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Codename: Panzers Phase Two: Recensione

A poco più di un anno di distanza dall'uscita del primo capitolo della saga, Codename Panzers torna a far parlare di sè. I potenti mezzi corazzati si stanno già muovendo sulle sabbie del Nord Africa. Siete pronti a guidare l'ultimo assalto della Volpe del Deserto, o preferite organizzare lo storico sbarco in Sicilia? A voi la scelta, da oggi la storia la scrive chi gioca!

RECENSIONE di La Redazione   —   10/02/2006

sia in campo cinematografico, che in quello videoludico, il potere evocativo del grande conflitto mondiale, che segnò profondamente il genere umano durante il secolo scorso, è ancora capace di attirare su di sè l'attenzione del mercato e i progetti dei produttori

Cavalcando quest'onda di magnetico e irrefrenabile interesse del pubblico per il tema, non più di tre anni fa CDV pensò di investire su Stormregion per lo sviluppo di una serie di RTS per PC chiamata “Codename: Panzers”. A poco più di un anno dall'uscita del primo titolo (correvano gli ultimi mesi del 2004) CDV è pronta per lanciare sul mercato il secondo capitolo di questa trilogia RTS. Contando sull'effetto di notevole risonanza prodotto dal predecessore questo “Codename Panzers: Phase Two” si prepara a condurci nuovamente tra le fila dei due grandi schieramenti dell'Asse e degli Alleati.

Codename: Panzers Phase Two: Recensione
Codename: Panzers Phase Two: Recensione

I nazi-fascisti, gli alleati, i partigiani

Attraversando la cronologia della 2GM per seguire le vicende legate ai protagonisti, il giocatore è chiamato a rivivere le battaglie di tre importantissimi scenari di primissimo piano nel conflitto mondiale: il Nord Africa, l’Italia e la Jugoslavia. Il gioco prevede due campagne giocabili fin da subito; vestendo i panni dell’asse, il giocatore è chiamato a guidare le truppe italo-tedesche per il controllo del Nord Africa, seguendo invece le sorti degli alleati partendo da un Nord Africa riconquistato si dovrà organizzare lo sbarco in Sicilia e quindi la prima vera aggressione ai principali territori dell’asse. Completate entrambe le campagne è infine possibile godere di una terza campagna completa che vedrà come protagonisti i partigiani e le forze sovietiche nel tentativo di recuperare il controllo dei confini jugoslavi. Sotto l’abilissima operazione di make-up della sceneggiatura gli eventi narrati nelle campagne costituiscono un intreccio degno del più quotato romanziere.

in un continuo susseguirsi di colpi di scena, momenti comici e drammatici i sei protagonisti della storia costruiscono un sofisticato ricamo di amicizie, odi, scelte coraggiose e atti eroici

I nazi-fascisti, gli alleati, i partigiani

In un continuo susseguirsi di colpi di scena, momenti comici e drammatici i sei protagonisti della storia costruiscono un sofisticato ricamo di amicizie, odi, scelte coraggiose e atti eroici; non è difficile immedesimarsi nei personaggi di questa storia, accompagnati dall’abile costruzione scenica che fa da contorno al gioco vero e proprio: filmati, briefing narrati a voce con lo stile tipico del diario o della lettera costituiscono un esempio di sceneggiatura abilmente costruita con l’intento di intrattenere a lungo il giocatore. Dario, Barnes, Hans, Buck, Sasha, Wolf, sei uomini accomunati dal senso del dovere verso i rispettivi paesi e dallo stordimento provato nel dover condurre una guerra insensata ed estremamente crudele.

Codename: Panzers Phase Two: Recensione
Codename: Panzers Phase Two: Recensione

Quando la sceneggiatura ha spessore

Se l’intreccio della sceneggiatura costituisce l’ossatura essenziale di un titolo che ha la pretesa di presentarsi profondo sotto ogni aspetto, non si può certo trascurare l’accuratezza che si pone alla base della realizzazione pratica del gioco. Pur non modificando l’essenziale struttura del gameplay già conosciuta nel primo capitolo della saga (Phase One) gli sviluppatori sono riusciti a rinverdire il titolo con l’introduzione di nuove armate e l’accurata messa a punto dell’intelligenza artificiale e del bilanciamento delle unità. Dal canto suo il motore Gepard continua a dare man forte allo sviluppo dei quadri di gioco. Se da un lato la profondità di gioco è stata potenziata dando spazio ad elaborati intrecci di trama, con obiettivi principali e secondari davvero avvincenti, dall’altra possiamo godere di un engine fisico e grafico di tutto rispetto, capace di riprodurre con fedeltà estrema le scene proposte. Gli effetti del passaggio dei veicoli modificano in maniera impressionate lo scenario, abbattendo pali del telegrafo, alberi, pali della luce in maniera assolutamente naturale. Ogni elemento della scenografia è sottoposto alle sollecitazioni delle esplosioni e del passaggio dei mezzi rendendo veramente l’idea di essere immersi nel mondo che la nostra scheda grafica sta riproducendo sul monitor.

Codename: Panzers Phase Two: Recensione
Codename: Panzers Phase Two: Recensione

Il gioco è questo

Per non precludere nulla al lettore che per la prima volta si imbattesse in Codename Panzers però, è doveroso ripercorrere le peculiarità di questo masterpiece della produzione CDV. Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, questo titolo è un RTS basato sui fatti realmente accaduti durante il secondo conflitto mondiale. Il titolo che trae ispirazione dalle temute unità corazzate tedesche pone al centro dell’azione proprio lo scontro fra i tank che ricoprono un ruolo di massima importanza. Come la storia ci ha insegnato questo tipo di mezzi hanno segnato profondamente lo sviluppo delle tattiche militari nelle grandi battaglie campali, così come negli assedi urbani. In Codename Panzers i mezzi blindati hanno un ruolo importantissimo costituendo la spina dorsale della colonna di attacco. Attorno all’imponente potenza di fuoco di questi mezzi il giocatore è chiamato ad organizzare il minuzioso lavoro delle unità di fanteria dislocate a terra o sui mezzi di trasporto veloce; a queste unità, decisamente più deboli, ma molto più versatili, è spesso destinato il compito più arduo: quello di assaltare edifici, conquistare posizioni ed impossessarsi di pezzi di artiglieria pesante disseminati sulla mappa. A fare da contorno alla colonna di attacco troviamo i mezzi di trasporto e supporto, peculiarità del titolo fin dal primo capitolo.

come la storia ci ha insegnato, mezzi come i Panzer hanno segnato profondamente lo sviluppo delle tattiche militari nelle grandi battaglie campali, così come negli assedi urbani

Il gioco è questo

I mezzi pesanti infatti possono subire differenti tipi di danno, possono surriscaldarsi e perdere di efficienza. Il danno viene riportato sull’icona del veicolo, localizzato a seconda della zona interessata dai colpi nemici, in questo modo è possibile gestire l’offesa avversaria posizionando in maniera opportuna i propri mezzi. La gestione dello scontro deve essere accurata anche dal punto di vista delle munizioni poiché i colpi di artiglieria sparati vengono scalati dall’effettiva autonomia del mezzo in questione. In questi casi è assolutamente necessario utilizzare le unità di trasporto in grado di riparare i danni subiti ed effettuare il rifornimento delle munizioni. Il quartiere generale del campo fornisce il medesimo supporto alle unità che entrano nel suo raggio d’azione. Per concludere non possiamo non citare la possibilità di richiamare a sè l’imponente potenza di fuoco dell’artiglieria pesante posta alle spalle del fronte o l’opportunità di scatenare il fuoco aereo sconvolgendo le postazioni nemiche con rapidi raid condotti dalla propria aviazione. Questo genere di interventi sono estremamente limitati, ma l’importanza strategica di un breve ma potente colpo ben assestato non è mai da sottovalutare, potendo mettere in ginocchio le retrovie nemiche.

Codename: Panzers Phase Two: Recensione
Codename: Panzers Phase Two: Recensione

Peculiari potenzialità

Ogni unità accresce la propria esperienza misurandosi col nemico sul campo di battaglia. In funzione di questo aspetto il giocatore è chiamato a fare scelte più o meno prudenti per non mettere a repentaglio la vita di unità sviluppate con tanta fatica. Acquisendo punti esperienza le unità possono infatti godere di bonus in attacco, migliorare il rate di colpi messi a segno e subire meno danni sotto fuoco nemico, divenendo in questo modo risorse preziosissime per lo svolgimento delle missioni. Una volta portata a termine la missione assegnata, inoltre, il giocatore riceve punti prestigio, calcolati in base alle statistiche riportate, del tempo utilizzato e dell’efficienza sul campo; i punti prestigio possono essere così spesi tra una missione e l’altra per irrobustire le fila del proprio esercito richiedendo nuovi mezzi da schierare al fianco di quelli già in nostro possesso. Pur non costituendo una novità per gli habituè del genere è sempre un piacere ritrovare questa possibilità in un RTS.

la "pausa tattica" impedisce un cronico calo di realismo nelle battute finali di una missione, quando, pur di raggiungere l’agognato obiettivo si sacrificherebbero le unità in un assurdo assalto all’ultimo uomo

Peculiari potenzialità

Questa scelta infatti impedisce un cronico calo di realismo nelle battute finali di una missione, quando, pur di raggiungere l’agognato obiettivo si sacrificherebbero le unità in un assurdo assalto all’ultimo uomo. Pur mantenendo le tipiche caratteristiche dell’RTS, soprattutto per quanto concerne la gestione delle unità sul campo, il loro spostamento e l’organizzazione, Codename Panzers utilizza un espediente tipico dei tactical per supplire alle esigenze della gestione di scenari spesso troppo complessi per essere condotti in tempo reale: il giocatore può infatti richiamare la “pausa tattica” ogni qualvolta lo desideri. La pausa tattica è una pausa “attiva”, nel senso che non pone il gioco nel classico stato di congelamento nel quale non è possibile fare nulla se non ripristinare il gioco, ma permette al giocatore di agire sulle proprie unità, potendo esplorare in lungo ed in largo la mappa impartendo ordini che verranno immediatamente eseguiti al momento del ritorno alla velocità di gioco normale.

Codename: Panzers Phase Two: Recensione
Codename: Panzers Phase Two: Recensione

La tecnica non è acqua

Dal punto di vista tecnico Codename Panzers: Phase Two si presenta solido e ben strutturato. Forte di un impiego massiccio di tutte le potenzialità offerte dall’engine Gepard non teme confronti con gli altri RTS di stampo storico visti fino ad ora. Grafica pulita, grandioso il livello di dettaglio, la telecamera si muove fluida consegnando al giocatore la visuale adatta ad ogni situazione. Non di rado capita di incantarsi a notare i particolari, gli effetti di luce ed ombra, il fumo e le altre leccornie particellari di cui il gioco è ricolmo. Ma la vera novità presentata nel gioco è costituita dalle missioni notturne ove si può veramente gustare l’atmosfera carica di tensione quando i traccianti e le esplosioni infiammano il buio del deserto. I giochi di luce in questi casi si sprecano, con le luci dei fari riflessi dalle lamiere delle vetture e le fiamme che ardono illuminando la sabbia del deserto nordafricano. Impossibile non citare la localizzazione in italiano e la buona realizzazione dei numerosi video di intermezzo, ottenuti utilizzando al meglio le risorse offerte dall’engine del gioco stesso. Vale la pena di ricordare che la confezione contiene (oltre al supporto DVD del gioco) tre utili manuali a colori finemente realizzati, un ulteriore punto a favore di una produzione che vuole premiare il cliente con quel pizzico di sostanza in più che non guasta mai.

impossibile non citare la localizzazione in italiano e la buona realizzazione dei numerosi video di intermezzo, ottenuti utilizzando al meglio le risorse offerte dall’engine del gioco stesso

La tecnica non è acqua

Il doppiaggio risulta d’effetto così come la colonna sonora dai tipici temi militareschi a cui ormai ci ha abituato il cinema di genere. Un complesso ma funzionalissimo editor per le mappe, lo stesso utilizzato dagli sviluppatori per la costruzione delle mappe di gioco, offre l’opportunità di cimentarsi nell’impegnativo, ma gratificante lavoro di creazione di nuovi scenari, mettendo a disposizione numerose palette per poter ricreare infinite nuove situazioni di gioco. La modalità multiplayer infine offre al giocatore la possibilità di misurare la propria abilità di comando con gli altri possessori del gioco sparsi per il globo sfruttando i numerosi server disponibili su Gamespy.

Codename: Panzers Phase Two: Recensione
Codename: Panzers Phase Two: Recensione

Commento finale

Codename Panzers: Phase Two è il degno nuovo capitolo della saga RTS targata CDV che sta tenendo banco in tutto il mondo con il suo appeal aggressivo e la forte esperienza tattico strategica che riesce ad offrire ai giocatori. Forte dell’impiego di un ottimo motore fisico (Gepard) ripropone una ricostruzione fedele di battaglie storiche del secondo conflitto mondiale arricchite dall’interessante intreccio proposto dalla trama davvero ben congegnata. A nostro parere un gioiellino del settore, ed un must-have per tutti gli appassionati di strategia e tattica militare. Davvero gustoso!

Pro

  • IA raffinata
  • Graficamente gratificante
  • Eccellente esperienza strategica e tattica
Contro
  • A volte le situazioni di gioco si complicano un po' troppo
  • Unità di fanteria poco differenziate tra gli schieramenti

L'angolo del requisito

I requisiti indicati per "Codename Panzers: Phase Two" sono: processore a 800 MHz o superiore (Pentium III), 256 MB di RAM, una scheda grafica da 64 MB (Radeon, GeForce 2, Intel i915g o superiore) e 3 GB di spazio su Hard Disk (Ahi, lo sappiamo, non sono pochi! Ma questi sono i tempi che corrono...). La confezione pervenuta in redazione conteneva il gioco su support PC DVD-rom: quasi superfluo aggiungere che per giocare è necessario l'apposito lettore. Il gioco è stato provato su un AMD Athlon 64BIT 3500+ con 2 GB di RAM e una scheda video GeForce 6600 GT da 128 MB DDR3 non riportando alcun tipo di problema; ci sentiamo di assicurarvi risultati altrettanto spettacolari su macchine meno aggiornate.

E' ormai un dato di fatto: la Seconda Guerra Mondiale vende. Sia in campo cinematografico, che in quello videoludico, il potere evocativo del grande conflitto mondiale, che segnò profondamente il genere umano durante il secolo scorso, è ancora capace di attirare su di sè l'attenzione del mercato e i progetti dei produttori. Nel campo dei videogiochi in particolare non vi è genere, così come non esiste piattaforma, che non vanti almeno un titolo dedicato esplicitamente alle vicende belliche di quegli appassionati e terrificanti anni, sia il conflitto relegato sullo sfondo delle vicende narrate o scenario principale in cui proiettare l'azione del gioco.