Dura la vita del mercenario!
Come detto in precedenza voi sarete un Raven, membro di una rispettata ed elitaria cerchia di mercenari al servizio di chiunque sia disposto a pagare i vostri servigi. Dopo l’interessante filmato iniziale sarete messi a bordo del vostro primo mech (la visuale sarà in terza persona) per affrontare la prima missione: annientare una serie di robot per conseguire la qualifica di Raven. Questo primo stage serve più che altro a farvi impratichire coi comandi ma è già un indicatore di quello che vi aspetterà nel corso delle circa 35 missioni che compongono il titolo. Queste sono molto varie e vanno dallo scortare un mezzo all’eliminazione di tutto quello che vi si para davanti, dal difendere un ponte al distruggere robot impazziti che “infestano” una fabbrica, insomma la varietà non manca di certo! Terminata una missione ne otterrete delle altre (vi arriveranno delle mail leggendo le quali avrete accesso ai nuovi incarichi); inoltre riceverete dei premi in denaro da spendere per riparare i danni, comprare le munizioni e nuovi pezzi. E qui comincia secondo me la parte più succosa del gioco: soldi permettendo (ce ne vogliono davvero tanti in alcuni casi!) potrete infatti modificare ogni singolo elemento del vostro robot, dalla testa ai sistemi di propulsione, dall’armamento agli arti, insomma con un po’ di pazienza potrete creare il mech che avete sempre desiderato variandone il colore e persino il logo (c’è un editor apposta per questo): avrete solo l’imbarazzo della scelta! Naturalmente l’”elaborazione” non è fine a se stessa ma necessaria per poter proseguire nel difficile cammino che vi porterà fino alla missione finale: arrivare fino in fondo, ve lo dico subito, sarà un’impresa per pochi data l’assurda difficoltà di alcuni livelli (in uno dei primi verrete letteralmente assaliti da una miriade di oggetti volanti che in un batter di ciglia vi toglieranno tutta l’energia!). Per rincarare la dose segnalo che non è previsto il livello di difficoltà “easy” il che la dice lunga sulla difficoltà del gioco. L’acquisto di potenziamenti diventa quindi fondamentale se volete avere qualche probabilità di sopravvivere, ostacolati non poco anche dal sistema di controllo: è veramente brutto vedere il vostro robot muoversi agilmente in tutte le direzioni e poi trovarsi in seria difficoltà una volta che vorrete farlo ruotare. In verità il sistema di controllo è stato addirittura migliorato rispetto alla versione Giapponese che non prevedeva l’uso delle leve analogiche ma ci si chiede perché non è stato fatto uno sforzo maggiore. Per il resto nulla da segnalare: pilotare il mech è abbastanza semplice e il sistema di puntamento automatico di alcune armi aiuta a non farsi prendere dal panico quando i nemici si fanno più numerosi. Per quanto riguarda le modalità di gioco, oltre alle missioni è possibile cimentarsi nella lotta uno contro uno nella modalità Arena: partite dal fondo della classifica e scalatela di struggendo chi vi separa dal podio. Questa modalità è molto utile per fare un po’ di soldi facilmente ma soprattutto per testare i gingilli appena acquistati, inoltre se verrete distrutti non dovrete pagare le spese di riparazione né i proiettili consumati. È prevista anche una modalità versus in cui sfidare un amico tramite split screen o cavetto i.Link.
Gallina vecchia fa buon brodo...
Passando alla realizzazione tecnica la prima parola che mi viene da dire è”onesta”; sebbene sia stato uno dei prima titoli ad uscire per la “dea nera” la sua cosmesi lascia ancora di stucco per la definizione dei mech riprodotti fin nei minimi dettagli, logo personalizzato compreso, mentre la qualità delle texture che ricopre gli oggetti in movimento è buona anche se ultimamente si è visto di meglio (leggi Z.o.E.); si difendono bene anche i numerosi filmati tra una missione e l’altra. Per quanto riguarda gli effetti nulla da dire: belli da vedere gli schizzi d’acqua che si alzano al passaggio del robot o le varie esplosioni o, ancora, il fuoco lanciato dalle armi di alcuni nemici, mentre diverso è il discorso per quanto riguarda i fondali, ben realizzati ma davvero spogli! Relativamente alla colonna sonora bisogna dire che nel complesso sono presenti brani tecno poco incisivi che però hanno il pregio di non disturbare le sessioni di gioco (in pratica è come se non ci fossero), mentre gli effetti speciali, pur non essendo molto numerosi, sono ben fatti. Bisogna ricordare, infine, che la colonna sonora è in Dolby Surround, il che significa che chi ha un impianto Audio/Video può godere di un sonoro nettamente più coinvolgente rispetto alla canonica modalità stereofonica (a quando il Dolby Digital nei videogames?).
Ed eccoci alla fine!
In definitiva un titolo più che discreto che alla bellezza del comparto grafico associa una profondità e una longevità non comuni (basta ricordare che è possibile creare un numero pressoché infinito di robot diversi), minate soltanto dalla difficoltà mal calibrata (ma con tutto i tempo che hanno avuto per fare la conversione non potevano ritoccare il livello di sfida verso il basso?). Se non altro chi si lamenta dei giochi troppo facili troverà pane per i suoi denti… Per il resto non sarà paragonabile a Z.o.E. ma resta comunque un titolo valido dedicato a tutti gli amanti di Gundam e robottoni vari (ah, non c’entra niente col gioco ma volevo comunque dirvelo; lo sapete che forse Mediaset manderà in onda una delle ultime serie di Gundam? Io non vedo l’ora!) e per chi ha comprato l’ i.Link ma non sa che farsene!
- Pro:
- Possibilità di elaborare i mech
- Buona realizzazione tecnica
- Varietà delle missioni
- Contro:
- Sistema di controllo
- Eccessiva difficoltà di alcune missioni
- Costo elevato degli upgrade
Siamo nell’anno 196. Dopo una guerra che ha portato la cosiddetta “Grande Distruzione” enormi passi avanti sono stati fatti nell’opera di colonizzazione di Marte grazie soprattutto alle importanti scoperte ad opera della Zio Matrix, la più potente corporazione terrestre. La sua ricerca ha fatto sì che, in pochi anni, molte altre corporazioni si trasferissero sul pianeta e con loro un’importante percentuale della popolazione terrestre. Purtroppo, nuovi interessi politici e commerciali hanno portato nuova linfa alle lotte fra le varie corporazioni, raggiungendo picchi di intensità mai toccati prima. Questo è, a grandi linee, lo scenario dove si svolgeranno le vicende della prima trasposizione della serie (in precedenza su PS) sulla piattaforma a 128 bit di Sony. Armored Core 2 è stato uno dei primi titoli ad uscire dopo il lancio della console in Giappone ma solo ora noi utenti europei possiamo vestire i panni di un Raven, mercenario sempre alla ricerca di nuove missioni da portare a termine. Il gioco allora venne accolto abbastanza positivamente, ma con tutto il tempo che è passato ha mantenuto il suo appeal o ha perso qualche “pezzo” lungo la strada della localizzazione (che, mi pare giusto riferire, si ferma al solo libretto di istruzioni)?