C’è grossa crisi…
La trama è delle più semplici: Blinx è un impiegato della fabbrica del tempo, dove viene regolato lo scorrere dei secondi in tutto l’universo. A volte il meccanismo si inceppa e da questi sussulti del divenire nascono dei cristalli che, se non eliminati, si trasformano in temibili mostri. I nostri felini (gli impiegati della fabbrica del tempo sono tutti gatti...) hanno il compito di raccoglierli prima che questo avvenga, utilizzando dei piccoli aspiratori a tracolla. Interviene però la Tom-Tom Gang, composta da tre terribili maiali aviatori, che ruba i cristalli dal pianeta B1Q64 e ne rapisce la principessa, causando un proliferare incontrollato di creature e il pericolo del collasso temporale del mondo. Blinx, innamoratosi della bella di turno, si lancia nel tentativo di risolvere la crisi. Per farlo ha il suo fedele aspiratore che gli consente di risucchiare oggetti sparsi per tutto il fondale, per poi rilanciarli addosso ai nemici, così da ucciderli ed ottenere le gemme tanto agognate. Qui sta il cuore di Blinx e il fulcro innovativo attorno al quale è stato costruito un gioco intero. I cristalli hanno, infatti, diverse forme. Ad ognuna corrisponde un potere temporale che può essere attivato come un pulsante del telecomando di un videoregistratore virtuale (Rewind, Forward, Pausa, Record e Slow Motion), che consente a Blinx di manovrare a suo piacere lo scorrere del tempo. Il più spettacolare è senz’altro il Record, che permette di registrare una breve sequenza di gioco e ripeterla subito dopo con un doppione di Blinx su schermo. Tutto questo è possibile grazie all’Hard Disk di Xbox, che per la prima volta non viene usato come mero supporto dati.
Tutti i poteri di un super gatto
Grazie ai suoi poteri, Blinx deve attraversare dieci mondi, divisi in tre stage più un boss di fine livello e con dieci minuti di tempo limite per ognuno di essi. Raccogliendo oggetti d’oro potrà comprarsi nuovi modelli di aspiratore e vestiti sempre più trendy. Le animazioni del felino sono ben realizzate, così come molto buona ne è la manovrabilità. Saltare da una piattaforma all’altra nelle varie sequenze, anche le più impegnative, è molto naturale e gratificante. Quello che non convince è il bilanciamento dei diversi elementi che compongono il gameplay. Se, infatti, i primi tre mondi sono un giusto e divertente alternarsi tra puzzle da risolvere con i poteri temporali ed efferati scontri con i nemici, dal quarto mondo in poi il gioco vira radicalmente nella direzione di un action game dove i combattimenti prendono la scena prepotentemente. Laddove i programmatori avrebbero potuto sbizzarrirsi nell’inventare modi sempre più appaganti e complessi per l’utilizzo della loro idea, causa forse la mancanza di tempo, hanno pensato bene di rendere più difficile il proseguire del gioco, riempiendo gli schemi di avversari e con sempre meno oggetti da risucchiare per eliminarli. Col poco tempo a disposizione, il solo modo per superare uno stage diventa attraversarlo il più velocemente possibile, tralasciando tutte le sorprese e le chicche di cui i mondi sono costellati. Senza contare che è stato scelto un sistema di puntamento piuttosto discutibile. Blinx si orienta automaticamente nella direzione del nemico od oggetto interattivo a lui più vicino, senza darvi la possibilità di cambiare bersaglio. Capiterà di entrare in una stanza puntando ad un blob e vedere Blinx che si gira all’ultimo istante, con spostamento della telecamera, per colpire una bomba nascosta nei pressi dell’ingresso, proiettandovi verso un suicidio inevitabile. Capiterà di voler colpire un marchingegno per rilasciare delle bombe su un nemico sottostante. Se però il mostro si piazzerà nella linea d’aria fra voi e il bersaglio, ma più vicino dello stesso, non ci sarà più modo di colpire l’oggetto, perché Blinx punterà direttamente al mostro. Aggiungete a tutto questo il limite dei dieci minuti e avrete l’idea di un gioco che vi richiederà di ripetere alcune sezioni decine di volte, fino a scoprire l’esatta sequela di azioni che ve le faranno superare indenni. Tutte le finezze, i bonus e il vero fascino di Blinx resteranno esclusivo appannaggio dei giocatori più bravi e determinati, disposti a rigiocare gli stessi stage fino ad averne scoperto i segreti e raccolto i denari per acquistare tutti gli upgrade a disposizione.
Ma che bel pelo
Blinx è un gioco molto colorato e piacevole da vedere. Buone scelte cromatiche e texture, quasi sempre, molto definite danno vita ad un mondo da subito allettante. L’unico appunto che si può muovere all’impianto grafico, è la poca interattività dei fondali. Quasi del tutto privi di elementi animati o coreografici, si lasciano ammirare, ma non restituiscono al giocatore la stessa sensazione di cartoon interattivo, che invece appartiene a Blinx ed ai suoi avversari. E’ però davvero un piccolissimo appunto, Artoon ha fatto un buon uso delle capacità tecniche di Xbox. Oltre ai già menzionati effetti legati ai poteri temporali e all’uso dell’HD, va menzionata l’illuminazione del gioco. Ogni fiaccola, fuoco, esplosione, ogni gemma o fonte energetica (ognuna con il proprio effetto di lens flare) proietta in modo progressivo su Blinx, sui fondali e sui nemici luci ed ombre diverse, creando alcuni scorci davvero suggestivi. Questo va a scapito del frame rate fissato ai canonici 30fps, che presenta qualche incertezza nelle situazioni più affollate, ma che non intacca la giocabilità. La telecamera è facilmente e naturalmente orientabile con la leva analogica destra e non da origine a particolari problemi, che non siano da confondersi con quelli legati al sistema di puntamento e alla mancanza di un pulsante che faccia prontamente tornare l'inquadratura alle spalle del gatto. L’unico rilievo da muovere è la mancanza di una visuale in soggettiva che permetta di esaminare a fondo le locazioni e la mancata possibilità di allargare e restringere il campo visivo, allontanando o avvicinando l’inquadratura. Anche l’impianto sonoro è di buon livello ed è forse quello che più tradisce la storia del team di programmazione. Musiche ed effetti ricordano direttamente le migliori produzioni Sega degli anni passati e qui e là si ha la sensazione di veder spuntare Nights e Sonic da dietro il primo angolo.
COMMENTO
Blinx: The TimeSweeper è un prodotto che, a nostro parere, può lasciare spiazzati. Dietro la patina di un gioco commerciale, destinato al grandissimo pubblico, si cela un titolo tecnico e, a tratti, molto impegnativo. Siamo certi che piacerà a quelli che si esaltano nelle situazioni off limits, che richiedono attente e rapide valutazioni, ma abbiamo anche il dubbio che alcuni potranno spaventarsi di fronte a qualche passaggio piuttosto frustrante. Il concetto di base, assolutamente innovativo, viene purtroppo soffocato da alcune scelte discutibili a livello di gameplay e di impostazioni di gioco. Le infinite possibilità, che il sistema dei cristalli del tempo avrebbe potuto offrire, vengono appena accennate e quel che resta è un gioco a metà tra un platform ed un action game, sicuramente divertente, ma non memorabile. Peccato, perché, a conti fatti, Blinx è un personaggio accattivante e i tipi della Artoon hanno saputo sfruttare, come nessuno prima, alcune delle caratteristiche hardware di Xbox, che possono fare la differenza nell’affollato panorama delle console del nuovo millennio. Blinx tornerà di sicuro e, se Artoon aggiusterà il tiro, potrà dare del filo da torcere a chiunque. Idraulici e porcospini compresi.
- Pro:
- Uno dei pochi platform con un’idea nuova degli ultimi anni. Solo questo merita almeno la prova di Blinx.
- Grafica fumettosa e molto ben realizzata. Peccato per i fondali non sempre all’altezza.
- Musiche ed effetti sonori appropriati e ben realizzati.
- La longevità è grande. Chi ama le sfide e raccogliere anche l’ultimo bonus, troverà pane per i suoi denti.
- Contro:
- Dopo i primi livelli, il concept di Blinx viene un po’ accantonato e resta la sensazione di un’occasione non sfruttata al meglio.
- I combattimenti sono impegnativi e il sistema a disposizione per affrontarli non è ottimale.
- Qualcuno potrebbe trovare certe situazioni di gioco un po’ frustranti e abbandonare l’impresa.
Avete mai visto un gatto rosa con un giubbotto blu, gli anfibi cromati e un aspirapolvere in mano? Se la risposta è no, non avete mai avuto davanti agli occhi le immagini di Blinx: The TimeSweeper e, probabilmente, avete avuto la testa sotto la sabbia per gli ultimi sei mesi. Annunciato in pompa magna poco prima dello scorso E3, Blinx è il primo titolo della neonata Artoon sotto l’egida di Microsoft. Fra i padri fondatori di questa softco c’è anche il co-produttore di Nights per Saturn, uno dei titoli più immaginifici e visionari di sempre, e le aspettative per le avventure di questo simpatico felino erano salite alle stelle. Blinx si era presentato bene, alla fiera di Los Angeles era uno dei pochi giochi che cercava di dire qualcosa di nuovo fra mille altri platform d’azione. Restava solo da vedere come sarebbe riuscito a dirlo. Il risultato, a conti fatti, non mancherà di divertire alcuni, ma neanche di far discutere altrettanti.