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Conan

Venite con noi nel fantastico mondo di Hyborea, per aiutare Conan a compiere la sua spietata vendetta e per vedere se la trasposizione videoludica delle avventure di R.E. Howard è riuscita bene come quella cinematografica!

RECENSIONE di La Redazione   —   04/05/2004
Conan
Conan
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"...sbabbari, imoo..!!!"

Conan, di ritorno da una delle sue battaglie, troverà il villaggio completamente distrutto dai Pitti, selvaggia popolazione dell'ovest, che, da qui in avanti, il nostro eroe inseguirà con tutte le sue forze, imbattendosi in labirinti misteriosi e territori ostili, nei quali farà conoscenza con le creature più crudeli e terribili del mondo di Hyborea. L'inizio del gioco è promettente e incoraggia l'immedesimazione nel personaggio, il barbaro primitivo e sanguinario, in realtà un uomo forgiato dalla fatica e dalle battaglie, che vorrebbe solo trovare pace vendicandosi finalmente per tutto quello che gli è stato tolto. Già al primo impatto la grafica appare discreta, anche se visto da vicino il nostro energumeno non vanta texture di grande livello; anche i tratti somatici non rendono giustizia al Conan cinematografico con il quale, però, la controparte videoludica condivide la vuota espressione, caratteristica peculiare di molte interpretazioni del mitico Schwartzie. Per il resto, siamo di fronte a paesaggi decisamente evocativi, che, seppure qualitativamente non eccezionali, risultano arricchiti da discreti effetti ambientali (su tutti la bufera di neve sui picchi di Cimmeria e gli effetti di illuminazione delle fiaccole all'interno nei dungeon). Con questi presupposti inizia il viaggio di Conan, un cammino che lo porterà ad attraversare svariati scenari combattendo con uomini selvaggi, lupi, mostri e spiriti dotati di poteri magici che il barbaro vendicatore dovrà affrontare grazie all'ausilio di spade, asce, mazze e altri tipi di armi che via, via andranno ad arricchire il suo arsenale.

Entrando nel vivo del gioco...

Conan è essenzialmente un gioco d'azione incentrato sul combattimento e sull'esplorazione degli ambienti, quest'ultimo aspetto prettamente fine al ritrovamento di pozioni-salute, armi e altri oggetti come ad esempio i cristalli di salvataggio. Nel gioco, infatti, i salvataggi si potranno effettuare solo se si possiedono le pietre magiche utili a tale scopo, un pò come accadeva in Tomb raider 3, per chi lo abbia giocato. Suddette gemme si possono utilizzare a piacimento, ad esempio prima di affrontare un combattimento particolarmente impegnativo, o prima di una serie di trappole e trabocchetti. Senza dubbio uno degli aspetti più interessanti è rappresentato dalle prove di Crom: se durante una battaglia si viene uccisi, non si è obbligati a subire la frustrazione di ripartire dall'ultimo salvataggio, ma ci verrà data una seconda possibilità. Ci si sveglia nell'arena del dio Crom, il quale ci permetterà di affrontare un'altra prova, in genere un combattimento con uno o più guerrieri, che una volta superata ci darà la possibilità di riprendere il gioco esattamente dal punto in cui eravamo stati uccisi; fallendo la prova, invece, si riparte dal'ultimo salvataggio.

Il combattimento

Il vero fulcro del titolo Cauldron è senza dubbio il combattimento. Non a caso l'intera sezione multiplayer di Conan è incentrata su questo elemento. In modalità online ci si può sfidare in arene ispirate agli scenari di gioco, in tre modalità differenti: death match, time challenge e body count. Tali arene saranno disponibili anche in modalità offline con le stesse tipologie di combattimento, ma in ogni caso, avremo modo di scegliere diversi guerrieri, con conseguente diversificazione dello stile di cambattimento, dopodichè potremo mettere piede nell'arena per dare inizio al massacro. In modalità Death Match, manco a dirlo, saremo chiamati a sfidare fino a sette avversari contemporaneamente, mentre nella modalità Time Challenge dovremo cercare di uccidere un numero predeterminato di nemici nel minor tempo possibile o altrimenti tentare con la più selvaggia sfida Body count, nella quale bisognerà cercare di uccidere più nemici possibile nel minor tempo. Le animazioni del nostro eroe rappresentano uno dei punti di forza del gioco, gli scontri con i nemici sono strutturati come quelli di un picchiaduro a scorrimento classico con una notevole quantità di mosse eseguibili, circa cinquanta, che variano a seconda dell'arma impugnata. Decisamente spettacolari le combo d'attacco, mentre risulta troppo limitata la possibilità di parare o schivare i colpi dei nemici. Al riguardo va detto che la scelta di bilanciare in maniera differente i parametri di forza e velocità d’esecuzione, in base all'arma in uso, dovrebbe riflettersi anche in un diverso approccio alla battaglia, da applicare in base al tipo di nemico. Questa possibilità, però, non viene neanche sfiorata dal gameplay di Conan, che risulta poco profondo e con una serie di ulteriori problemi che vanno ad incidere seriamente sulla giocabilità. È, infatti, sul fronte dei controlli che arrivano i problemi più grandi: le meccaniche non funzionano a dovere, i controlli non sono affatto precisi e, durante le fasi di azione, non si riescono a realizzare le combo indispensabili a finire velocemente i nemici, spesso davvero ostici. Inoltre all'interno dei dungeon, risulta fastidiosa la gestione automatica della telecamera che non permette sempre di avere l'inquadratura migliore, anche se a volte si riesce a recuperare la situazione premendo lo stick destro, che riporta la camera alle spalle del protagonista. A risollevarci il morale arriva il comparto audio ricco di effetti sonori più che dignitosi e musiche di ottima fattura, prese di sana pianta dalla saga cinematografica e arricchite da un buon doppiaggio tutto in italiano.

Commento

A nostro avviso una saga come quella di Conan meritava un miglior sfruttamento della licenza, specie se consideriamo che Cauldron ha deciso di incentrare il suo gioco sulle storie originali di R.E. Howard, piuttosto che sulla saga cinematografica. Il comparto tecnico risulta nella media con pochi picchi e molti cali di qualità e un personaggio di tale fascino meritava molto di più. Il gioco riesce comunque a rendersi piacevole grazie soprattutto alla fluidità dei combattimenti, che però troppo spesso incappano in una difficoltosa gestione delle inquadrature, specie all'interno dei dungeon, e in comandi macchinosi e poco precisi. Conan può in definitiva considerarsi un titolo sufficiente, soprattutto per i buoni propositi dei produttori, ma è chiaro che una delle saghe letterarie fantasy più belle di sempre meritava molto di più.

    Pro:
  • Conan è Conan
  • Animazioni fluide e discreta profondità narrativa
  • Abbastanza impegnativo e non si può salvare sempre
    Contro:
  • A volte frustrante a causa dei controlli
  • Meritava di più dal punto di vista tecnico
  • Modalità multiplayer non esaltante

Dal momento che troppo spesso, specie in passato, abbiamo visto grandi brand cinematografici trasformarsi in miserie produzioni videoludiche è bene specificare subito che Conan non è proprio l'eccezione che conferma la regola. Il team slovacco Cauldron ha comunque cercato di trasportare con gusto tutte le caratteristiche della famosa saga, incentrando il proprio prodotto sull'azione pura, senza però tralasciare le atmosfere nate dalla penna di R.E. Howard, padre del Conan fumetto, e approdate sul grande schermo con i cult Conan il Barbaro e Conan il Distruttore, che negli anni ottanta diedero il via alla gloriosa carriera cinematografica del governatore Arnold Shwartzenegger. Hyborea, una terra a volte brulla e inospitale, altre volte ricca di lussureggianti foreste e reami incantati, è lo scenario di un'avventura che si estende dalla gelida Cimmeria, fino alle Giungle di Dafar, passando attraverso tombe misteriose e villaggi popolati da tribù primitive, pronte ad uccidere il nostro eroe al solo suo passaggio. Scenari che danno vita ad uno dei mondi fantasy più affascinanti di sempre, grazie anche all'immancabile presenza di mostri, guerrieri e maghi pronti a fermare il cammino di Conan verso l'unico, inesorabile destino: la vendetta.