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Ombre sulla città degli angeli

L'action adventure di Team Bondi arriva finalmente su PC, grazie al lavoro di conversione effettuato da Rockstar Leeds, con un'Edizione Completa che include tutti i DLC rilasciati finora

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   11/11/2011

Versione testata: PC

Sette anni di sviluppo per un'opera unica nel suo genere, che arriva su PC praticamente postuma visto che gli uffici di Team Bondi hanno chiuso i battenti il mese scorso. È questo, e molto altro ancora, L.A. Noire: Edizione Completa, la versione definitiva di un gioco uscito su console a maggio, capace di vendere quasi quattro milioni di copie tra Xbox 360 e PlayStation 3, ma forse meritevole di un riscontro ancora maggiore vista la cura con cui è stato realizzato; cura che traspira da ogni sequenza, diretta proprio come se si trattasse di un film noir degli anni '40. Ed è proprio la Los Angeles di quel periodo a fare da sfondo alla vicenda di Cole Phelps, un ex marine in forza all'LAPD in qualità di detective, che insieme al compagno di turno si trova ad affrontare il lato più oscuro della città tra faccende di droga, rapine a mano armata, furti e crimini di ogni genere.

Ombre sulla città degli angeli

Phelps ha fatto degli errori nella sua "vita precedente", errori che ci vengono mostrati sotto forma di flashback fra un caso e l'altro, per sfociare poi nuovamente nella trama principale e condurci a una fase finale della storia davvero avvincente, che ci ripaga della pazienza avuta durante una parte centrale che tende un po' a ripetersi, ad addormentarsi. Phelps ha fatto degli errori, dicevamo, ma non vuole più farne: il suo senso della giustizia è autentico, così come la sua voglia di cambiare un mondo che non gli piace e che ogni giorno gli si para davanti nelle sue più orribili sfaccettature. Quale sarà il contributo del protagonista di L.A. Noire alla causa lo scopriremo nel corso delle quasi trenta ore necessarie per completare l'avventura, circa dieci in più rispetto all'edizione standard grazie all'integrazione di tutti i DLC già disponibili su console: "Un mare d'erba", "Nicholson Electroplating", "Un piccolo lapsus", "La città nuda" e "La macchina del console", insieme ai vestiti e alle sfide extra. La versione PC del gioco include inoltre il Rockstar Social Club, una piattaforma "social", appunto, a cui dobbiamo registrarci per poter confrontare i nostri risultati con quelli degli amici, e che fortunatamente non risulta invasiva se non al primo avvio.

Il mestiere di vivere

Benché a una prima occhiata sembrino palesi le similitudini fra il titolo di Team Bondi e l'ultimo episodio della serie Grand Theft Auto, in realtà i due prodotti differiscono profondamente in termini di struttura. Quello proposto da L.A. Noire non è infatti un vero e proprio free roaming, né ci viene data la possibilità di gestire la vita dell'agente Phelps tra case, automobili e denaro, magari intascato sottobanco. Il gioco si svolge seguendo una strada precisa, da cui non si può in alcun modo prescindere, che caso dopo caso propone elementi di progressione e variazioni sul tema in stile action; e che in determinati momenti può anche venire a noia, ammettiamolo: per fortuna la direzione salva capra e cavoli, tenendo sempre alto lo standard qualitativo dell'esperienza e conducendoci per mano, come già accennato, verso un epilogo che non mancherà di coinvolgerci.

Ombre sulla città degli angeli

Ma vediamo appunto la struttura delle missioni, croce e delizia del gioco. Un caso standard per il detective Cole Phelps inizia nella sede del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, dove l'agente riceve una serie di indicazioni dal suo capitano: hanno trovato un'auto abbandonata con tanto sangue dentro, oppure è stato ammazzato un uomo, o ancora ci sono degli affari illeciti da smascherare. Il luogo del delitto viene segnato sulla mappa e il personaggio, assieme al suo compagno, può recarvisi a bordo dell'auto d'ordinanza. Lungo il tragitto, in puro stile Rockstar, non mancano i dialoghi, che contribuiscono a fornire ulteriore spessore e credibilità alla storia e all'ambientazione. Visto che la localizzazione in italiano si limita, come da tradizione, ai sottotitoli (ma, onestamente, non si poteva fare altrimenti, come vedremo fra poco), diventa un bel po' difficile guidare e leggere contemporaneamente: non c'è il traffico di Liberty City né così tanti pedoni da investire, ma il rischio di incorrere in qualche incidente resta alto, e potrebbe influenzare negativamente la valutazione finale a caso chiuso. Possiamo dunque tagliare la testa al toro chiedendo al nostro partner di guidare al posto nostro: ci porterà a destinazione mentre ci godiamo il panorama e/o i suoi racconti, senza perderci nulla. Difficile, però, rinunciare al piacere della guida: rispetto a GTA IV, dove bisognava sterzare con entrambi gli stick analogici perché la visuale seguisse la vettura, le cose sono molto migliorate e l'esperienza di sfrecciare con l'auto per le strade della Los Angeles degli anni '40, fedelmente riprodotte, si rivela fin da subito molto piacevole. Persino durante gli inseguimenti!

L'arte dell'investigazione

Una volta giunti sulla scena del crimine, troveremo gli agenti che hanno già delimitato l'area e fermato potenziali testimoni o sospettati. Possiamo interagire subito con questi personaggi, ma la cosa migliore è dare prima un'occhiata in giro, esaminando qualsiasi oggetto riteniamo attinente all'indagine. Il gioco attiva di default degli aiuti che ci rendono la vita più facile in tale frangente: quando Phelps passa vicino a una possibile prova, il controller vibra per segnalarne la presenza. Allo stesso modo, finché ci sono prove da esaminare, verrà riprodotta una particolare musica.

Ombre sulla città degli angeli

Quando il nostro detective interagisce con un oggetto, la visuale si fa ravvicinata e possiamo controllare direttamente le sue mani, così da scoprire eventuali indizi nascosti a una prima occhiata, il tutto in modo molto semplice e intuitivo. Se le prove rivelano nuove informazioni, queste verranno automaticamente riportate su di un taccuino e ci sarà data l'occasione di consultarle successivamente. Apriamo però una parentesi circa i controlli, mettendo subito le mani avanti: giocare con L.A. Noire: Edizione Completa usando mouse e tastiera non rende. Al di là della gestione dell'auto, che va guidata con i classici tasti WASD e dunque risulta priva del feedback fornito dai trigger analogici in termini di accelerazione, frenata e sterzo, questo tipo di configurazione ci impedisce di usufruire degli aiuti sulla scena del crimine (manca la vibrazione), rende più macchinosa l'interazione con gli oggetti e non produce, durante le fasi action, vantaggi tali da raccomandarne l'uso nonostante tutto. Insomma, consigliamo caldamente di procurarvi un controller per Xbox 360, che presenterà il medesimo layout della versione console e potrà eventualmente essere collegato o scollegato anche "al volo", senza problemi di riconoscimento. Un'altra piccola parentesi: in GTA IV si chiedeva a gran voce un po' di "coerenza" per quanto concerne i controlli, visto che in pratica cambiavano a seconda della situazione. Ebbene, in L.A. Noire gli sviluppatori hanno invece trovato soluzioni condivisibili nella maggior parte dei casi. Correre e sparare contemporaneamente rimane difficile, ok, ma non lo sarebbe anche nella realtà?

Obiezione!

Veniamo quindi a quella che è la feature più pubblicizzata di questa produzione Rockstar, ovvero gli interrogatori. Saprete già tutto della tecnologia dietro le straordinarie animazioni facciali, dei numerosi attori che sono stati ingaggiati perché ne venisse catturata la mimica e di come il nostro personaggio può condurre questa particolare fase di gioco. Partendo dal taccuino, possiamo porre delle domande al testimone o al sospettato di turno, ascoltare la risposta e quindi decidere, giudicando proprio sulla base dell'espressione del volto, cogliendo rapidi movimenti degli occhi o smorfie che tradiscono nervosismo, se assecondare tale versione, "forzare" il nostro interlocutore a dirci di più oppure accusarlo di mentire.

Ombre sulla città degli angeli

In quest'ultimo caso l'accusa verrà sempre contestata, e dovremo quindi dimostrarne la fondatezza selezionando una delle note sul taccuino. Queste situazioni non cambiano dinamicamente, vanno in una determinata maniera e basta, ovvero ci sono domande giuste e domande sbagliate, e sapremo com'è andata al termine della sequenza. Anche un risultato pessimo non influirà sulla conclusione delle indagini, né la storia prenderà pieghe alternative, ma una buona conduzione ci consentirà di guadagnare un maggior numero di punti esperienza, salire di livello e conquistare "punti intuito", dei bonus che una volta spesi ci permettono di individuare le prove con maggiore facilità oppure di escludere le "frasi sbagliate" da un dialogo. La natura di L.A Noire è dunque lenta e riflessiva, ma non mancano i risvolti action, che anzi in più di un'occasione prendono il sopravvento rispetto alla conclusione di un caso. L'agente Phelps è dotato di una pistola d'ordinanza ma può accedere anche ad armi differenti, e il sistema di combattimento è quello classico dei titoli Rockstar, con tanto di appostamento e con il reticolo di mira che può essere visualizzato alla sinistra o alla destra del personaggio a seconda delle necessità. Durante gli spostamenti in auto da una zona all'altra della città, capiterà inoltre di incappare in chiamate radio e si potrà decidere se accettarle o meno, recandosi dunque nel punto segnalato. Lì troveremo rapine in corso, criminali in fuga (a piedi o in auto), situazioni dunque che spezzano la monotonia della fase investigativa propriamente detta e ci permettono di scaricare un po' i nervi.

Il frutto di sei mesi di lavoro

Non sappiamo se, all'uscita di L.A. Noire su console, fosse già stata stabilita la riproposizione del gioco dopo sei mesi in un'edizione deluxe, dedicata anche e soprattutto agli utenti PC, che erano stati inizialmente privati di un titolo così particolare e interessante. Fatto sta che è passato un po' di tempo, e che le aspettative per questa Edizione Completa erano ragionevolmente alte, visti i pessimi risultati ottenuti con la conversione di Grand Theft Auto IV per la piattaforma Windows. Si chiedeva dunque a Rockstar non solo di pubblicare un prodotto privo di problemi e glitch vari, ma anche di giustificare l'attesa con un comparto tecnico all'altezza della situazione, in grado cioè di beneficiare dell'indubbia superiorità di un PC di fascia medio/alta rispetto a PlayStation 3 e Xbox 360.

Ombre sulla città degli angeli

Obiettivo raggiunto? Più no che sì, in verità. Innanzitutto il gioco ci ha dato un bel po' di grane prima che riuscissimo ad avviarlo, abbiamo passato letteralmente ore per cercare di capire come mai la schermata di partenza non venisse visualizzata, scoprendo che, a quanto pare, la stessa problematica si è presentata anche ad altre persone. Quando siamo finalmente riusciti a farlo partire, abbiamo verificato che la differenza in termini qualitativi fra le impostazioni grafiche "alte" e quelle "basse" era ben poco percepibile, e che la qualità delle superfici appariva migliore rispetto alle versioni console, ma non quanto sarebbe stato lecito attendersi. Dobbiamo ammettere che, dopo aver letto la lista dei requisiti hardware consigliati, abbiamo pensato che l'engine si sarebbe rivelato un bel po' pesante e che avremmo dovuto rinunciare a qualcosa per ottenere un frame rate stabile. E invece no, sulla configurazione di prova (non proprio un PC ninja) abbiamo giocato tranquillamente alla risoluzione di 1680 x 1050 pixel, con tutti gli effetti al massimo, ottenendo 25-30 frame al secondo. Non più di tanto, anche perché (lo abbiamo scoperto subito dopo) la versione PC di L.A. Noire è "frame rate locked", ovvero non può girare a più di trenta fotogrammi al secondo perché il motion capture è stato realizzato appunto tenendo tale valore come riferimento. Rispetto a PS3 e Xbox 360 la fluidità appare comunque migliorata, non ci sono sequenze in cui si verificano cali evidenti, il dettaglio visivo risulta naturalmente più elevato e anche la drawing distance appare parecchio migliorata, consentendoci di scorgere case e quartieri da molto lontano, con solo un minimo di pop-up limitato ad alcuni elementi dello scenario. Del comparto sonoro è quasi superfluo parlare: la qualità dei dialoghi e delle musiche è eccellente.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.0
Lettori (202)
8.6
Il tuo voto

L.A. Noire: Edizione Completa si conferma una produzione di grande qualità, estremamente curata in termini di direzione, che trasuda atmosfera da ogni poro e ci mette di fronte a situazioni relativamente originali e interessanti. Il fulcro del gioco, rappresentato dalla fase investigativa (interrogatori inclusi), acquista man mano spessore e, pur soffrendo a un certo punto di una forte ripetitività, nelle fasi finali ha la forza di riprendersi e di condurre la storia verso un epilogo di grande impatto. Questa Edizione Completa rappresenta contenutisticamente la più ricca versione possibile del gioco, considerando che include nativamente tutti i DLC, ma il lavoro di conversione per PC si rivela ancora una volta al di sotto delle aspettative, per via di fastidiosi problemi di avvio su alcune configurazioni e di miglioramenti non eclatanti rispetto a PS3 e Xbox 360 per quanto concerne la grafica.

PRO

  • Senza dubbio un'esperienza da provare
  • Direzione impeccabile, piena di stile e personalità
  • Realizzazione tecnica originale di gran pregio...

CONTRO

  • ...ma ci aspettavamo di più dalla versione PC
  • Fase centrale piuttosto monotona
  • Poco adatto ai patiti dell'azione pura

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore AMD Phenom X4 9550
  • 4 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Processore Intel dual core da 2,2 GHz, AMD dual core da 2,4 GHz
  • 2 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce 8600 GT, ATI Radeon HD3000
  • 16 GB di spazio libero su hard disk
  • Sistema operativo Windows XP SP3, Windows Vista SP1, Windows 7

Requisiti consigliati

  • Processore Intel quad core da 3,2 GHz, AMD quad core da 3,2 GHz
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 580, ATI Radeon HD 6850
  • 16 GB di spazio libero su hard disk
  • Sistema operativo Windows XP SP3, Windows Vista SP1, Windows 7