Chuchel, la recensione

Chuchel è il nome della buffa creatura protagonista dell'omonima avventura di Amanita Design, il team autore di gioiellini come Machinarium e Botanicula. Pubblicato originariamente su PC lo scorso marzo e approdato ora anche sui dispositivi iOS e Android, il titolo racconta le vicende di un mostriciattolo nero, peloso, dotato di braccia e gambe incredibilmente elastiche, di un'enorme bocca e di un cappello ricavato da una ghianda, da cui non si separa mai. All'inizio del gioco lo ritroviamo intento a dormire nella sua casetta, circondato da oggetti e improbabili animali di compagnia (un elefante, due uccellini e una specie di rospo alcolizzato), senza che nulla apparentemente possa destarlo dal suo sonno.

È in tali frangenti che il peculiare approccio messo a punto dagli autori emerge in tutta la sua sorprendente semplicità, chiedendoci di toccare qualsiasi cosa per innescare delle interazioni che potrebbero risolvere il puzzle di turno e portarci all'enigma successivo, in una sequenza di situazioni che si fanno man mano più complesse e sfaccettate, tenendoci compagnia per un paio d'ore abbondanti e raccontando, a loro modo, una storia che vale certamente la pena di essere vissuta. Un piccolo esempio: per svegliare il protagonista è necessario che il rospo rovesci la sua bottiglia addosso a un uccellino, che bevendola si gonfierà a dismisura fino a cadere dal proprio ramoscello e atterrare nella bocca di Chuchel. Oramai in piedi, ben riposato, il personaggio proverà a recuperare nel suo "letto" una prelibata ciliegia, ma un'enorme mano nera gliela porterà via, afferrando anche lui e trascinandolo in questa sorprendente, suggestiva avventura.

Un folle cartone animato

Il tipo di gameplay proposto da Chuchel si rifà di fatto alla tradizione delle avventure "punta e clicca", sostituendo nel caso della versione mobile il puntatore con le nostre stesse dita e mettendo sul tavolo la sequenza di prove ed errori necessaria per individuare l'interazione che ci serve e il momento in cui va effettuata perché si possa portare avanti il puzzle. Da questo punto di vista, la varietà delle situazioni è incredibile: si passa da momenti come quello descritto in apertura a fasi decisamente più intricate, con intermezzi alla Flappy Bird e persino omaggi a classici come Pac-Man e Tetris a fare da collante fra un enigma e l'altro. È tuttavia soprattutto il comparto tecnico e artistico del titolo di Amanita Design a colpire fin dalle prime battute.

Quello che si dipana davanti ai nostri occhi è infatti un vero e proprio cartone animato dallo stile originale e maturo, caratterizzato da un eccellente design per i suoi tanti e incredibili personaggi, da un ottimo uso dei colori e da un'abbondanza di animazioni che in nessun momento lasciano adito a dubbi circa l'impegno profuso da parte del team di sviluppo. Ogni dettaglio è stato curato in maniera maniacale, a ogni input valido corrisponde una reazione e sono stati tanti i momenti in cui ci siamo ritrovati a sorridere come beoti di fronte alle espressioni di una delle creature coinvolte nei numerosi rompicapo che arricchiscono la campagna di Chuchel. L'azione viene inoltre accompagnata da una colonna sonora di pregio, che riesce a valorizzare le scene mentre i protagonisti continuano a emettere versi strambi che però, dopo un po' di tempo, tenderemo a interpretare come legittime forme di espressione.