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Ace Combat X

Namco continua a trasportare le proprie serie più famose su PSP; ora è il turno di Ace Combat, per la gioia di tutti gli aspiranti Top Gun

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   07/12/2006
Ace Combat X
Ace Combat X
Ace Combat X

Spettacolo nei cieli

Analizzando Ace Combat X è però giusto iniziare parlando della componente estetica, davvero notevole considerato che stiamo pur sempre parlando di un gioco per handheld. Con uno sforzo e una abilità senza dubbio notevole, i programmatori nipponici sono riusciti a trasportare gran parte del motore utilizzato negli ultimi capitoli per Ps2, accettando solo in alcuni casi di scendere a compromessi con un hardware senza dubbio inferiore. Pur considerando la bontà e le ridotte dimensioni dello schermo di PSP come fattore capace di nascondere alcuni dei difetti grafici, il colpo d’occhio con Ace Combat X rende il prodotto Namco uno dei migliori giochi per il portatile Sony sotto questo aspetto. La cura nella modellazione dei vari aerei è infatti estremamente elevata, e si esprime tramite un livello di dettaglio che permette di scorgere anche i più piccoli particolari delle livree degli uccelli d’acciaio protagonisti. Buona anche la qualità delle ambientazioni, anche se per forza di cose avvicinandosi al terreno ci si viene a trovare di fronte a texture di qualità piuttosto bassa. In generale però Ace Combat X è un titolo semplicemente bello da vedere, praticamente da ogni punto di vista. Il sonoro si mantiene anch’esso su buoni livelli, offrendo oltre a credibili effetti anche un accompagnamento musicale azzeccato e un doppiaggio di qualità dei propri compagni di volo, che non mancano di chiacchierare amabilmente durante le missioni. La trama è al contrario decisamente banale e povera, utilizzando il solito cliché della nazione dei buoni (Aurelia) invasa e sottomessa da quella dei cattivi (Leasath). Il protagonista, assieme ad un gruppo di piloti esperti, dovrà cercare di ribaltare le sorti del conflitto grazie ad eroiche missioni e eccitanti scorribande nei cieli. Tutto questo tramite la solita serie di missioni, con obiettivi aerei o terrestri, da abbattere a suon di missili, bombe o di mitraglietta con colpi infiniti. Il successo porta con sè non solo la gloria, ma anche nuovi aerei, pezzi ed armi da utilizzare per migliorare le proprie “prestazioni”; di nuovo, rispetto ai precedenti episodi, c’è la struttura a bivi, che perlomeno cerca di donare un minimo di freschezza e attrattiva ad una formula altrimenti trita e ritrita.

Ace Combat X
Ace Combat X
Ace Combat X

Ci rivediamo...

Nonostante questo timido tentativo innovativo, Ace Combat X resta però un capitolo estremamente classico della serie di Namco, mantenendo quindi totalmente il gameplay ormai retrò e non certo particolarmente intrigante per i giocatori con un po’ di esperienza sulle spalle. Malgrado infatti il titolo in questione rappresenti a conti fatti il primo episodio della serie per console portatile di qualità paragonabile a quelli su Ps2, e benchè tutto sommato offra un tipo di divertimento mordi e fuggi che può far passare qualche ora piacevole, è innegabile che il senso di deja-vù la faccia da padrona fin dal primo istante di gioco, portando con sè tutti i difetti storici come per esempio la quasi totale inutilità pratica dei compagni di squadrone. La mancanza del secondo stick analogico, autentico punto dolente del design hardware di PSP in chiave alla mole di conversioni o adattamenti da Ps2 che ha accolto, rende inoltre le manovre dell’aereo più difficili da eseguire. La modalità principale è inoltre piuttosto breve, richiedendo circa 6 ore per essere portata termine. La presenza di una modalità multiplayer fino a 4 giocatori in locale infine, oltre a non rappresentare una attrattiva particolarmente interessante, si deve scontrare come nella maggior parte dei casi con la necessità di avere a disposizione altri 3 amici con altrettante copie del gioco.

Ace Combat X
Ace Combat X
Ace Combat X

Commento

Namco continua nella sua opera di trasposizione, più o meno sfacciata, dei suoi brand più famosi da Ps2 a PSP. Se però con Moto GP il risultato era stato tutto sommato apprezzabile, anche grazie alla buona adattabilità di tale serie con l’hardware del portatile Sony, al contrario con Ace Combat X i limiti di PSP, su tutti la mancanza del secondo stick analogico, rendono l’esperienza non altrettanto valida. Se a questo si aggiunge una immobilità quasi assoluta a livello di meccanica di gioco per una serie che ha un disperato bisogno di una rinfrescata energica, il risultato può essere consigliabile solo agli stoici amanti del franchise Ace Combat o a chi per la prima volta si avvicina a questo tipo di esperienze ludiche.

Pro

  • Tecnicamente ottimo
  • Struttura a bivi delle missioni
  • Ancora abbastanza divertente
Contro
  • Compromessi nel sistema di controllo
  • Meccanica di gioco male invecchiata
  • Modalità principale troppo breve

Ace Combat X costituisce la trasposizione su PSP della apprezzata serie Namco, tuttora la migliore rappresentazione videoludica del doghfight di stampo arcade. Ma se dal punto di vista grafico il franchise, col passare degli episodi, ha guadagnato sempre maggiore complessità e realismo, d’altro canto gli sviluppatori hanno preferito non intaccare particolarmente il gameplay, ancorato a meccaniche che oggigiorno iniziano a sentire il peso degli anni. Sarà stato il passaggio al portatile Sony uno stimolo sufficiente per dare nuovo spolvero al brand? Scopriamolo assieme...