Requisiti di sistema da panico!
Prendendo in mano la confezione, andiamo a scrutare i requisiti minimi (solo i parametri clou): P2 266 / AMD K6-2 300, 32 mb di ram, scheda video accelerata D3d con almeno 8 mb di ram, 210 mb di hd; i requisiti raccomandati per il massimo divertimento si assestano su un P3/ Athlon 500, 64 mb di ram, scheda video accelerata da 32 mb. Sul mio (solito) P3 500, 256 mb di ram e Matrox G400 max (con l'installazione da 400 mb per evitare fastidiosissimi swap) mi sono visto una fluidità massima di 25 fps e media di 20 fps a 640x480 a 32bit di colore con il massimo dettaglio; ad 800x600, con la stessa profondità di colore, per ottenere questa fluidità, ho dovuto diminuire fino a valori medi o minimi parametri come la distanza dell'orizzonte e il numero e qualità di fonti di luci ed ombre; anche inserendo colore e textures a 16 bit la situazione non si discosta molto dal concetto di scarsa ottimizzazione…
Le auto presenti sono ben fatte, tutte abbastanza diverse l'una dall'altra (potrete scorgere anche i piloti al loro interno, tra l'altro davvero bene definiti) ed alcuni dei bolidi in gara come la ruota mobile sono un piacevole diversivo ai soliti modelli triti e ritriti ma non si può comunque non notare i 3-4 poligoni a malapena texturizzati che compongono le vittime, la cui scarsa realizzazione è in parte compensata dalla discreta varietà di movimenti a loro disposizione (scappano, camminano tranquilli, si rialzano in caso li abbiate soltanto sfiorati, zoppicano e via dicendo), resa possibile da un minimo d'intelligenza artificiale. Venendo ai fondali, per quanto il motore sia nuovo e lo si nota facilmente, non sono certo da strapparsi i capelli e la loro varietà è un po' discontinua, una manciata di livelli simili, si cambia zona e di conseguenza cambia il fondale per qualche altra gara e cosi via, anche per dare un senso ad una trama che vi vede nelle vesti dello psicopatico Max Damage agli arbori di un nuovo millennio non certo dei più utopistici (Hokuto no ken e , soprattutto in questo caso, Mad Max insegnano!).
Dopo un attacco di missili nucleari verso le zone in cui viveva la feccia del nostro azzurro pianeta (tra cui voi), la Terra era divisa tra città dal superbo aspetto tecnologico, abitate da tutti i benestanti della Terra e l'area al di fuori di queste enormi mura dove vivono tutti i reietti, povera gente, psicopatici, mutanti, finchè il solito "fighissimo" di turno, ovvero Max, non decide di penetrare all'interno delle Subate per sfuggire a questi bombardamenti e perché cosi vuole il copione! La parola copione non è casuale visto che questo gioco si doveva in parte ispirare ad un film di nome , appunto, The Death Race, anche se alla fine gli accordi a riguardo son venuti meno. Il versante sonoro è meno desolante, grazie alla buona qualità della maggior parte delle musiche composte dai 2 gruppi musicali sopra menzionati e dai musicisti della SCI. Più che discreti sono gli effetti sonori, resi tra l'altro ancora più convincenti dall'audio 3d con gli usuali protocolli Eax(2) e A3D; chiude il lato sonoro il doppiaggio in italiano, a tratti aberrante (mi riferisco alla prima parte dell'intro, per fortuna che il resto del Fmv è tutt'altra cosa senza quel narratore!) e a tratti ben fatto (come quando i pedoni vi mandano a quel paese ^_^).
Giocabilità e Longevità
I primi 5 minuti d'adrenalina pura, nata dalla follia dell'ambiente che vi circonda, dal devastare con ogni mezzo l'avversario, inseguendo gli innocenti e prenderli sotto (cosa che comunque personalmente non m'esalta molto, ma a vedere molti miei amici...) si trasformano rapidamente in voglia di premere Esc e cambiare gioco: giusto il tempo, quindi, che determinati fattori vengano a galla. La giocabilità non è aiutata dai numerosi power up (tempo extra, olio da versare sui vostri inseguitori, etc) e armi extra (missili, fulmini, palle di fuoco), né dalla presenza del denaro (che serve per fare i soliti acquisti come i potenziamenti dell'auto, nuovi bolidi o per pagare, come l'ho definito, "l'aiuto divino" che vi rimette in carreggiata in caso d'incidente). La formula alla base dell'accoppiata "gare-missioni" (le prime si vincono uccidendo più persone possibili mentre le seconde sono versioni leggermente più cervellotiche delle gare, dove è importante la conoscenza della mappa di gioco per distruggere determinati oggetti situati in posti inaccessibili, arrivare in tempo in certe aree e cosi via) non rende certo questo nuovo episodio di Carmageddon il titolo da giocare dopo un mesetto dall'acquisto. Dunque resta solo la modalità...
... multiplayer!
La possibilità di giocare Carmageddon tramite Lan o Internet aggiunge qualche oretta di gioco anche grazie alle 7 modalità di gioco e le 9 mappe sviluppate appositamente per il multiplay. Si potrà giocare il classico deathmatch fino a rimanere gli ultimi in vita, gareggiare per tagliare il traguardo per primi, partecipare a una specie di Gavettone corsaiolo (uno dei giocatori ha una bomba ad orologeria montata sulla propria auto, da scaricare al più vicino giocatore finché il timer, arrivato a zero, farà esplodere il malcapitato di turno e cosi via), una modalità nella quale non dovrete farvi urtare dal nemico per tutto il tempo che sarete l'unico bersaglio (superato il tempo a disposizione, se nessuno vi avrà urtato avrete vinto, se sarete toccati, il vostro nemico diventa la preda) ed infine una sorta di candela automobilistica (nella quale un giocatore deve urtare tutti gli altri che si spostano da una zona all'altra obbligatoriamente, causa la loro distruzione, decretando vincitore l'ultimo a venir toccato).
Conclusioni
Tutta l'attesa per questo titolo è stata, purtroppo, eccessiva. Un reparto grafico che richiede un computer della Nasa (e patch in arrivo non ce ne sono), qualche canzone orecchiabile, una sufficiente varietà di mezzi e armi non risollevano le sorti di un gioco che si salva dalla bocciatura per la buona modalità multigiocatore. Nel caso siate dei superfan della serie che comunque acquisteranno lo stesso Carmageddon 2000 vi posso tranquillizzare che gli zombies della versione inglese e il sangue verde non sono presenti nella versione italiana.
Ritorna il panico nelle strade!
Quando ero ancora un fiero possessore di Playstation, mi capitò più volte di sentir parlare sulle riviste inglesi multiformato (che ai tempi compravo in gran quantità) di un gioco di guida arcade nel quale si facevano punti su punti investendo i pedoni inermi; di lì a breve Carmageddon era nella bocca di tutti i videogiocatori, soprattutto di quelli che, come me, non potevano averlo sulla propria console. Quando finalmente anche il sottoscritto ebbe il suo pc uno dei primi titoli che comprai, anche se soprattutto per curiosità, fu Carmageddon 2, descritto come un Carmageddon tirato a lucido con un'ottima grafica (animata dallo stesso motore del prequel, ad onor del vero) ma poco o nient'altro in più; dopo 5 minuti di divertimento e risate, la triste realtà faceva capolino, decretando che violenza digitale, una discreta grafica e qualche musica rock non bastano a fare un gran videogioco e in quel momento realizzai come le vendite più che buone di questa serie della SCI erano dovute al solo fatto che la gente si divertiva nello "stirare" altra gente. Le premesse non erano comunque malvagie: nuovo motore grafico scritto da zero, musiche scritte, tra quelle della software house, dagli Utah Saints (mitici!) e Plague (??), 50 auto da pilotare, quasi 50 piste (tra missioni da svolgere e gare da vincere) e una modalità multiplayer degna di questo nome.
Anche se credo che si sia già intuito cosa ne penso di questo titolo andiamo come al solito ad esaminare, punto per punto, questo nuovo episodio di Carmageddon.