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D-Day: uno sbarco tira l'altro

Ancora Seconda Guerra Mondiale, questa volta si tratta dello sbarco in Normandia. Ed ecco dalle fucine di MonteCristo quello che a tutti gli effetti può essere considerato il seguito di Desert Rats VS Africa Korps.

RECENSIONE di La Redazione   —   22/10/2004
D-Day: uno sbarco tira l'altro
D-Day: uno sbarco tira l'altro

Commemorazioni storiche

Il gioco in sé presenta una parte dedicata alla commemorazione vera e propria, con tanto di video enciclopedia sullo sbarco in Normandia. Qui la ricostruzione segue di pari passo lo svolgimento del gioco, riproponendo le tappe appena giocate sotto un punto di vista un po’ più serioso e austero. I filmati presentano non solo pezzi di repertorio ma anche interventi e testimonianze raccolte fra i protagonisti dell’importante sbarco. E’ possibile giocare a tre differenti campagne, vestendo sempre i panni delle truppe alleate impegnate ad eliminare la minaccia nazista e a respingerla lentamente dal territorio occupato. Le campagne, ripercorrono da tre diversi punti lo sbarco e le fasi immediatamente precedenti e successive, ricostruendo con dovizia di particolari geografici gli scenari fondamentali e le missioni storiche.

D-Day: uno sbarco tira l'altro
D-Day: uno sbarco tira l'altro

Parliamo un po' di gameplay

Il gameplay appartiene al classico RTS tattico, nel quale il giocatore è chiamato unicamente a governare le unità in battaglia. Il giocatore ha a sua disposizione una trentina di tipi di unità da poter impiegare sul campo, a seconda delle occasioni. Ogni specializzazione infatti ha il suo preciso impiego strategico, davvero fondamentale in certe occasioni. Come avviene spesso negli RTS più recenti, tutti i veicoli e gli edifici che vengono abbandonati sono riutilizzabili per i propri fini. Questo aggiunge una notevole componente tattica al gioco, spingendo il giocatore a dare sempre il proprio meglio per elaborare strategie sofisticate, atte magari a non eliminare completamente il nemico, per poterne riutilizzare le risorse. L’interfaccia aggiunge un nuovo, non trascurabile, elemento, rappresentato dagli indicatori del raggio di azione, con i quali si possono calcolare con accuratezza le posizioni degli uomini, essendo possibile evidenziare anche quello dei nemici (qualcosa che riporta immediatamente alla mente Commandos). Ad accrescere ulteriormente il valore tattico del gioco si aggiunge un sistema di punteggi e bonus che accrescono le abilità delle varie unità in combattimento. Infatti a seconda dell’impiego o della buona riuscita di una azione un’unità può ricevere un incremento delle sue skills. Va detto che le unità possono compiere un’ampia serie di azioni, a partire dai movimenti, presentando la possibilità di procedere a carponi o in piedi, oppure correndo; mentre, per quel che riguarda i mezzi pesanti, è possibile “trincerare”, ovvero si può disporre in poco tempo una serie di sacchi di sabbia protettivi, per aumentare il punteggio di difesa dell’unità, a spese della facoltà di movimento, ridotta alla sola rotazione della torretta di fuoco.

D-Day: uno sbarco tira l'altro
D-Day: uno sbarco tira l'altro

Fra i vari comandi di attacco è presente uno in grado di far concentrare il fuoco direttamente sui cingoli, veri talloni di Achille dei mezzi corazzati; una volta privati di questi i veicoli non potranno può compiere movimenti, pur potendo continuare a sparare, fino all’arrivo dell’apposita unità riparatrice, unica in grado di rimettere in sesto un mezzo in avaria. Stessa cosa vale per l’azione utile a mirare la torretta dei carri, allo scopo di disattivare le possibilità offensive del veicolo. Tutti i mezzi e gli edifici possono essere occupati da entrambe le fazioni, senza distinzione alcuna. L’ambiente condiziona totalmente le scelte tattiche del giocatore, poiché alcune barriere naturali possono essere rimosse con facilità con i mezzi pesanti, ma non con la semplice fanteria. Sono disponibili anche mezzi anfibi con i quali attraversare corsi d’acqua altrimenti impossibili da superare. Vi sono personaggi poi che sono in grado richiamare a piacimento del giocatore, particolari attacchi speciali (come quelli aerei) o possono utilizzare ad hoc le proprie capacità, ad esempio i genieri sono gli unici a poter posizionare e rimuovere le mine, davvero le tali, e soprattutto invisibili. Da notare la possibilità di mettere in pausa il gioco, mediante l’uso della barra spaziatrice; in questo stato il gioco non è completamente bloccato, ma è possibile pianificare ogni azione, che verrà eseguita al momento della ripresa del gioco. Questa scelta conferisce al gioco una sfumatura da gioco “a turni”, molto cara a tutti gli amanti della strategia ragionata.

D-Day: uno sbarco tira l'altro
D-Day: uno sbarco tira l'altro

Multiplayer, perchè non parlarne?

La modalità multiplayer merita di essere citata perché, oltre ad offrire, come spesso accade, un elemento di divertimento ulteriore in questo caso specifico offre anche la possibilità di controllare le truppe dell’asse, altrimenti relegate al solo ruolo di nemici da combattere. Inoltre assieme al gioco è fornito anche un editor per realizzare mappe molto belle da giocare in rete assieme agli altri giocatori. La gestione delle partite multigiocatore è garantita da Gamespy, ormai vero e proprio monolite in questo ambito.

L'angolo del tecnico

L’impostazione di gioco è del tutto analoga a quella già incontrata in Desert Rats VS Africa Korps. La stessa cosa si può dire per l’apparato grafico. Il motore del gioco non è altro che una evoluzione del precedente, al quale sono stati aggiunti particolari come l’erba, ora totalmente tridimensionale. La telecamera è scorrevole e offre visuali molto differenziate e dettagliate. Stupiscono le ombre e gli effetti di luce, capaci di ricreare fedelmente gli scenari di guerra. La versione che ricevemmo in anteprima presentava ancora qualche problema, specialmente a riguardo dell’AI, ma la versione definitiva appare stabile e rifinita, il nemico reagisce in maniera intelligente agli attacchi, così come le unità controllate dal giocatore si comportano in maniera intelligente senza incappare in vicoli ciechi o finendo uccisi per errori legati al loro comportamento in automatico.

D-Day: uno sbarco tira l'altro
D-Day: uno sbarco tira l'altro

Commento

D-day è un gioco molto raffinato, adatto a coloro che vogliono spendere il loro tempo ad elaborare con pazienza strategie sofisticate. Non è semplice completare una missione e di sicuro troverebbero molte difficoltà tutti coloro che si sono abituati a battaglie di massa, qui conta solo l’astuzia e la capacità di sfruttare la specializzazione dei vari uomini in gioco. Per questo a volte viene in mente un Commandos più che un classico RTS, e ne è la prova il peso che viene dato alla possibilità di mettere in pausa il gioco per calibrare l’azione. Dal punto di vista tecnico non si può far altro che apprezzare con piacere la raffinata scelta delle texture e dell’ambientazioni proposte. Ma si respira davvero molto la vicinanza a Desert Rats VS Africa Corps, con quale condivide davvero tanto, forse un po’ troppo. Per questo rischia di divenire ripetitivo, ma chi ama il genere di certo stenterà a perdere questa occasione per dare una lezione ai vecchi “Krauts”, agguerriti più che mai in questo titolo.

    Pro:
  • Buono il dettaglio grafico
  • Ottima ricostruzione storica supportata dall'enciclopedia sullo sbarco in Normandia
  • La strategia ha un peso importantissimo
    Contro:
  • Troppo simile a DR vs AK
  • Tutto sommato manca di originalità
  • Livello di difficoltà molto alto

Garanzie di originalità ormai il mercato dei giochi per PC non ne da più, e fatta eccezione per alcuni rarissimi casi non ci si può certo aspettare delle rivoluzioni, almeno di questi tempi. Da questa sciagura che condanna il giocatore ormai attempato a cibarsi ciclicamente del medesimo brodetto digitale emergono di tanto in tanto prodotti in grado di riabilitare, se non altro, la voglia di riscoprire generi davvero bistrattati. D-Day ne è un esempio lampante. Nato dalle medesime mani che produssero Desert Rats VS Africa Korps, D-day si presenta come un RTS tattico, ambientato, neanche a farlo apposta, nella Normandia del 1944 in pieno sbarco alleato. Qui l’iniziativa originale, se così si può dire, è quella di affiancare alla ludicità un fine più nobile come quello dell’educazione storica e della commemorazione. Infatti questo titolo è patrocinato dalla fondazione “Normandie 1944: La memoire”, con lo scopo di ripercorrere in una fedele ricostruzione, le tappe del momento più delicato del conflitto mondiale, a sessanta anni esatti dalla fatidica data.