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Al gioco del trono o si vince o si muore

Paradox Interactive torna con tutto lo splendore del suo grand strategy con Crusader Kings II

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   21/02/2012

Esistono generi videoludici ritenuti di nicchia, i cui amanti sono costretti a convivere con la loro passione trasformata in una sorta di croce e delizia alla quale sono destinati rispetto ai fan di altre tipologie di videogioco più inflazionate. Col passare del tempo, i grandi nomi dell'industria hanno infatti preferito andare molte volte sul sicuro, percorrendo strade ben note. Per fortuna però, resiste ancora un manipolo di eroi che continua imperterrito ad accontentare chi non vuole sempre il solito shooter, costretto a barcamenarsi in qualche modo: c'è chi ci prova con le avventure grafiche (esempio eclatante il progetto

Al gioco del trono o si vince o si muore

Double Fine Adventure di Tim Schafer e Ron Gilbert, finanziato dal basso) e c'è chi invece come Paradox Interactive ha dovuto ingegnarsi come publisher di sé stessa, dopo aver maturato una notevole esperienza all'interno degli strategici. Un sotto-genere ben preciso nello specifico, che viene definito grand strategy, tipicamente legato a grandi scenari e a un'azione dilatata nel tempo. La società con base a Stoccolma è diventata meritatamente una figura di primissimo piano in quest'ambito: la sua esperienza, del resto, affonda le proprie radici in oltre un decennio di attività sul campo maturata da Europa Universalis in poi, come tra l'altro ricordavamo proprio in occasione del nostro hands on dedicato a Crusader Kings II, titolo su cui tiriamo oggi le somme. Dato che per il marchio appena citato sono passati ben otto anni dal suo primo arrivo sul mercato, è lecito aspettarsi una prova convincente di Paradox. Specialmente dopo il mezzo passo falso fatto (nelle vesti di produttore) con Sword of the Stars II. Le premesse del resto ci sono tutte.

Europa (poco) unita

L'anno è il 1066. L'Europa è ben lontana dal diventare quella che conosciamo oggi e il sistema feudale mette il potere nelle mani di personaggi di vario livello, che vanno dai grandi imperatori a chi nel suo piccolo deve fare i conti con una "semplice" provincia. Inutile a dirsi, Crusader Kings II pone il giocatore proprio nei panni di uno di questi personaggi, liberando subito qualsiasi tipo di scelta: non c'è nulla da sbloccare per essere Imperatore e, anche se potrebbe inizialmente sembrare, non è nemmeno questo l'obiettivo finale del gioco per chi sceglie d'impersonare uno dei pesci più piccoli. Detto in parole povere, lo scopo di chi inizia una partita è quello di portare avanti la propria dinastia all'interno del periodo storico che arriva fino al 1452. Unica condizione necessaria per proseguire nel gioco è che la propria linea di discendenti sopravviva, per cui la preoccupazione di fondo sarà sempre quella di avere un erede in salute. Almeno uno in realtà, perché in una Europa come quella del Medioevo occorre guardarsi le spalle da tutto e tutti, compresi i propri parenti, impegnandosi su più fronti per controllare economia, diplomazia e conflitti armati. La libertà offerta dallo strategico Paradox è enorme, e sta dunque al giocatore decidere come andare avanti, definendo in questo modo la personalità del proprio personaggio. Questa viene influenzata dalle decisioni che noi prendiamo, alterando i numerosi valori presenti nel gioco e dando in alcuni casi dei veri e propri tratti caratteriali, che poi vanno a comporre l'essenza dei rapporti interpersonali di Crusader Kings II. Un matrimonio potrà per esempio essere il modo migliore o peggiore per rimanere al proprio posto di comando, visto che non è escluso che una sposa particolarmente ambiziosa possa pensare di uccidere il proprio marito per prendere il comando. In questo quadro già complesso, da non dimenticare è la religione, in un continente diviso tra cattolici e ortodossi: si può scegliere di intrattenere buoni rapporti con la massima autorità del proprio credo, così da ottenere dei benefici, ma potendo in un secondo momento cambiare la propria confessione o addirittura compiere eresie, aderendo a misteriose forme di culto o investendo un anti-Papa in piena regola.

Controllo totale

L'utente si ritrova a dover tenere saldamente in mano tutti gli aspetti legati al proprio potere: contrariamente a quanto si possa pensare e come accennato a inizio articolo, non è vestendo i panni di un imperatore che Crusader Kings II mostra tutto il suo potenziale, costringendo anzi il giocatore ad adagiarsi sugli allori. La sfida più grande è legata ai piccoli centri, i cui signori sono nella perenne situazione di dover mantenere buoni rapporti con il vicinato e darsi da fare per andare avanti senza essere sopraffatti. Fortunatamente, oltre alla difficoltà generale del gioco, è possibile anche visualizzare quella relativa al percorso che si sta per intraprendere grazie alla schermata di selezione iniziale. Nello svolgere la vita di tutti i giorni,

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il giocatore non è solo, in quanto può fare affidamento su un concilio di corte, all'interno del quale compaiono importanti figure da assegnare a vari compiti. Anche per i suoi membri, tra l'altro, valgono tutte le regole citate in precedenza, per cui occorre fare attenzione a scegliere membri fedeli che non si rivoltino contro di noi. Il fattore umano la fa quindi da padrone, portando le meccaniche di gioco in una direzione di tipo ruolistico: grazie al lavoro svolto dagli sviluppatori sull'intelligenza artificiale, la sensazione di vivere in un mondo dotato di vita propria è reale, e permette di immergersi totalmente nell'esperienza di gioco senza deviazioni di alcun tipo, visto che anche i combattimenti non possono essere seguiti sul campo in stile Total War, lasciando il tutto ad alcuni calcoli simulativi. Chi conosce Paradox immaginerà che tra parametri e operazioni varie anche Crusader Kings II richiede un discreto livello di pazienza, partendo dal lungo tutorial (diviso in argomenti base e complessi) fino ad arrivare all'esperienza diretta: inutile quindi arrabbiarsi per i possibili fallimenti iniziali. Di fronte a tanta difficoltà, qualcuno troverà forse troppo ridotto il sistema di rewarding, limitato di fatto a un punteggio totale assegnato in base a vari parametri all'intera vita della nostra dinastia. Formalismi a parte, è la struttura di gioco stessa a dare al giocatore le ricompense che egli merita: basti pensare alla nascita di un erede insperato o magari alla faticosa conquista di un territorio.

Grafica e sonoro

Come da tradizione, per giochi come Crusader Kings II non c'è poi molto da dire sull'aspetto tecnico, dove poligoni e modelli 3D sono ben lungi dall'essere protagonisti.

Al gioco del trono o si vince o si muore

Quello che più importa in realtà è l'interfaccia, intuitiva e funzionale nonostante la mole di informazioni, pronta a dare al giocatore suggerimenti anche ripetuti, offrendogli la possibilità di disattivare il sistema di hint solo quando effettivamente padrone dei propri strumenti. Per quanto riguarda il resto, la mappa di gioco ci mostra in modo efficiente la composizione dei terreni dell'intera Europa anche grazie ad alcuni filtri visivi, mentre i pochi personaggi presenti su di essa non brillano particolarmente per definizione: come appena detto, poco importa. Ottima invece la colonna sonora, supporto onnipresente in grado di accompagnare perfettamente il giocatore attraverso la storia, aumentandone la facoltà di lasciarsi coinvolgere dal contesto.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.0
Lettori (84)
9.0
Il tuo voto

La versione definitiva di Crusader Kings II conferma tutto quanto di buono detto nel corso dei mesi passati, spazzando via i dubbi sulla qualità di un prodotto finale che è sicuramente in grado di soddisfare i fan del genere. Paradox ha saputo mettere in atto l'esperienza maturata nel corso degli anni, offrendo quello che è probabilmente il titolo più completo sotto ogni punto di vista, in grado di combinare un'ottima longevità a una componente multigiocatore che, pur non aggiungendo nulla in termini di meccaniche di gioco, garantisce ore aggiuntive di divertimento in compagnia. Gli elementi citati nella recensione del resto sono solo una parte delle possibilità aperte da Crusader Kings II, che riteniamo quindi un gioco da acquistare a occhi chiusi se già iniziati al genere. Quantomeno da provare, invece, nel caso in cui si sia spaventati da alcuni dei fattori che lo rendono di nicchia.

PRO

  • Ruolo e strategia fusi perfettamente
  • Tantissime possibilità poste al giocatore
  • Tecnicamente ineccepibile

CONTRO

  • Necessita periodo d'apprendimento
  • Non per tutti

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema Operativo: Windows 7 64 bit
  • RAM: 6 GB
  • CPU: Intel i7 920
  • Scheda video: GeForce GTX 470

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo: Windows XP/Vista/7
  • RAM: 2GB
  • CPU: Intel Pentium IV 2.4 GHz o AMD 3500+
  • Spazio su disco: 2GB
  • Scheda video: NVIDIA GeForce 8800 o ATI Radeon X1900
  • DirectX 9.0c
  • Internet per il multiplayer