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Berserk or Die, la recensione del nuovo titolo co-pubblicato dal creatore di Vampire Survivors

Luca "Poncle" Galante torna per presentare il nuovo videogioco di Nao Shibata, in arte Nao Games: un action tutto luci e power up che vi farà distruggere la tastiera. Letteralmente.

RECENSIONE di Fabio Di Felice   —   08/06/2025
In Berserk or Die vestiamo i panni di un antico romano

Partiamo da un dato che troverete interessante: Luca Galante, l'italiano di base a Londra che ha realizzato Vampire Survivors, è, secondo le stime del Sunday Times, uno degli sviluppatori più ricchi del Regno Unito. Calcolare con precisione la quantità di copie vendute del suo videogioco (nelle innumerevoli forme in cui è uscito, tra cui una per automobili Tesla) è complicato. Online i numeri sono divergenti, in ogni caso si tratta di milioni. Tutti poi ricordiamo le dichiarazioni di Phil Spencer, che disse di averci passato sopra centinaia di ore nel 2022. Non male per un titolo nato come passatempo, nel 2020 quando Galante era disoccupato e spese giusto una manciata di sterline per asset e musica.

In seguito al grande successo, Galante, noto con il nickname Poncle, annunciò che avrebbe iniziato a lavorare come editore, supportando progetti indipendenti. Non solo finanziariamente, ma mettendo anche a disposizione l'esperienza maturata con Vampire Survivors. Quasi un'operazione di tutoraggio, di affiancamento. Ed è proprio ciò che è successo con Berserk or Die, progetto dello sviluppatore giapponese Nao Shibata. Galante racconta di aver visto per la prima volta Berserk or Die durante una visita al BitSummit in Giappone e di aver lavorato da allora in stretto contatto con Shibata. Il gioco esce oggi un po' a sorpresa e sposa a pieno la filosofia del titolo di Poncle: un prodotto premium a un prezzo contenuto.

Per scagliare il personaggio da una parte all'altra dello schermo dovrete colpire la tastiera
Per scagliare il personaggio da una parte all'altra dello schermo dovrete colpire la tastiera

Pur essendo una sorta di sequel del precedente Ninja or Die: Shadow of the Sun di Shibata, Berserk or Die riprende diverse caratteristiche che resero così imperdibile Vampire Survivors all'uscita: uno stile grafico essenziale, delle meccaniche che danno dipendenza, un sistema di obiettivi interno e un buon numero di contenuti da sbloccare. Il tutto sorretto da un'idea semplice, ma vincente. Con un twist ancora più folle: per colpire gli avversari bisogna pestare i pugni sulla tastiera.

Una festa a base di dopamina

Ebbene sì: Berserk or Die non è solo il titolo del videogioco, è quasi un invito alla distruzione dal momento che lo schema controlli predefinito prevede che il giocatore prenda letteralmente a pugni la tastiera per scagliare il personaggio da una parte all'altra dello schermo.

Il legionario romano è solo uno dei personaggi a disposizione
Il legionario romano è solo uno dei personaggi a disposizione

Nei panni di un legionario romano (inizialmente, ma ci sono diversi personaggi da sbloccare), ci troviamo in un livello bidimensionale nel quale arrivano ondate di nemici alla nostra destra e alla nostra sinistra. Il legionario non può muoversi liberamente, o meglio lo fa solo nel momento in cui attacca spostandosi con un fendente in una delle due direzioni. Possiamo parare un colpo avversario o scatenare un attacco speciale quando la barra è piena. E le nostre opzioni finiscono qui.

Ogni nemico lascia a terra delle monetine che vanno assolutamente raccolte perché, alla fine di ogni ondata, un mercante si catapulta sul campo di battaglia con un'offerta di oggetti che servono a potenziare il personaggio. Grazie a questi power up possiamo aumentare i punti vita o l'attacco, ma anche aggiungere oggetti da lancio a ogni sferzata, o la possibilità di rallentare il tempo e attirare gli oggetti che abbiamo attorno. Ogni volta che acquistiamo la stessa tipologia di strumento, l'effetto si potenzia, diventando sempre più devastante.

Nelle fasi avanzate, lo schermo si riempie di luci e di stimoli visivi di ogni tipo
Nelle fasi avanzate, lo schermo si riempie di luci e di stimoli visivi di ogni tipo

Non finisce qui: ogni uccisione aumenta un contatore combo che influisce sulla portata dell'attacco, e di conseguenza sulla mobilità verso destra e sinistra. Questo consente di raggiungere più facilmente le monete, di aprire i forzieri e ovviamente di affrontare quegli avversari distanti armati di archi, fucili o bombe. Quando si raggiungono alti livelli di combo, il legionario comincia a saltare all'impazzata da una parte all'altra, ed è capace di coprire l'intera distanza con un balzo o poco più. In questi momenti si ritrova quella magia e quella pioggia di stimoli visivi che rendono unico Vampire Survivors: nemici che volano ovunque, effetti luminosi di ogni tipo, monetine che brillano in aria e atterrano in un tripudio di colori. È una festa a base di dopamina.

Un mondo contro

Ogni cinque ondate bisogna affrontare un boss con una vera e propria barra della vita e che, solitamente, ha una sua meccanica peculiare. Considerando che ogni scenario è ambientato in un'epoca storica differente (si inizia con gli antichi romani e poi si passa all'Egitto, al Giappone feudale... e ad altri che non vi diciamo per non rovinarvi la sorpresa), i boss sono sempre tematicamente coerenti. Affrontare una testuggine romana che continua ad avanzare nonostante i colpi fa il suo effetto, così come il carro egizio che ci frusta mentre sfreccia sullo schermo. Sarebbe esagerato dire che questi nemici hanno bisogno di strategie elaborate per essere sconfitti - dal momento che quando imbrocchiamo la combo giusta, diventiamo macchine da guerra -, ma è piacevole vedere qualche meccanica più curata.

I boss nemici sono capaci di mettere in pericolo anche i personaggi meglio equipaggiati
I boss nemici sono capaci di mettere in pericolo anche i personaggi meglio equipaggiati

Per avere la meglio su questi formidabili avversari, possiamo sfruttare un attacco speciale che si carica man mano che sfoltiamo le linee nemiche. Nel caso del legionario, si tratta di un colpo roteante che lo fa girare su se stesso liberando l'area e spazzando via chiunque gli capiti a tiro. Gli altri personaggi hanno attacchi esplosivi, oppure perfino capacità che permettono loro di diventare invulnerabili per un certo lasso di tempo. Sconfiggere il boss del livello non mette fine alla partita, ma ci permette comunque di sbloccare l'area successiva.

Invece possiamo continuare fino a che le nostre energie non vengono azzerate. Con il proseguire del livello le ondate dei nemici si fanno sempre più numerose e anche gli avversari diventano maggiormente insidiosi. I primi nemici che affrontiamo hanno quasi sempre una tattica kamikaze, ci si lanciano addosso senza timore, pronti ad affrontarci a viso aperto - e a perire. Poi però arrivano i fucilieri, o i guerrieri che lanciano bombe, o ancora cavalieri con scudi che parano ogni colpo.

Nel menù principale è possibile potenziare le statistiche dei personaggi investendo punti esperienza
Nel menù principale è possibile potenziare le statistiche dei personaggi investendo punti esperienza

La difficoltà aumenta anche per la presenza di attacchi scagliati dall'alto, che vengono segnalati sul campo di battaglia da fasci di luce che ne indicano la traiettoria. Ecco, alla lunga questi colpi diventano molto insidiosi, forse perfino un po' scorretti: schivarli diventa complesso, e il numero di proiettili che arrivano è soverchiante.

Spacca quella tastiera

Il peculiare sistema di controllo suggerito dal videogioco - ovvero quello di prendere a cazzotti la parte destra o sinistra della tastiera per dirigere il personaggio - è funzionale, ma probabilmente vi costerà una fortuna in termini di hardware. Grazie al cielo è previsto anche uno schema controlli più soft tramite pad, che sicuramente rende tutto meno coinvolgente, ma non rischia di frantumare la tastiera del computer. È importante specificarlo perché, se da un lato abbiamo trovato l'idea della gimmick legata al controllo dei colpi e alla loro intensità molto simpatica, dall'altro in certi momenti la maggiore precisione del pad è necessaria. Specialmente con alcuni dei personaggi che si sbloccano.

Ogni livello ha un'ambientazione e dei nemici differenti
Ogni livello ha un'ambientazione e dei nemici differenti

Berserk or Die si pone proprio come una via di mezzo perfetta tra Ninja or Die: Shadow of the Sun e Vampire Survivors e ha un buon numero di contenuti sbloccabili tramite il sistema di obiettivi interni al videogioco. Sconfiggere centinaia di nemici, collezionare un determinato numero di monete, far fuori i boss, ci dà la possibilità di aggiungere ulteriori strumenti all'offerta del mercante e anche di sbloccare nuovi personaggi. Questi ultimi introducono meccaniche diverse legate sia allo spostamento (uno, per esempio, si muove nella direzione opposta a dove si lancia il colpo), sia alla mossa speciale. Inoltre, combattendo all'interno dei livelli è possibile trovare forzieri da aprire a partita conclusa che ci danno accesso a nuove armi da equipaggiare.

Il team di Vampire Survivors svela che una versione del gioco non riceverà il cross-save, ma non è colpa loro Il team di Vampire Survivors svela che una versione del gioco non riceverà il cross-save, ma non è colpa loro

È evidente che Berserk or Die prenda molto dalla formula che ha reso Vampire Survivors così irresistibile. A volte i rimandi sono così espliciti che si ha quasi l'impressione di trovarsi davanti a una sorta di spin off del gioco di Luca Galante. E la sensazione, non proprio nobile, è che certi sistemi siano stati inseriti in modo deliberato per replicare quell'effetto iperstimolante, facendo leva sugli stessi trigger dopaminici su cui si basava Vampire Survivors.

I potenziamenti del mercante alla fine di ogni ondata sono fondamentali per arrivare lontani
I potenziamenti del mercante alla fine di ogni ondata sono fondamentali per arrivare lontani

In chiusura va sottolineato che, con il tempo, il videogioco di Galante è diventato un progetto monstre che conta su espansioni e add-on a iosa e ha portato il già impressionante numero di contenuti della versione base a una quantità tale da poter occupare centinaia di ore. Berserk or Die non ha ancora quella mole di contenuti. Nemmeno lontanamente. Non mettiamo in dubbio che anche questa formula possa essere la base di partenza ideale per un continuo aggiornamento, ma ci sembra meno incline a piegarsi alle meccaniche folli e imprevedibili che con il tempo sono arrivate su Vampire Survivors.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 3,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori
ND
Il tuo voto

Berserk or Die è una vera e propria istigazione a far fuori la vostra amata tastiera, dal momento che lo schema controlli suggerito consiglia di prenderla a pugni per direzionare colpi e potenza del personaggio. Fortunatamente potete farlo anche con un pad e farvi comunque investire da una cascata di stimoli visivi assolutamente degna di Vampire Survivors. Pur non essendo sviluppato direttamente da Luca Galante, è chiaro che dietro alla struttura c'è il suo zampino e la sua filosofia: un videogioco che costa poco e tocca tutti i tasti giusti per restare incollato addosso al giocatore per ore e ore.

PRO

  • L'idea dello schema controlli "fisico" è molto carina
  • Si fa fatica a smettere di giocare
  • Un buon numero di contenuti a un piccolo prezzo

CONTRO

  • Nessun power up altera le regole quanto quelli di Vampire Survivors
  • Diventa un po' sbilanciato nei livelli avanzati