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Sereni orizzonti

Dopo aver solcato i cieli di Xbox 360 e PlayStation 3, la serie di Ace Combat arriva con il suo ultimo capitolo anche sul portatile Nintendo: vediamo com'è il dogfight in tre dimensioni...

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   20/12/2011

Anche se non ha più l'appeal dei tempi d'oro dell'epoca PlayStation, il brand di Ace Combat ha sicuramente smosso le acque del panorama videoludico con il recente Assault Horizon, dando finalmente un piglio diverso ad un gameplay che da troppi anni si era immobilizzato su meccaniche che obiettivamente si erano fatte stantie. Proprio per sfruttare il traino del nome di questo ultimo episodio, il qui presente capitolo per 3DS ha abbandonato l'originale titolo di Ace Combat 3D per farsi conoscere come Ace Combat: Assault Horizon Legacy: andiamo a scoprire dunque se si è trattata di una semplice mossa commerciale o se anche questo capitolo offre qualche significativa variazione sul tema.

Pilota automatico

L'illusione che Ace Combat: Assault Horizon Legacy condivida con il suo fratello maggiore per console lo stesso gusto per la narrativa svanisce dopo appena pochi secondi dalla selezione della modalità Campagna dal menu principale: dire che la storia è abbozzata è un eufemismo quando non viene introdotta da alcuna sequenza e trova spazio solo nelle insipide caselle di testo che accompagnano il briefing della prima missione. Il giocatore veste i panni di un pilota dello squadrone Scarface, impegnato in guerra contro una fazione opposta, e questo è praticamente tutto ciò che viene dato a sapere nel corso delle 23 missioni che compongono l'avventura: in che cosa consista il conflitto, quali sono le parti in causa, il background dei personaggi e via discorrendo sono tutti "dettagli" che Ace Combat: Assault Horizon Legacy non si prende la briga di chiarire, rendendo il progresso nella Campagna una fredda successione di obiettivi che lascia davvero molto a desiderare.

Sereni orizzonti

Certamente l'impianto narrativo non è mai stato il punto di forza del brand Namco Bandai, ma quando una tale pochezza si accompagna ad una struttura e varietà delle missioni anch'essa decisamente migliorabile, si crea un mix piuttosto difficile da mandare giù anche per i fan più sfegatati del dogfight. Gli incarichi affidati all'utente si risolvono nella stragrande maggioranza dei casi con la mera distruzione di tutti gli obiettivi su schermo, con qualche impercettibile variazione sul tema: a gettare benzina sul fuoco ci pensa inoltre un tasso di sfida davvero indulgente, che permette di completare intere missioni in una manciata di minuti senza versare nemmeno una goccia di sudore. E' indicativo il fatto che, al termine della nostra sessione con la Campagna, il cronometro indicasse un tempo di gioco di appena due ore e mezza, peraltro trascorse senza aver mai fallito un obiettivo né essere stati abbattuti dagli avversari una sola volta. Le cose migliorano leggermente aumentando la difficoltà, ma la piattezza del gameplay rimane sempre quella, nonostante il prodotto sia tutto tranne che avaro di contenuti. Portando a termine gli incarichi si sbloccano degli scenari nell'apposita modalità Sfida, e si guadagnano crediti da spendere nell'hangar per acquistare nuovi aerei o potenziare quelli già in proprio possesso sotto il profilo dell'armamentario, della manovrabilità, della corazza e via discorrendo: c'è anche qualche licenza alla personalizzazione puramente estetica di livrea ed abitacolo, e paradossalmente si tratta dell'unico aspetto davvero distintivo, visto che l'upgrade delle statistiche del proprio caccia sembra non avere alcun effetto pratico sul suo comportamento in volo.

L'effetto 3D

Sicuramente i cieli limpidi che costituiscono il pane quotidiano del gioco non rappresentano la miglior vetrina per la componente tridimensionale del portatile Nintendo: gli elementi su schermo sono sempre piuttosto scarsi e perlopiù distanti, quindi non si riesce a percepire una grande sensazione di profondità, ed anzi con lo slider al suo massimo si finisce quasi per vedere doppio. Dimezzando l'effetto 3D ed utilizzando la telecamera interna le cose vanno meglio, ma alla lunga diventa preferibile giocare ad Ace Combat: Assault Horizon Legacy in maniera tradizionale.

Che cielo che c'è

Ace Combat: Assault Horizon Legacy è dunque per larga parte un episodio classico della serie, che paga un'evidente mancanza di personalità ed una generale faciloneria, alimentata peraltro dalle poche innovazioni portate al gameplay.

Sereni orizzonti

Direttamente dall'episodio per console arriva la possibilità di caricare un apposito indicatore stando alle costole di un avversario, ed eseguire di seguito un'acrobazia speciale per piazzarsi direttamente ad ore sei ed andare praticamente a colpo sicuro: un'elemento indubbiamente spettacolare, ma che si rivela anche un'arma troppo potente nelle mani di un giocatore già messo in condizioni di netta superiorità rispetto ai nemici. Ancora, quando si viene agganciati da un missile è sufficiente premere il tasto Y assieme alla direzione indicata su schermo per compiere una manovra evasiva e scongiurare facilmente ogni attacco. Tutto troppo comodo per un titolo che si lascia indubbiamente giocare, ma senza trasmettere praticamente alcuna emozione. Sarebbe stato bello poter mettere alla prova simili meccaniche in un'apposita modalità multiplayer, ma la decisione di Namco Bandai di non inserirla all'interno del pacchetto ludico lascia parecchio amaro in bocca. Perlomeno sotto l'aspetto tecnico Ace Combat: Assault Horizon Legacy non delude le aspettative, offrendo una grafica che sfrutta bene le potenzialità dell'hardware Nintendo mettendo in bella mostra i capisaldi della serie: gli aerei sono quindi perfettamente realizzati e curati in tutti i dettagli, e sfrecciano all'interno di scenari non particolareggiati ma decisamente estesi ed inquadrati da un frame rate quasi sempre costante, che traballa solo in presenza di esplosioni ravvicinate. Peccato che i cockpit appaiano molto spogli e trascurati e che i menu di gioco ed il riquadro delle informazioni che occupa il touchscreen siano contraddistinti da un look datato ed anche piuttosto confusionario, ma in linea di massima ci si può ritenere soddisfatti del lavoro svolto da Namco Bandai. Il sonoro mette invece sul piatto effetti potenti e credibili, musiche anonime ma sufficientemente calzanti ed un doppiaggio in inglese da Top Gun di serie Z che non risulta comunque fastidioso ed anzi favorisce il feeling di coinvolgimento nell'azione. 

Conclusioni

Multiplayer.it
6.6
Lettori (12)
8.1
Il tuo voto

Ace Combat: Assault Horizon Legacy sarebbe potuto essere un fiore all'occhiello per 3DS e invece si accontenta di fare la parte del fratello minore senza grosse pretese, svolgendo il proprio compito senza infamia e senza lode. Se si escludono i buoni risultati sotto il profilo tecnico, il lavoro di Namco Bandai non può che apparire inferiore al proprio potenziale per ciò che concerne storyline, qualità delle missioni, livello di sfida e cura degli elementi di contorno. Si tratta comunque di un onesto episodio che potrebbe soddisfare i fan desiderosi di portarsi sempre con sé un bignamino di dogfight, ma la risicata Campagna e l'assenza del multiplayer lo rendono comunque un prodotto a breve scadenza.

PRO

  • Tecnicamente valido
  • Il classico gameplay della serie
  • Molti elementi da sbloccare

CONTRO

  • Storia inesistente
  • Troppo facile e un po' ripetitivo
  • Campagna breve e niente multiplayer