Il Kingdom dal quale parte la serie che ci porta fino a questa recensione è un gioco in Flash pubblicato online nel 2013, il cui successo ha poi spinto il team indipendente Noio a realizzarne anche una versione desktop, arrivata su PC e console per poi essere convertita anche per dispositivi mobili. Il buon riscontro ottenuto da Kingdom New Lands nelle varie sedi ha portato poi alla creazione di un vero e proprio seguito, pubblicato in questi giorni sugli schermi dei possessori di PC e console con il nome Kingdom Two Crowns. Un gioco molto simile al suo predecessore, rispetto al quale vengono però limati alcuni aspetti troppo punitivi e aggiunte le "due corone" che compongono il suo nome, legate alla modalità cooperativa tramite la quale giocare insieme a un'altra persona. La piattaforma sulla quale abbiamo provato Kingdom Two Crowns è stata Nintendo Switch, probabilmente per caratteristiche del gioco quella che più si presta alla sua fruizione. Ma non perdiamo altro tempo, perché Kingdom Two Crowns merita senza dubbio di essere scoperto nel dettaglio: il regno ha bisogno di noi!
Trama e gameplay: attenti alla corona
Kingdom Two Crowns parte con una breve introduzione, nella quale ci viene mostrato il protagonista (o la protagonista, in modo casuale) del gioco: un sovrano senza terra, accompagnato da un fantasma verso il piccolo accampamento dal quale costruire il proprio regno. Partendo da quattro pezzi di legno, l'obiettivo è infatti quello di espandere e portare alla prosperità un gruppo di persone da far crescere anche in numero, integrando un po' per volta altri lavoratori che vadano contribuire alla nostra causa. Se non conoscete Kingdom, leggendo queste parole starete pensando che Kingdom Two Crowns possa essere uno strategico classico, fatto di menu con tanti elementi. In realtà non c'è niente di più sbagliato: l'interfaccia non presenta infatti nessuna finestra o altro elemento, mentre il sistema di controllo si basa su pochissimi bottoni, tramite i quali muovere il sovrano e raccogliere o distribuire preziose monete. Il giocatore ha infatti il compito di esplorare i vari livelli alla loro ricerca, decidendo poi se investirle nella costruzione di altri pezzi nel proprio accampamento o nel reclutamento delle persone che si trovano nelle aree circostanti. Queste ultime possono essere trasformate inizialmente in costruttori o arcieri, per poi aggiungere col passare del tempo altri tipi di unità alla lista.
Pianificare con attenzione i propri investimenti è l'aspetto fondamentale di Kingdom Two Crowns, visto che il regno non vive in santa pace. Quello che noi facciamo di giorno, di notte viene minacciato dai cosiddetti Greed, dei mostriciattoli che col favore della luna ci vengono ad attaccare sistematicamente. Diventano quindi fondamentali a questo punto le difese che abbiamo messo in piedi, intese sia come mura in grado di resistere all'attacco fino alla mattina, sia come arcieri collocati nelle loro vicinanze. A parte il definire numericamente il nostro esercito, a noi non resta altro: chi va a combattere e come lo fa viene completamente gestito dalla CPU, rendendoci quindi in questa fase dei semplici spettatori ai quali non resta che pregare che le frecce vadano a segno. Gli arcieri non hanno infatti una mira infallibile, e anche per questo ci sarebbe piaciuto poter avere un ruolo più incisivo in questa fase senza essere costretti a guardare soltanto. Nel caso in cui le cose dovessero mettersi male e il nostro sovrano dovesse perdere la propria corona, le dinamiche roguelike del capitolo precedente lasciano il posto a un qualcosa di un po' più leggero, permettendo al giocatore di ripartire dalle macerie del proprio regno con un nuovo sovrano. Oltre a risultare meno punitivo, in questo modo Kingdom Two Crowns permette al giocatore di esplorare le varie isole che compongono la modalità campagna, dove stabilire nuovi accampamenti da ingrandire per andare in esplorazione alla ricerca di altri elementi aggiuntivi. Tra di questi ci sono per esempio anche cavalcature diverse dal cavallo che ci ritroviamo in dote all'inizio, ma non andiamo oltre e lasciamo a voi il piacere di scoprire il tutto.
Grafica: un quadro a 16 bit
A una prima occhiata, Kingdom Two Crowns è l'ennesimo titolo che si affida a una grafica a 16 bit per attirare a sé i nostalgici più inguaribili. Anche se in effetti ci sono ormai tantissimi altri giochi che hanno fatto ricorso a uno stile vintage, Kingdom Two Crowns riesce comunque a distinguersi per la cura di tutti quanti gli elementi che si trovano sullo schermo. Si parte dunque da dei meravigliosi sfondi, mai ripetitivi, alla cura maniacale nei confronti dei dettagli delle strutture e delle persone che popolano il nostro regno. Con un titolo così bello da guardare, anche l'esplorazione viene naturalmente incoraggiata, permettendo al giocatore di attraversare foreste popolate da cervi e di scoprire al loro interno tutti gli elementi aggiuntivi di cui parlavamo in precedenza. Visto che non lo abbiamo ancora fatto, è bene a questo punto chiarire che le dinamiche del gioco avvengono unicamente nelle due dimensioni, permettendoci quindi di andare solo a destra o sinistra mentre le nostre azioni vengono riflesse dal corso d'acqua che si trova in primissimo piano. Se siete i tipi di giocatori che amano fermarsi a contemplare ciò che vedono sullo schermo, Kingdom Two Crowns vi darà molto di cui godere, approfittando anche dell'ottima colonna sonora e degli effetti audio realizzati dagli sviluppatori. La modalità cooperativa è per ora solo di tipo split screen, ma in futuro dovrebbe essere aggiunta la possibilità di giocare online. Giocando insieme a un amico è possibile contare su due sovrani su altrettante cavalcature, ottenendo quindi benefici abbastanza importanti: mentre uno dei due va alla ricerca di monete, per esempio, l'altro può restare nell'accampamento e decidere come investirle, guadagnando così tempo prezioso nei confronti dell'arrivo della notte e quindi dei Greed. Se affrontato da soli, Kingdom Two Crowns può infatti essere abbastanza difficile in alcuni momenti, nonché ripetitivo a causa di una struttura di gioco che si basa comunque sulla necessità di raccogliere per poi ampliare.
Conclusioni
Non avendo giocato ai precedenti Kingdom, a conclusione di questa recensione chi vi scrive può dire di essere rimasto piacevolmente sorpreso da Kingdom Two Crowns. Anche se le sue dinamiche da "finto strategico" potrebbero risultare troppo leggere per qualcuno, il gioco realizzato da Noio offre in primo luogo un comparto artistico di ottimo livello, accompagnato da un gameplay comunque in grado di attirare anche i più integralisti del genere. Che siate in giro o a casa sul divano, sarà difficile resistere alla tentazione di dedicare di tanto in tanto una mezz'ora alla costruzione del vostro regno e all'annientamento dei fastidiosissimi Greed.
PRO
- Lato artistico molto ispirato
- Dinamiche leggere ma ben congegnate
- Dà il meglio se giocato in modalità cooperativa
CONTRO
- Un po' ripetitivo, per definizione
- In alcuni casi ci sarebbe piaciuto poter intervenire
- La mira degli arcieri vi farà imprecare di brutto