sistema di gestione delle collisioni che troppo spesso fa acqua da tutte le parti a complicare le cose, più una certa linearità di insieme, e avrete un quadro completo della situazione.
Anche la grafica di THOR: Il Dio del Tuono non si discosta più di tanto dalla qualità generale del resto del prodotto. Da un lato abbiamo una discreta serie di modelli poligonali, volti a parte, soprattutto per quanto concerne i personaggi principali, siano essi buoni che cattivi, a parte i volti, realizzati in modo approssimativo specie per il labiale e per le animazioni legate ai volti. Dall'altro assistiamo a una vera e propria compilation di obbrobri: compenetrazione di poligoni, texture di bassa lega, animazioni legnose e macchinose in gran parte. E giusto per non farsi mancare nulla pure qualche clipping qua è là. Si salva un po' l'audio, con un buon doppiaggio in italiano e delle musiche piuttosto azzeccate in certi frangenti, anche se un mal calibrato volume nel mixaggio fa sì che spesso la traccia sonora e quella parlata si sovrappongono al punto da non far capire nulla e risultare fastidiosi.

Conclusioni

Multiplayer.it
5.0
Lettori (21)
6.7
Il tuo voto

THOR: Il Dio del Tuono è il classico tie-in mal progettato e mal realizzato, che riprende, malamente, le meccaniche di gioco di prodotti più famosi del genere, mischiandoli tra loro in maniera approssimativa e confusa. Come uno scolaro poco dotato non riesce, di fatto, neppure a scopiazzare bene qua e là, al punto che il titolo di SEGA non riesce a ottenere, nemmeno a stento, una proverbiale, striminzita sufficienza di stima. A meno di non essere fan sfegatati di ogni prodotto che porta il marchio Thor, è un titolo da evitare.

PRO

  • Nonostante gli anni, Thor ha sempre il suo fascino
  • Alcuni boss ben disegnati
  • Buone le mosse finali

CONTRO

  • Giocabilità mediocre e mal rifinita
  • Sistema delle collisioni approssimativo
  • Grafica altalenante
  • Lineare dall'inizio alla fine