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Crash Bandicoot Twinsanity

A poco più di due anni esatti dal suo debutto su Ps2, torna Crash Bandicoot in una nuova, pazza avventura.

RECENSIONE di Massimo Reina   —   09/11/2004

Twinsanity è un’avventura ambientata in un mondo 3D liberamente esplorabile, e che vede protagonista il nostro pazzoide marsupiale alleato per la prima volta con il suo eterno nemico, il Dottor Cortex, per cercare di fermare le insane mire conquistatrici di un nuovo nemico comune, tale Evil Twin. Inutile aggiungere come questa trovata sia soprattutto un pretesto per motivare la presenza del dinamico duo in coppia, e il conseguente varo di un nuovo tipo di controllo del personaggio. Facile intuire quindi come la cosa sia stata concepita per creare un gameplay teoricamente innovativo (almeno per la serie) che sfrutti proprio la suddetta alleanza per cercare di portare una ventata di aria fresca ad un titolo oramai troppo lineare nel concept, più che per esigenze di trama. Controllare Crash e Cortex non sarà certo facile e i continui litigi fra i due rivali daranno vita a tutta una serie di gags e situazioni assurde che serviranno da intermezzo comico fra una fase e l’altra dell’esplorazione, ma faranno anche da premessa per delle nuove “sfide” nei vari livelli da esplorare. Se nelle fasi più calde dell’esplorazione, quando cioè si incontrano dei nemici, il povero Dr Cortex diventa un’arma vera e propria usata dal sorridente marsupiale contro gli avversari, in altre la rivalità fra i due e le varie scazzottate che ne seguiranno torneranno utili ad esempio per superare certi scenari particolarmente ostici, come quando in una determinata sezione assisteremo alle evoluzioni dei due personaggi intenti a picchiarsi in un groviglio rotolante di corpi che li farà sembrare quasi una sfera impazzita da gestire attraverso dei tunnel sotterranei.

Crash Bandicoot Twinsanity
Crash Bandicoot Twinsanity
Crash Bandicoot Twinsanity

Old style...

I controlli appaiono piuttosto semplici e immediati, come da tradizione, e le cose da fare, nonostante la novità del 3D tendenzialmente sono le stesse di sempre. Saltare, rompere casse, raccogliere oggetti. Ma allora, vi starete chiedendo cos’ha di nuovo, di rilevante questo CT? Poco. Purtroppo la nuova avventura di Crash riporta alla mente tutti i suoi predecessori fin dalle prime battute. E’ il classico titolo che può invogliarvi a giocare solo se amate il personaggio e non cercate particolari innovazioni in un platform. Altrimenti alla lunga stanca e la monotonia regna sovrana. Un paio di anni fa poteva essere divertente correre a destra e a manca raccogliendo mele o rompendo oggetti roteando come forsennati, ma oggi, come detto all’inizio di questo articolo, i videogamers sono troppo ben abituati da altre produzioni simili ma qualitativamente migliori per accontentarsi di questo modo vetusto di giocare un platform. Tra l’altro, gli stessi stage’s 3D da esplorare sono poco vasti e di conseguenza non offrono quella grandezza che ci si aspetterebbe da un prodotto del genere rilasciato nel 2004. Da segnalare infine, un gravissimo errore di programmazione: quando tornerete in certe aree già esplorate, non solo ritroverete i nemici di prima che girovagano allegramente per la zona, ma addirittura anche i rispettivi Boss sconfitti poco prima, con tanto di filmati in CG, che dovrete ricombattere! Di fatto sarete quindi costretti a rifare e rivivere la stessa cosa all’infinito se vi ritroverete a tornare più volte in uno stesso scenario… Tecnicamente, parlando di grafica, il titolo Traveller's Tales si mantiene in linea con tutto il resto: niente di eccezionale. Se in alcuni punti dell'avventura gli scenari appaiono ben definiti pur non lasciando gridare al miracolo, in altri punti la stessa appare spoglia e poco dettagliata, soprattutto quando la telecamera, non sempre stabile, si avvicina agli oggetti, riportando alla mente alcune produzioni per la vecchia Psx. Insomma, per avere chiara la cosa basta pensare ad un gioco per Playstation molto curato fatto girare su Ps2 (dove alcuni filtri applicabili tendono a sfumare e "splamare" i pixel). Il risultato è un ibrido carino ma niente di più. Meno male che la palette di colori utilizzata è buona, almeno “copre” visivamente alcune imperfezioni (il mare è ad esempio splendido cromaticamente). La stessa cosa la si può sostenere per il comparto audio: le musichette che vi accompagneranno per tutta la durata della vostra avventura, all'inizio appariranno divertenti, ma dopo un pò vi faranno venire voglia di strozzare il loro "compositore" spingendo i meno esagitati fra voi ad azzerare il volume della tv e ad accendere lo stereo. Di contro invece, il doppiaggio in italiano dei personaggi, specie negli intermezzi in CG sono come sempre di ottima fattura e caratterizzano più che discretamente i nostri amici virtuali.

Crash Bandicoot Twinsanity
Crash Bandicoot Twinsanity
Crash Bandicoot Twinsanity

Conclusioni

Nonostante il suo sorriso a 36 denti, il povero Crash stavolta ha poco da ridere. Divertente, immediato, ma purtroppo vetusto, soprattutto se paragonato ad altri prodotti del genere nettamente più curati e vari, Crash Twinsanity paga forse il fatto di essere arrivato sugli scaffali dei negozi in questa sua nuova veste in netto ritardo rispetto alla concorrenza, che di contro ha fatto prima e meglio qualitativamente ciò che i ragazzi della Traveller’s Tales si prefissavano di realizzare in questo progetto. Quello che fino a pochi anni fa poteva sembrare il non plus ultra dei platform, oggi appare solo una semplice alternativa per chi, da un titolo simile, non cerca solo un divertimento senza fronzoli, infischiandosene della profondità e varietà del gameplay. Certo, la simpatia di Crash è rimasta intatta, ma la sensazione di già visto, di situazioni trite e ritrite, scema fin da subito la voglia di giocare Twinsanity fino in fondo. Almeno per i più. Consigliato in definitiva solo ai fans più accaniti di Mr Sorriso, forse il target di riferimento degli sviluppatori di questo gioco.

    Pro:
  • Divertente ed ironico.
  • Crash mantiene sempre il suo fascino.
  • Quattro personaggi giocabili.
    Contro:
  • E’ il “solito” Crash...
  • Graficamente non all'altezza della Ps2.
  • Level design non sempre ispirato.
  • Piuttosto lineare.

E' stata la prima, vera mascotte della Playstation ed indubbiamente uno dei suoi personaggi simbolo, nonché uno degli "eroi" dei videogames più popolari degli ultimi anni, come dimostrano i tanti giochi a lui ispirati, e l'elevato contorno di gadget che ne hanno sempre accompagnato il rilascio sul mercato videoludico, dove ogni sorta di oggetto che portava il suo marchio andava letteralmente a ruba in poco tempo. Stiamo parlando di Crash Bandicoot, il simpaticissimo marsupiale dal sorriso smagliante che tanto ci ha fatto divertire con le sue strampalate avventure all'epoca dei 32 Bit. Eppure, oggi, nonostante tutto, la sua popolarità appare in fase calante, vuoi perché il proliferare di titoli platform sempre più belli e sofisticati sono ossi duri da affrontare in una ipotetica sfida per lo scettro di leader del genere, sia perchè mentre i suddetti titoli hanno saputo adeguarsi ai nuovi standard qualitativi offerti dal Monolite Sony in ambito tecnico, di contro il nostro "marsupiale roteante" non lo ha fatto, è rimasto fermo, quasi ripiegandosi su se stesso, non riuscendo a sfruttare appieno le sue enormi potenzialità probabilmente anche a causa dell'abbandono della serie da parte dei suoi creatori originali, i geniali Naughty Dog, non per niente autori dell'ottima trilogia di Jak and Daxter, sulla stessa console. Di fatto Crash Bandicoot è rimasto come in un limbo, quello dei giochi che più di altri hanno faticato e patito il salto da una generazione all'altra di console, fossilizzandosi su uno stile ed un gameplay vetusto e stantio. Ma procediamo con ordine e addentriamoci adesso nei meandri di questo Crash Twinsanity, cercando di analizzare e capire se questo secondo episodio è finalmente all'altezza della sua fama.